La definizione di una adeguata strategia retributiva ha un ruolo importante per il buon funzionamento dell’azienda. Ma come si fa a impostarla correttamente? Quali sono i passi e le regole da seguire? E quali i principali vantaggi che ne possono derivare?
Prima di tutto analizziamo qual è la definizione di policy retributiva: è semplicemente il regolamento che disciplina la retribuzione di tutti i dipendenti dell’azienda.
Le regole in materia di retribuzione sono essenziali, soprattutto se gli stipendi sono determinati attraverso trattative individuali. Forniscono una linea guida in base alle strategie aziendali e rappresentano una tutela da rischi di violazione, abuso ed errore. A titolo informativo, la policy retributiva è stabilita dall’ufficio delle Risorse Umane. I responsabili HR definiscono le regole applicabili agli stipendi dei dipendenti, basandosi tra l’altro sulle linee guida e sugli obiettivi della direzione aziendale.
Nota: la policy retributiva aziendale deve determinare con un certo grado di precisione le componenti della retribuzione, ma anche le fasce e le formule di calcolo, a seconda dei profili dei singoli dipendenti.
Elementi da prendere in considerazione per la definizione di un’adeguata strategia retributiva
Nel definire una policy retributiva, bisogna prendere in considerazione le 2 componenti principali della retribuzione, ovvero la Remunerazione monetaria e la remunerazione non monetaria.
La retribuzione monetaria è l’importo che l’azienda eroga ai dipendenti ogni mese. È composto da: salario fisso, una possibile parte variabile, bonus vari (tredicesima, premi), straordinari, benefit vari.
Nota: la policy retributiva va considerata sia in fase di stesura dei contratti di lavoro dei dipendenti sia in fase di preparazione delle buste paga.
La remunerazione non monetaria corrisponde invece ai benefici psicologici offerti da una determinata posizione: opportunità di sviluppo, buoni rapporti di lavoro con i manager di linea, opportunità di contribuire al processo decisionale, qualità dell’ambiente di lavoro.
Si noti che il compenso non monetario – anche chiamato compenso emotivo -, è attualmente uno dei principali elementi che i candidati valutano prima di accettare un’offerta lavorativa.
Le 4 fasi di attuazione di una policy retributiva
- Mappatura delle professioni e analisi del mercato
Per definire la policy retributiva di un‘azienda è necessaria una fase di preparazione in cui si descrivono e mappano tutti i profili professionali presenti in azienda, si analizza il mercato (con uno studio sui processi decisionali, le strutture retributive, i pacchetti retributivi e l’andamento delle retribuzioni degli ultimi 3 anni).
Nota: il mercato del lavoro è molto competitivo. Per attrarre talenti da accogliere nell’organizzazione, è necessario sviluppare una policy retributiva adeguata al proprio settore di attività.
- Criticità della policy retributiva
Il secondo passo consiste nell’analizzare e identificare gli aspetti critici di una policy retributiva. Perché questa possa contribuire pienamente allo sviluppo dell’azienda, deve essere coerente con la struttura professionale identificata precedentemente, soddisfare le aspettative dei dipendenti, essere in linea con i requisiti della legislazione vigente, rendere l’azienda competitiva e attraente.
- Elaborazione della policy retributiva
In fase di definizione è necessario stabilire i criteri di retribuzione in base alle prestazioni dei dipendenti rispetto agli obiettivi aziendali, alle competenze, ai livelli di responsabilità delle posizioni da essi ricoperte.
Una volta definiti i criteri, si procede alla stesura dei vari moduli determinando gli elementi della retribuzione fissa e variabile, gli elementi della remunerazione diretta o indiretta, gli elementi della retribuzione collettiva e individuale.
Infine, è da considerare la possibilità di specificare i livelli di retribuzione, utilizzando una specifica metodologia di classificazione e stabilendo una chiara scala salariale.
- Attuazione della policy retributiva
La fase di attuazione richiede la pianificazione di una programmazione delle attività, la definizione delle priorità e il rispetto delle formalità di legge. È importante sottolineare che l’implementazione e la diffusione della policy retributiva devono avvenire in modo trasparente.
Le regole per applicare la policy devono essere chiare e comprensibili, condivise con i dipendenti e devono essere eque. Per facilitare i numerosi passaggi e l’esecuzione di alcune operazioni complesse legate all’attuazione delle varie policy, è fortemente consigliato optare per la digitalizzazione.
A tal fine, è possibile implementare un HRIS con un modulo di gestione delle retribuzioni. La soluzione ideale è rivolgersi a un vendor in grado di fornire soluzioni e servizi per sviluppare un sistema informativo delle HR con funzionalità dedicate, come per esempio Talentia HCM.
Benefici di una buona policy retributiva
Una buona policy deve migliorare il potere d’acquisto dei dipendenti. Un aumento della retribuzione totale non sempre si traduce in un incremento della produttività dei dipendenti, tuttavia, svolge un ruolo importante nell’aiutare l’azienda a motivare e coinvolgere i propri dipendenti. Aumentare il potere d’acquisto dei propri collaboratori è un modo per riconoscere e sostenere le loro prestazioni. Secondo uno studio condotto da Robert Half e riportato da Studyrama, i 3 criteri determinanti la decisione di entrare in una nuova azienda sono: stipendio (77%), migliore equilibrio tra lavoro e vita privata (44%), posizione geografica (40%). L’atmosfera lavorativa, l’equilibrio tra lavoro e vita privata e la sicurezza del posto di lavoro sono rispettivamente al secondo, terzo e quarto posto.
Come già indicato, una buona strategia retributiva deve essere anche conforme ai requisiti della legislazione in vigore e prevenire le possibili sanzioni che l’azienda potrebbe dover affrontare in caso di non conformità alle normative. Innanzitutto, un’azienda deve garantire la parità di trattamento economico tra uomini e donne. Da gennaio 2022 è stata introdotta la certificazione della parità di genere. Tale documento mira ad attestare le politiche e le misure concrete adottate dai datori di lavoro per ridurre il divario di genere circa le opportunità di crescita in azienda, la parità salariale a parità di mansioni, le politiche di gestione delle differenze di genere e la tutela della maternità.
Se da un lato la policy retributiva deve garantire ai dipendenti un adeguato potere d’acquisto, dall’altro non deve essere dannosa per l’azienda, portando a un aumento eccessivo dei costi soprattutto nel lungo termine. Con una buona policy retributiva i dipendenti saranno motivati a impegnarsi migliorando al contempo la redditività della propria struttura aziendale.
È importante sapere che il “comp&ben” (retribuzione e benefici) aziendale deve essere sviluppato tenendo conto non solo della realtà economica, ma anche di quella sociale e aziendale.
Di Angelica Coviello, Communication and Marketing Manager di Talentia Software