Rivoluzionare il mondo bancario e assicurativo con soluzioni su misura di cliente. È questo l’obiettivo di Armundia Group, azienda italiana operante da 10 anni sul mercato e dall’elevato spirito internazionale. Abbiamo intervistato Gianluca Berghella, presidente e CEO del Gruppo per capire le ragioni del successo di una realtà nata proprio nel momento peggiore del sistema bancario.
Quando è stata fondata e quale è la struttura di Armundia?
L’azienda è nata nel 2007 dalla volontà di un team di manager con un esperienza all’epoca quindicennale nel settore assicurativo e bancario, proprio per portare innovazione nei mercati della finanza ed Insurance. È stata una scelta ambiziosa e coraggiosa poiché avvenuta in un periodo in cui numerosi istituti hanno chiuso o hanno attraversato una profonda crisi. Al momento il gruppo conta 80 risorse distribuite nelle sedi di Roma, Milano ed Empoli.
Oltre che in Italia l’azienda opera anche all’estero?
Armundia vende le proprie soluzioni in 10 Paesi del mondo e possiede una Factory a Tirana dove lavorano 20 giovani ingegneri. Entro il terzo trimestre del 2017 è prevista l’apertura di una nuova filiale a Lugano (Svizzera), Armundia Suisse, a testimonianza della volontà del Gruppo di aumentare il numero di Paesi serviti. Il mercato estero ha infatti un peso crescente nel business del Gruppo, tanto che che nel 2016 rappresenta il 35% del fatturato. Proprio per questo Armundia prevede di espandersi in altre nazioni con particolare focus ai Paesi asiatici.
A quali settori vi rivolgete?
Siamo focalizzati nel mondo bancario, finance e Insurance. Riguardo al settore finanziario offriamo soluzioni software di private banking su tutti i processi di front office: effettuiamo attività di onboarding, analisi di sistemi, asset management e gestione della clientela finale sia per strutture specializzante nel private banking che per banche retail con un’area dedicata al mondo private o all’asset management. Inoltre, tutte le nostre soluzioni sono già allineate con la nuova normativa Mifid II che entrerà in vigore il 1 gennaio 2018.
In riferimento al settore Insurance invece, i software Armundia permettono di gestire l’intermediazione assicurativa, dall’emissione di polizze fino ai processi amministrativi e supporto vendite, grazie a CRM specializzati su processi assicurativi e bancari.
Come si compone quindi la vostra offerta?
Tra le piattaforme di successo per il mondo bancario e finanziario si evidenziano Armundia Asset Shaper, Wealth Shaper e il CRM Action Shaper; per il comparto assicurativo invece Armundia Brokever, Claim Solver, Health Carver e Quot-R
Oltre ad essere una software house offrite anche consulenza?
Proprio per garantire un servizio a 360°, Armundia è focalizzata anche in processi di consulting direzionale e specialistica riguardanti gestione e implementazione di progetti, software selection, pilot test, controllo del rischio e della compliance ed analisi di impatto operativo. Questi servizi vengono sempre più richiesti e nel 2016 hanno inciso in modo significativo sul fatturato aziendale.
Come commercializzate le vostre soluzioni?
Non ci basiamo su una rete commerciale o su una particolare struttura ad hoc. Le vendite avvengono a seguito della richiesta dei clienti che desiderano risolvere una determinata problematica di business ed essere maggiormente efficienti. Siamo la risposta ad un’esigenza.
Quale è quindi il vostro punto di forza?
Avere un’elevata esperienza e comprensione dei bisogni di ciascun cliente fa si che Armundia, come un sarto, è in grado di realizzare l’abito adatto alle diverse occasioni che ogni istituto di credito o assicurativo deve affrontare.
Come riuscite ad avere questa vision?
Oltre all’esperienza maturata nel settore, il merito deriva senza dubbio da Armundia Academy, un laboratorio di riflessione e formazione dove esperti di settore, accademici, operatori e clienti si confrontano in un ricco programma di tavole rotonde, workshop e convegni, dai quali emergono esigenze e trend su cui Armundia andrà ad investire.
Chi sono i vostri clienti?
Si tratta di aziende di varia tipologia sia per dimensione, caratteristiche e mercato nel quale operano. Tra queste si possono citare Intesa San Paolo, le Banche di Credito Cooperativo, Cattolica Assicurazioni e il Gruppo Arena.
Che risultati avete registrato nel 2016?
Negli ultimi anni Armundia ha evidenziato una crescita costante che ha riguardato anche gli scorsi 12 mesi. Nel 2016 il fatturato del Gruppo ha infatti superato i 6 milioni di euro, in aumento di circa il 30% rispetto all’anno precedente.
Quali sono le strategie per il 2017
Sarà un anno importante per il Gruppo perché punteremo ad un maggior consolidamento della struttura aziendale e daremo impulso all’innovazione grazie a significativi investimenti nella ricerca che permetteranno di portare sul mercato la seconda generazione delle nostre piattaforme. Nasceranno anche nuove soluzioni a supporto del private banking, dell’asset management e dell’Insurance. Sarà inoltre rafforzata l’offerta nell’ambito della consulenza così da rendere Armundia sempre più una guida in questo momento di trasformazione digitale dove tutto sta cambiando. Armundia concentrerà infine i propri sforzi anche nel proprio processo di internazionalizzazione.
Quindi come ipotizzate possa andare economicamente il vostro 2017?
A metà anno abbiamo raggiunto il fatturato ottenuto nel 2016 e siamo fiduciosi nel chiudere il 2017 con un incremento intorno al 20%. Prevediamo inoltre di aumentare il numero di risorse fino a 100 dipendenti totali.