Secondo IDC sempre più aziende sono attratte da modelli di lavoro ibridi che favoriscano maggiore flessibilità a dipendenti e clienti.

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I decision maker hanno evidenziato come i nuovi modelli di lavoro ibridi siano ormai parte integrante delle comuni pratiche aziendali, grazie a postazioni di lavoro sempre più interconnesse e a spazi di lavoro digitali intelligenti. Lo conferma l’ultima indagine condotta da IDC a livello mondiale. Ciò che emerge è che le sfide globali in campo economico, climatico e sociale richiedono che i lavoratori siano flessibili e in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti. Questo implica la capacità di far parte di team dinamici e riconfigurabili, pronti a rispondere alle richieste delle aziende e dei mercati in qualsiasi momento e luogo, sia in sede che fuori sede.

La rapida adozione di pratiche di lavoro più automatizzate, basate sul cloud e sull’intelligenza artificiale favorisce l’aumento della produttività e abilita processi più agili. Le opportunità offerte dall’impiego sempre più diffuso di modalità di lavoro digitali stanno permettendo alle organizzazioni di mostrare maggiore flessibilità nei confronti delle esigenze di clienti e dipendenti, migliorando l’attrazione dei talenti, la fidelizzazione dei propri lavoratori e la soddisfazione della clientela.

La tecnologia è alla base del funzionamento dei modelli di lavoro ibridi

IDC è convinta, attraverso gli studi della practice Future of Work (FoW), che il nostro futuro lavorativo sarà definito dalla capacità – guidata dalla tecnologia – di supportare il continuo cambiamento innescato dalle sfide dei mercati e della società.

Uno dei più evidenti cambiamenti porterà per esempio alla fusione dei concetti di “spazio” e di “luogo”: entro il 2025, IDC prevede infatti che il 65% delle grandi aziende considererà modelli di lavoro ibridi in cui la presenza online (o virtuale) della forza lavoro sarà alla pari della presenza reale. Il lavoro potrebbe non essere più il luogo che pensavamo che fosse. Via via che il lavoro viene svolto digitalmente e a ritmi diversi, ciò che pensiamo di spazio e luogo si sta modificando.

Web3 e metaverso spingono verso lo spazio di lavoro digitale

Il potenziamento della larghezza di banda e le nuove modalità di collaborazione stanno gradualmente migliorando l’esperienza delle videoconferenze. Spesso le chiamate di lavoro al di fuori del “luogo di lavoro” avvengono già in video. La diffusione del Web3 e del metaverso permetterà di farci incontrare con maggiore facilità sia dal vivo che virtualmente. Alcune delle tecnologie alla base del metaverso stanno già permettendo esperienze integrate come parte di uno spazio di lavoro digitale ottimizzato per la forza lavoro aziendale.

Una nuova previsione globale di IDC mostra che le imprese spenderanno quasi un miliardo di dollari per il Future of Work nel 2023, con un aumento degli investimenti in quest’area del 18,8% rispetto al 2022. La spesa FoW a livello mondiale supererà 1,5 miliardi di dollari entro il 2026.

Gli investimenti sui nuovi modelli di lavoro ibridi cresceranno

Lo spazio, ovvero l’ambiente di lavoro che deve supportare la forza lavoro dei nuovi modelli di lavoro ibridi, sarà la maggiore voce di investimento da parte delle imprese nel 2023, con quasi il 60% di tutta la spesa FoW. L’augmentation delle capacità della forza lavoro sarà la seconda voce, con oltre un terzo della spesa FoW prevista quest’anno. Infine, la cultura del lavoro – che si concentra sulla responsabilizzazione e l’allineamento delle nuove competenze digitali dei lavoratori – rappresenterà il restante 5% della spesa nel 2023.