Grazie all’aiuto di learning machine e intelligenza artificiale è possibile prevedere e indirizzare le scelte dei turisti e organizzare su questo l’offerta

Prospettive per il turismo: creare valore con i big data

Utilizzando i tantissimi dati oggi disponibili sui turisti è possibile organizzare un’offerta migliore, in grado di raggiugere i clienti globali e dare spazio anche ai tanti micro operatori del settore. Ne ha parlato, Euro Beinat, uno dei massimi esperti a livello mondiale, al Castello di Spessa (Gorizia) nell’evento “Prospettive per il turismo: creare valore con i big data” organizzato da Manageritalia Trieste.

Dobbiamo passare – ha detto Euro Beinat, professore di Data Science e Geoinformatica Università di Salisburgo – ad un utilizzo intelligente dei tantissimi dati che abbiamo. Questo comporta elaborarli e renderli disponibili, anche con l’aiuto di learning machine, le famose intelligenze artificiali, per prevedere e indirizzare le scelte dei turisti e organizzare su questo l’offerta. Non è difficile, tutt’altro. Certo questo richiede di improntare la gestione dell’offerta e dell’azienda alla massima managerialità e organizzazione per processi. I dati, il loro output e le intelligenze artificiali sono solo un potentissimo strumento di management, poi serve una gestione manageriale”.

I big data – ha detto Alessandro Nucara, direttore generale Federalberghi – sono una potentissima opportunità anche e soprattutto per le tante microimprese che caratterizzano il nostro turismo. In un modo sempre più iperconnesso, in tutti i sensi, sono anche lo strumento per sviluppare sinergia con tutti gli altri operatori e condividere le opportunità esaltando le unicità, delle quale operatori e territorio sono ricchi, e favorire le complementarietà sviluppando economie di scala e scopo”.

Manageritalia, che ha tra i suoi associati i purtroppo troppo pochi dirigenti e manager che operano nel turismo italiano, vuole investire – ha detto Mario Mantovani, vicepresidente Manageritalia – su questo settore per farlo crescere. Un primo passo è quello di sviluppare una viva e attiva Community del Turismo, dove tutti i principali operatori del settore, imprenditori, manager, esperti ecc., possano condividere i mutamenti in atto e le soluzioni vincenti. Un modo per fare sistema e crescere tutti insieme. Certo, nel settore serve più managerialità, ma questo verrà di conseguenza”.

Il Friuli Venezia Giulia – ha detto aprendo l’incontro Sandro Caporale, presidente Manageritalia Friuli Venezia Giulia – ha nel turismo uno dei suoi settori di punta. Dobbiamo fare di tutto perché i big data siano uno stimolo a fare veramente sistema e a insegnarci a condividere molto più non solo i dati, ma tutto quanto è l’ossatura del nostro business. Solo così potremo, ampliando questo anche a livello nazionale, crescere e trovare spazio e essere vincenti nel mercato turistico mondiale. Un discorso che non vale di certo solo per questo settore, ma per tutta la nostra economia che da sempre vive una situazione di crocevia della quale dobbiamo essere attori primari e non spettatori”.

Tanti i presenti che hanno condiviso e discusso stimolati anche dai tanti esempi concreti che il professor Beinat ha presentato dimostrando che queste cose si possono già fare. Per esempio mappare i flussi turistici nei musei della città di Firenze e gli spostamenti dei turisti grazie alla Firenze Card. Così come mappare le presenze turistiche e business delle varie province, comuni e zone del Friuli Venezia Giulia per determinare esigenze di gestione del traffico e di utilizzo dei servizi, valutare opportunità commerciali. “Oggi – ha detto Beinat in chiusura – i dati ci sono, i sistemi per utilizzarli anche, manca solo il coraggio e la voglia di farlo cambiando il nostro modo di lavorare e pensare al business. Il settore turistico è uno di quelli che ha più dati, ma che li sfrutta meno”.