La fiducia verso l’automazione è in crescita in tutti i settori ma c’è ancora cattiva informazione sul versante lavorativo. Le opportunità ci sono, più di quanto si possa immaginare.

Automazione

L’automazione esiste da decenni, ma nella maggior parte dei casi è stata adottata in modo limitato, assicurando una produttività più elevata a specifici ambiti aziendali piuttosto che facilitando una trasformazione sistematica.

Negli ultimi quindici anni qualcosa è cambiato. Abbiamo visto emergere service provider nati appositamente per sfruttare l’economia di scala attraverso l’automazione. Mi riferisco ai fornitori di servizi di cloud pubblico, cresciuti a tal punto da essere conosciuti oggi come “hyperscaler”.

Mai nella storia dell’IT i vantaggi dell’automazione sono stati mostrati in modo così evidente come fatto dagli hyperscaler in questi anni. Il successo riscontrato da questi provider ha generato una fiducia in questo approccio che si sta diffondendo in tutti gli ambiti del mondo IT, dando il via a un’età dell’oro per l’automazione.

Nel mercato consumer, ci sono aziende come Apple che hanno messo a punto una nuova piattaforma di automazione – Shortcuts – distribuendola gratuitamente sia su iOS che su macOS.

Nel mercato prosumer esistono startup di automazione come Zapier che hanno raggiunto oltre 3.000 integrazioni con le soluzioni SaaS più utilizzate al mondo.

Nel mercato enterprise, infine, società di analisi come Gartner prevedono che l’automazione robotica dei processi (RPA) possa arrivare a rappresentare un mercato totale di 2 miliardi di dollari.

Nel mercato del cloud, si possono vedere hyperscaler come Amazon, Microsoft o Alibaba che rilasciano nuovi componenti chiamati “event bus” per consentire un’automazione basata sugli eventi

La fiducia nell’automazione è cresciuta anche al di fuori del mondo software IT, abbinata all’IA o alla robotica per problematiche che sembravano impossibili da risolvere solo un decennio fa. Così ora ci sono auto a guida autonoma come Cruise, che ha inaugurato il suo primo servizio passeggeri solo pochi mesi fa, startup come Sunflower Labs che offrono la sorveglianza autonoma di magazzini e altri beni immobiliari tramite droni, o nuove realtà robotiche come Miso Robotics, che offre un assistente di cucina per i ristoranti.

E siamo solo all’inizio.

La novità è che il mondo sta adottando l’automazione come mai prima d’ora. Ma mentre tutto questo accade sotto i nostri occhi, quello che spesso leggiamo sulla stampa è che l’automazione sottrarrà il lavoro agli esseri umani, quando non lo sta già facendo. Per questo motivo in ambienti corporate c’è un’ostilità palpabile verso le soluzioni di automazione, tanto che molti progetti vengono ostacolati o talvolta bloccati.

La situazione che viene descritta non potrebbe essere più lontana dalla realtà: l’automazione è un moltiplicatore di forza per gli esseri umani e sono molte le persone che lo hanno compreso da tempo. Continuiamo a concentrarci sul settore IT per spiegare perché.

In qualsiasi organizzazione IT ci sono due movimenti opposti. Da un lato, il CIO, responsabile della gestione del budget, impegnato in una battaglia senza fine per rendere l’ambiente IT più efficiente a livello di costi e allo stesso tempo più resiliente. Dall’altro lato, chi opera immediatamente sotto al CIO, responsabili della fornitura di applicazioni alle linee di business, impegnati a costruire un ambiente IT che cresca continuamente in scala, complessità e velocità di esecuzione.

Opinionisti e tecnologi amano soffermarsi su sfide e soluzioni di scalabilità dell’infrastruttura IT, ma quasi nessuno parla di scalabilità operativa dell’IT. L’organizzazione IT non cresce quasi mai in misura pari alla crescita di scala, complessità e velocità dell’ambiente che è chiamata a gestire. Come si risolve questo problema?

L’automazione è l’unico modo per moltiplicare la capacità della governance dell’organizzazione IT, migliorando al contempo l’efficacia dei costi dell’intero ambiente IT.

E ora che l’automazione sta diventando la pietra miliare di molte soluzioni IT, la richiesta di competenze in materia di automazione sta esplodendo. Prendiamo ad esempio Ansible, uno dei motori di automazione open source più diffusi al mondo.

Tra il 2014 e il 2019, il portale del lavoro Indeed ha pubblicato una statistica che mostra come la richiesta di competenze Ansible sia aumentata del 1292%, un incremento superiore a quello delle competenze più richieste, come intelligenza artificiale e machine learning.

Arriviamo a oggi: tra le opportunità di lavoro in tutto il mondo che indicano Ansible tra le competenze ricercate sul portale LinkedIn, ci sono 151.573 offerte di lavoro. Nel frattempo, Gartner sostiene da anni la creazione di nuove posizioni come l’Automation Architect.

La verità è che sempre più professionisti IT vedono le competenze di automazione come un’opportunità di carriera che si presenta raramente. Non stanno bloccando o sabotando i progetti di automazione. Al contrario, i professionisti IT riconoscono i progetti di automazione come i pilastri della modernizzazione e dell’innovazione delle loro organizzazioni. Ed è facile capire che chi guida questi progetti ha la possibilità di ottenere una visibilità e un riconoscimento senza precedenti.

Ma l’opportunità più grande deve ancora arrivare. Non si tratta di apprendere una soluzione specifica, ma di imparare ad automatizzare con successo sistemi complessi. Alle persone che riusciranno a farlo, nel decennio dell’automazione, il mercato offrirà l’opportunità di lavorare per qualsiasi azienda desiderino.

di Alessandro Perilli, senior director, automation strategy, Red Hat