Chiara Maci, Marta Losito, Giacomo Hawkman e Fabio Attanasio espongono il loro punto di vista sul mondo dei social

Dopo la terza edizione di OIM, la parola agli influencer

Il terzo appuntamento dell’Osservatorio Influencer Marketing (OIM) di Ipsos e FLU si è svolto qualche giorno fa presso il Talent Garden Calabiana. Dopo aver analizzato l’utente e le aziende, OIM lascia ora la parola agli influencer: Chiara Maci, Marta Losito, Giacomo Hawkman e Fabio Attanasio hanno raccontato come si sono approcciati al mondo dei social e hanno condiviso il loro personale punto di vista su come vivono le relazioni con la propria community e le aziende.

Una tavola rotonda con quattro personalità di rilievo e con percorsi professionali molto diversi ha fatto emergere chiaramente come gli influencer siano effettivamente considerati da chi li segue dei punti di riferimento, in grado di comunicare le ultime tendenze e dare suggerimenti per gli acquisti. Elementi imprescindibili per determinare la loro effettiva autorevolezza, nel rapporto con la community, sono chiarezza, trasparenza e coerenza.

Il rapporto di fiducia che l’influencer crea con i propri follower nasce e si rafforza attraverso il racconto spontaneo e semplice sui diversi social della loro quotidianità. Anche prodotti e iniziative vengono comunicate in maniera naturale anche perché le personalità social scelgono con attenzione solo brand e progetti di cui sposano la filosofia e che rispecchiano il proprio stile di vita. Gli utenti, sono interessati a ricevere consigli e a confrontarsi con l’influencer chiedendo loro opinioni e facendo domande, proprio come farebbero con una persona amica.

“Qui sta la differenza con il passato: prima il consumatore fruiva passivamente delle pubblicità senza poter chiedere nessuna informazione ulteriore. Ora, sui social, può confrontarsi direttamente con persone di cui si fida e con le quali può parlare di svariati argomenti, per avere dettagli e consigli in più su uno specifico prodotto. La comunicazione commerciale si è spostata su un livello ancora più diretto, one-to-one” afferma Chiara Maci, food blogger con 570 mila follower su Instagram.

Laureata in legge e con una carriera già scritta nel settore del marketing aziendale, Chiara decide di seguire la sua sfrenata passione per il cibo e, a 25 anni, apre da sola un blog di cucina dove inizia a pubblicare le sue ricette e quelle di sua mamma. Dopo pochi mesi, viene chiamata dal programma televisivo Cuochi e fiamme, trampolino di lancio per la sua carriera. Le foto dei piatti che realizza cominciano poi ad animare anche il suo profilo Instagram, che rispecchia il suo carattere genuino.

“Nel mio caso l’imperfezione ha sempre vinto. Pur avendo frequentato un corso di fotografia, se si guardano le foto delle mie ricette, sono meno belle rispetto a tanti altri profili social di food anche perché spesso le scatto velocemente in quanto non vedo l’ora di mangiare il piatto appena preparato. I miei follower, alcuni dei quali mi seguono fin dagli esordi sul blog, riescono a percepire il mio stesso desiderio di assaggiarla. Secondo me è fondamentale che la foto rispecchi sempre la persona che si è. Io ho sempre comunicato la mia spontaneità e chi mi segue sui social o sul mio blog vuole vedere contenuti che mi rappresentino. A dimostrazione di questo, quando in passato mi è capitato di pubblicare foto “perfette”, realizzate per alcuni brand, hanno riscosso meno successo rispetto a quelle pubblicate in modo spontaneo” conclude Chiara.

L’importanza della scelta dei brand da sponsorizzare è stata confermata anche da Marta Losito. Nativa digitale, a 16 anni, è la tiktoker più influente in Italia, con 3 milioni e 200 follower su TikTok, e 1 milione e 700 mila follower su Instagram. È stato il suo amore per la recitazione e per il ballo che l’ha portata a 14 anni a postare i primi video su Musical.ly, ora TikTok, piattaforma social in ascesa in Italia dove, negli ultimi mesi, ha registrato una crescita esponenziale a tre cifre sia in termini di utenti unici che di tempo speso complessivo.

“Sui miei canali social parlo molto di vestiti e di cosmetica. Non ho mai promosso un prodotto che non mi piacesse anche perché sento una grande responsabilità nei confronti dei miei follower. Un seguito di giovanissimi, dai 6 fino ai 18 anni, che vedono in me un punto di riferimento, una persona con la quale si possono anche confidare. Sui social racconto la mia vita di tutti i giorni e vivo insieme ai miei fan la mia adolescenza. Con loro si è instaurato un vero rapporto di amicizia, siamo come una grande famiglia. Tanti di loro contano su di me, mi raccontano i loro problemi e mi chiedono un parere o un consiglio, proprio come farebbero con un’amica” racconta Marta.

“Certe volte però il rapporto può diventare così stretto da trovarsi a parlare con utenti che condividono domande e problemi per i quali non abbiamo gli strumenti e le competenze sufficienti per rispondere. È sempre più evidente come le persone cerchino qualcuno con cui raccontarsi anche se solo in maniera virtuale” conferma Giacomo Hawkman, 321 mila follower su Instagram e 553 mila follower su YouTube. Laureato in economia e ora speaker di RDS Next, ha cominciato il suo percorso online aprendo, nel 2012, il suo canale YouTube dove crea format proprietari, diventati successi virali da milioni di view.

“In questi anni ho creato un mio personaggio sul web, un single sfortunato in amore che racconta un po’ cinicamente i rapporti di coppia. Tra i miei video più di successo ci sono sicuramente quelli sul tema dei tradimenti. Una conseguenza inaspettata è stata che i miei follower hanno cominciato a scrivermi per le loro questioni di cuore e io provo a dare loro supporto rispondendo con la mia sola opinione personale, senza ergermi a esperto in materia. Spesso vengo coinvolto dalle aziende per delle campagne pubblicitarie e cerco sempre di mantenere questo personaggio, accettando solo le proposte più coerenti. Se non si crede nel messaggio che si sta comunicando per promuovere il prodotto si rischia di ottenere addirittura l’effetto contrario” termina Hawkman.

Un pensiero condiviso anche da Fabio Attanasio, 245 mila follower su Instagram, imprenditore, che già durante gli ultimi anni universitari decide di seguire la sua più grande passione e apre The Bespoke Dudes, un blog per informare sulla sartoria e sull’artigianato di qualità da cui è poi derivato un profilo Instagram dedicato al mondo del sartoriale.

“Mi sono trovato spesso a rifiutare proposte commerciali che non erano in linea con il mio profilo. Negli anni mi sono impegnato per dimostrare come un settore apparentemente di nicchia come il sartoriale non sia poi così lontano dal grande pubblico per disponibilità di spesa. Il valore aggiunto del mio lavoro, che devo proteggere e tutelare, sta proprio nel fornire un servizio a chi mi segue, nel mio caso far scoprire qualcosa di nuovo: artigiani che creano capi di sartoria maschile di alta qualità ad un prezzo accessibile.”

“L’Osservatorio Influencer Marketing si è rivelato uno strumento fondamentale per misurare in maniera accurata l’impatto che l’influencer marketing ha sul mercato e sui processi della comunicazione digitale. L’Osservatorio si sta evolvendo e sarà sempre più un incubatore aperto a tutti gli stakeholder che ruotano intorno all’influencer marketing. La collaborazione tra FLU e Ipsos continuerà ad essere costante nel tempo: l’obiettivo è quello di fornire dati attuali e sempre aggiornati ma anche di monitorare, e prevedere, i futuri trend e studiare i nuovi talent e player che si muoveranno all’interno di questo scenario” afferma Rosario Magro, Marketing Director di FLU.