A fronte della rapidissima evoluzione dei pagamenti mobile, le banche intraprendono partnership e acquisiscono start-up

Dopo la crisi finanziaria del 2007 che ha drasticamente ridotto la fiducia dei clienti, le banche devono oggi affrontare la minaccia di nuovi competitor che offrono soluzioni più moderne e attraenti. Su tutti Fintech, GAFA (Google-Apple-Facebook-Amazon) e BATX (Baidu-Alibaba-Tencent-Xiomi). Destabilizzate dalla rivoluzione digitale e influenzate dalla pressione dell’economia collaborativa, le banche devono quindi ripensare il modello di business per sfruttare un sistema in piena trasformazione.

Una forte evoluzione, opportunità da cogliere

Beacon, NFC, QRcode. Nel mercato dei pagamenti in mobilità, ogni principale operatore ha la sua tecnologia preferita. Mentre Apple ha lanciato la sua soluzione di pagamento con NFC o Paypal affidandosi interamente all’iBeacon, Google con Android sostiene HCE (Host Card Emulation) come soluzione unica per rivoluzionare il mercato del mobile payment. Soluzioni di pagamento facili, sicure, veloci e con una marcia in più: la possibilità di effettuare attività di promozione, fidelizzazione e analisi.

Per questo motivo è necessario facilitare i pagamenti con soluzioni innovative, rapide e soprattutto sicure, offrendo ai clienti un’esperienza di acquisto all’altezza delle aspettative. Il mobile POS, più comunemente mPOS, è in questo senso la soluzione ideale: evita il passaggio alle casse, riduce i tempi di attesa ed è compatibile con i nuovi sistemi di pagamento. In virtù della sua funzione, gli mPOS come il Verifone e355, diventano sempre più consulenti e non semplice accettazione di pagamento. I clienti hanno requisiti sempre più stringenti che creano opportunità per fidelizzare e generare ricavi attraverso esperienze personalizzate. L’interazione deve essere personale, pertinente, predittiva, altamente intuitiva e non invasiva. Chiaro esempio di come l’omnichannel sia diventato essenziale.

In Italia le modalità più innovative di pagamento digitale (tra cui il Mobile POS) valgono il 21% del totale dei pagamenti digitali con carta (+6% rispetto al 2016). A dirlo è l’ultima ricerca dell’Osservatorio Mobile Payment&Commerce del Politecnico di Milano. Un segmento, quello dei pagamenti in store, il cui valore complessivo è cresciuto dai 10 milioni di euro nel 2016 ai 70 milioni di euro nel 2017, mentre il mercato complessivo dei New Digital Payment potrebbe superare i 100 miliardi di euro già nel 2020.

Sicurezza: vere e proprie leve a favore delle banche

Le elevate misure di sicurezza offerte oggi dalle banche e la possibilità di effettuare i pagamenti direttamente dal conto corrente, hanno comportato un importante aumento dei numeri delle transazioni online. I commercianti ora hanno la garanzia di essere regolati, beneficiando nel contempo di minori costi di transazione e maggiore flessibilità nella scelta dei metodi di pagamento. I consumatori traggono vantaggio da una maggiore chiarezza e comfort gestionale, da un maggior valore degli importi e, in ultima analisi, dalla riduzione dei costi per effetto della concorrenza.

In un comunicato stampa pubblicato il 2 giugno 2017, la Federazione Bancaria Europea ha ribadito le sue preoccupazioni in merito al “web scraping”, una tecnica che consente a terzi di accedere ai conti bancari del cliente in suo nome e di impersonarlo utilizzando i suoi codici di accesso. Nel contesto della seconda direttiva europea sui servizi di pagamento (PSD2), la FBE sottolinea che le banche europee sostengono pienamente la creazione di un ecosistema di interfaccia interoperabile (API) sicuro ed efficiente per una comunicazione affidabile tra terzi e banche. Ha specificato inoltre che le interfacce dedicate sono moderne, sicure e consentono a tutti i player di essere posti su un piano di parità. A garantire maggiore sicurezza c’è anche 3D Secure. Tramite questo Sistema creato da Visa e MasterCard e introdotto in Italia dal 2008, oltre ai dati della carta, l’acquirente deve inserire un secondo fattore di autenticazione, solitamente un codice monouso ricevuto via SMS.

Cooperazione invece di concorrenza

Con le Fintech che offrono servizi bancari e finanziari, talvolta in concorrenza diretta e talvolta su mercati di nicchia, le banche tradizionali stanno diversificando le loro strategie. Si impegnano in partnership, incorporano start-up e investono nella trasformazione digitale. Talvolta possono allearsi con i loro nuovi sfidanti o addirittura di acquisirli. Secondo il Rapporto World Fintech 2017, il 38% delle banche prevede di investire direttamente in start-up che stanno sviluppando servizi bancari/finanziari e il 18,6% prevede di riacquistare la società. Mentre il 29,6% si affida alla creazione di acceleratori e il 34% collabora con le organizzazioni di formazione. Banche e Fintech dovrebbero quindi promuovere la cooperazione in materia di concorrenza.