
L’utente, quindi, convinto di ricaricare ed avere a disposizione l’importo per intero come sempre, si è ritrovato con un importo inferiore rispetto a quanto effettivamente pagato, proprio perché 1 euro è stato utilizzato in automatico per l’attivazione dell’offerta “Ricarica+”. E’ importante sottolineare che per alcuni canali di acquisto, come tabaccherie, edicole, bar e sito internet, non è possibile scegliere di eliminare l’attivazione dell’offerta “Ricarica+” e acquistare una ricarica standard intera”, pertanto l’utente non ha alternative e subisce, se non correttamente informato, l’attivazione di un servizio senza averlo scelto.
Nei giorni scorsi si è svolto un incontro tra TIM e le nostre Associazioni, nel corso del quale abbiamo sottolineato la necessità di ripristinare il diritto di scelta degli utenti, lasciando che “Ricarica+” si configuri in tutto e per tutto come un’offerta, trasparente ed opzionale.
Se è vero che le ricariche standard sono presenti in altri canali di vendita, soprattutto digitali, è comunque innegabile che molti utenti preferiscano rivolgersi ai punti vendita fisici. Si tratta di una policy che si ripercuote sulla fascia più debole ed “abitudinaria” dei consumatori, in particolare quelli di età avanzata che spesso hanno scarsa dimestichezza con gli strumenti tecnologici. Da questa prospettiva la possibilità di chiedere un rimborso attraverso il Servizio Clienti appare non tanto come il riconoscimento di un diritto, quanto una sorta di “premio di consolazione” da parte dell’azienda.
Raccomandiamo dunque agli utenti di prestare la massima attenzione prima del pagamento, scegliendo con cura il prodotto e la ricarica che intendono acquistare e rivolgendosi sempre al servizio clienti o alle associazioni dei consumatori per far valere i propri diritti, prima attraverso un reclamo e poi – se necessario – con la conciliazione paritetica. In qualità di Associazioni che tutelano i consumatori, continueremo a portare avanti tutte le azioni possibili per garantire la trasparenza dei servizi e per impedire che le aziende applichino condotte scorrette e lesive dei diritti degli utenti.