La VII edizione del Digital Legal Day, il tradizionale appuntamento della legal Community italo-tedesca organizzato da AHK Italien in collaborazione con DLA Piper, si è svolta a Milano con il titolo: “EU AI ACT: Regolare l’intelligenza artificiale?”. L’evento ha approfondito le nuove opportunità di business e le sfide legali che l’impiego sempre più massiccio dell’AI pone per le aziende.
Dopo l’introduzione di Jörg Buck, Consigliere Delegato di AHK Italien, in apertura dei lavori Giulio Coraggio, Partner di DLA Piper, ha intervistato Guido Scorza, Componente del Collegio del Garante Privacy, per approfondire il futuro dell’AI in Europa, anche alla luce dell’approvazione dell’AI Act, il primo regolamento volto a regolamentare la materia.
In una tavola rotonda sono state poi affrontate le implicazioni del regolamento per le imprese e discusse le strategie di compliance sull’AI che i gruppi multinazionali stanno adottando. Durante l’incontro sono stati anche illustrati i risultati della ricerca “AI Governance: balancing policy, compliance and commercial value” realizzata da DLA Piper sulla base di 600 interviste condotte con amministratori delegati, direttori generali, responsabili IT e dati, general counsel e head of compliance di aziende appartenenti a vari settori, con un fatturato medio annuo di 900 milioni di dollari.
Gli intervistati
I soggetti intervistati spaziano dai settori bancario, assicurativo, beni di consumo, alimentare e retail, tecnologia, servizi finanziari, media, sport e intrattenimento, industria e life sciences. La ricerca è stata condotta in Europa, Regno Unito, Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti e Asia Pacifico.
Risultati chiave del report
Implementazione dell’AI:
- Il 96% degli intervistati sta adottando l’AI e il 72% utilizza strumenti e soluzioni di fornitori terzi;
- l’AI è attualmente impiegata soprattutto nel servizio clienti (59%) e nella ricerca e sviluppo (57%);
- il 45% ritiene che l’AI sia fondamentale per il modo in cui la propria organizzazione genera valore e il 41% prevede che il proprio core business sarà reso superfluo dall’AI, a meno che questa non venga adottata. Sfide e rischi dell’AI:
- Stabilire e implementare una buona governance è stata la sfida principale nell’impiego dell’AI, menzionata dal 99% degli intervistati tra le 5 sfide principali;
- garantire che le operazioni di AI si svolgano nel rispetto della normativa è una sfida chiave per il 96% degli intervistati;
- quasi la metà degli intervistati (43%) ha dovuto interrompere, sospendere o rallentare i progetti di AI, citando come ragioni comuni i problemi di privacy dei dati (48%) e la mancanza di un quadro di governance (37%).
Governance dell’AI:
- La metà degli intervistati (49%) vuole sfruttare il valore dell’AI in linea con i propri valori come aziende; il 65% ha deciso di interrompere i contratti con i fornitori di AI per problemi di natura etica;
- oltre la metà degli intervistati esclude i team legali e di compliance dal processo decisionale sull’AI;
- più di un terzo (36%) degli intervistati non è sicuro di essere in regola con le attuali leggi sull’AI e il 39% non ha ben chiaro come si stia evolvendo la normativa.
Giulio Coraggio, Partner di DLA Piper e responsabile del dipartimento di Intellectual Property and Technology, ha commentato: “In un’epoca di discorsi enfatici sull’AI, sia il nostro report sia il Digital Legal Day hanno evidenziato nel concreto le sfide e le opportunità che caratterizzano il panorama di questa tecnologia per le aziende. L’AI si è infiltrata in ogni settore, promettendo un vantaggio competitivo quasi illimitato. Tuttavia, l’intelligenza artificiale presenta anche dei rischi di compliance ed è sotto la lente di ingrandimento delle autorità, come il Garante Privacy. E lo scenario regolatorio diventerà ancora più complesso con l’approvazione dell’AI Act”.