Il progetto MyTuring è totalmente italiano ed autofinanziato ed è una storia di imprenditoria giovanile dove nessun collaboratore ha mai superato i 35 anni di età.

MyTuring

E’ nella culla di uno dei più importanti distretti conciari del mondo, il Comprensorio del Cuoio, che nel 2016 nasce il progetto MyTuring, inaugurato successivamente nell’Aprile del 2019.

MyTuring nasce come la prima piattaforma social B2B per il mercato conciario, chimico e tessile dov’è possibile creare il proprio showroom online sia in modalità fai da te, che in modalità assistita. Si può partecipare all’iniziativa gratuitamente ed esistono alcuni servizi avanzati a pagamento per i più esigenti. Non ci sono annunci ed i dati personali degli utenti non vengono venduti a terzi.

Perchè My_Turing?

“My”, in gergo digitale, è il prefisso di tutto ciò che è libero ed open source. “Turing” è una citazione di Allan Turing, l’inventore della celebre macchina intelligente, poiché MyTuring non è un sito web, ma un vero e proprio assistente commerciale che in modo proattivo supporta i propri espositori nella vendita.

L’idea dell’Ing. Stefano Papa, classe 1988, era quella di aiutare ad innovare un settore artigianale e radicato alle tradizioni, aprendo una finestra sul mondo digitale e fornendo una piattaforma dove tutti potessero costruire il proprio catalogo digitale, sempre a portata di click, ovunque ed in qualsiasi momento. Con MyTuring l’intento era quello di migliorare l’esperienza di vendita B2B e rafforzare i rapporti tra fornitori e compratori, riducendo e ottimizzando i tempi di realizzazione e invio campioni, abbattendo sia i costi che l’inquinamento. Con soltanto una connessione internet sarebbe stato possibile mostrare l’intero campionario al cliente ed inviare solamente i campioni di effettivo interesse. Non solo con descrizioni immagini e video, ma anche sfruttando la realtà aumentata, sia in 2D che in 3D.

Attraverso i molteplici strumenti a disposizione dell’utente, sarebbe stato possibile integrare ai campioni reali dei materiali, anche il proprio alter ego digitale. MyTuring sarebbe stato in grado di dare sia la reale percezione del prodotto, che la sua carica emotiva.

MyTuring non è solo un catalogo, ma una vera e propria esperienza digitale, diversa, nuova, ecologica e sostenibile. Il tutto in modo fruibile da qualsiasi tipo di utenza. Era fondamentale che infatti per l’utente non servisse alcun tipo di competenza informatica.

Tutte quelle che erano le idee sulla carta sono diventate poi realtà, MyTuring non è più soltanto un progetto digitale, ma un punto saldo del settore conciario e tessile. Non si limita ad essere una piattaforma, ma un vero e proprio percorso educativo in cui le aziende possono ricevere formazione in merito alla digitalizzazione, sulla fotografia still-life e sulla costruzione dei materiali in 3D.

MyTuring è diventato un punto di incontro tra fornitori e compratori, garantendo una sicura possibilità per un’evoluzione innovativa, ecologica e sostenibile ed è arrivato in tutti i continenti, ricevendo l’affluenza di utenti provenienti da tutto il mondo, sia per vendere, che per comprare.

La pandemia ha colto tutti di sorpresa. L’Italia la conosciamo tutti, e per quanto ci fosse già modo di organizzarsi, la stragrande maggioranza delle aziende si è trovata impreparata ad affrontare questa nuova realtà. La situazione sanitaria ha di fatto reso impossibili gli spostamenti tra paesi creando criticità nella rete commerciale di chiunque. In un momento così delicato MyTuring è stato presente dando a tutti l’opportunità di esporre gratuitamente i propri prodotti sulla piattaforma, creando uno spazio libero dedicato ad ogni azienda che avesse voluto avviare un evoluzione digitale senza dover spendere niente.