Un nuovo studio Nutanix svela l’andamento del consumo di cloud nell’ultimo anno ed evidenza alcune interessanti sfacettature

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Nutanix ha presentato i risultati di un nuovo report che illustra come sono cambiati i trend relativi al consumo di cloud nel corso del 2019 e del 2020. Il 2020 è stato un anno senza precedenti che ha sconvolto il concetto di “normalità” e, dopo una significativa crescita dell’utilizzo del cloud in molti settori verticali nel 2019, per quest’anno lo studio evidenzia un cambiamento dei consumi in alcuni settori a causa del COVID-19. Tuttavia, mentre per alcuni settori la crescita si è contratta, la spinta verso il digitale e il telelavoro hanno fatto sì che settori come quello della tecnologia, dei media e delle telecomunicazioni abbiano registrato un aumento del consumo del cloud, con una crescita trimestre su trimestre costante in tutta la prima metà del 2020.

Osservando attentamente i trend nei settori verticali, sebbene il COVID-19 abbia portato a un aumento dell’adozione dei servizi cloud nei settori sopra citati, nel primo trimestre del 2020 si è registrato un calo di oltre il 40% del consumo cloud nei settori della produzione e della vendita al dettaglio. Tuttavia, questi settori hanno registrato una crescita della spesa per il cloud a un ritmo serrato nel 2019 che ha portato ad un aumento del 363% nel terzo trimestre del 2019. Nel settore della Sanità, lo studio mostra che il consumo del cloud è stato volatile, evidenziando la flessibilità della tecnologia cloud in periodi turbolenti. Per i servizi finanziari, invece, la spesa ha toccato il minimo nei primi mesi del 2020 per poi registrare una rapida crescita che ha raggiunto il 34% nel mese di aprile.

Per quanto riguarda il consumo di cloud per servizio, il calcolo (Compute) continua a rappresentare la maggiore spesa per servizi in tutti i segmenti. Il 70% della spesa per il cloud proviene dai servizi IaaS (Compute, Network e Storage). Lo studio mostra inoltre che i clienti Enterprise spendono di più in servizi emergent e di analytics, con la maggior parte della spesa in Azure.

L’effetto COVID-19 sulla spesa per il cloud ha portato il trend di spesa a crescere senza sosta nel settore della tecnologia, insieme a quello dei media e delle telecomunicazioni, anche nel 2020. I tassi di crescita sono del 135% nell’ultimo trimestre del 2019, e rispetto al secondo trimestre dell’anno, si è registrata una crescita del 56%. Si è anche osservato che tra i mesi di febbraio 2020 e maggio 2020 la crescita è stata del 29%. Dopo gli ultimi anni di crescita, nel 2019 la spesa cloud nel settore dei servizi finanziari è stata stabile, ma con l’emergere della pandemia, si è verificato un periodo di incertezza che ha interessato tutti i mesi del 2020 portando a un calo del 10% a febbraio 2020, seguito però in aprile da una crescita positiva del 34%.

“In tempi di crisi, il valore derivante dall’adozione delle tecnologie cloud è evidente”, ha dichiarato Matteo Uva, Sales Manager, Commercial Account, di Nutanix Italia. “Come dimostra questo studio, anche se il panorama in continua evoluzione del 2020 è stato fonte di incertezza per quanto riguarda la spesa nel cloud, la crescita e la stabilità in diversi settori sono molto incoraggianti e ci aspettiamo che questa resilienza continui”.

Ulteriori risultati:

  • L’adozione dei database relazionali in modalità SaaS sta accelerando: questi servizi sono sempre più utilizzati su AWS e Azure.
  • Maturità del cloud: la maggior parte dei clienti utilizza oltre 15 servizi cloud come parte della propria strategia di utilizzo del cloud, riflettendo un’elevata maturità e adozione del cloud.
  • Azioni di risparmio sui costi del cloud: il ridimensionamento e l’eliminazione delle risorse inutilizzate consentono di risparmiare il 10-15% della spesa.

Il report sull’utilizzo del cloud di Nutanix si basa sull’analisi dei dati relativi alla spesa cloud dei clienti per l’anno 2019 e 2020 ed è rappresentativo solo dei clienti che hanno utilizzato Xi Beam, un servizio di governance dei costi multicloud di Nutanix per gestire la loro infrastruttura cloud. I dati contenuti in questo report potrebbero quindi non essere rappresentativi dell’utilizzo del cloud da parte dei clienti non Beam.