Le macchine virtuali sono perfette per condurre test informatici senza compromettere il sistema operativo principale del PC. Questo perchè permettono di svolgere numerose attività, replicando l’esperienza di interagire con un dispositivo indipendente all’interno del computer principale.
Cos’è una macchina virtuale e come funziona
Una macchina virtuale opera mediante il processo di virtualizzazione hardware, consentendo l’installazione di diversi sistemi operativi su un singolo dispositivo, come Windows e Linux.
Ogni macchina virtuale può essere configurata a seconda delle necessità dell’utente, consentendo un’esperienza simile a quella che si prova con un hardware fisico.
Questa flessibilità offre numerosi vantaggi, come la possibilità di testare ed eseguire Linux all’interno di un ambiente Windows, permettendo l’utilizzo di programmi o servizi che non sarebbero possibili con il sistema operativo principale.
Ciò avviene in un ambiente isolato, garantendo che eventuali modifiche o errori non possano influire sul sistema operativo del PC.
Infatti, nella maggior parte dei casi è sufficiente chiudere il programma o riavviare la macchina virtuale per ripristinare l’integrità del sistema.
Nonostante ciò le macchine virtuali non sono immuni dall’attacco dei virus informatici.
Cosa succede quando un malware attacca una macchina virtuale
Premesso che la macchina virtuale viene spesso utilizzata per compiere azioni potenzialmente rischiose, esistono alcuni interrogativi riguardo la sua possibile esposizione ai malware.
Ad esempio, il download di file di dubbia provenienza o l’accesso a pagine web potenzialmente pericolose possono costituire un terreno fertile per un attacco virus?
Cosa accede se, all’interno di una macchina virtuale, si scarica un file che si rivela essere un virus?
Inizialmente, può sembrare che il malware, in tutte le sue varianti, sia confinato all’interno dell’ambiente virtuale e non possa permeare il sistema host principale.
Concettualmente, questo contesto virtuale dovrebbe fungere da sandbox sicura, limitando l’impatto delle attività sospette entro i confini dell’ambiente simulato.
Tuttavia, esiste la possibilità che il malware presente nella macchina virtuale possa, in determinate circostanze, intaccare il computer principale.
È bene sottolineare, infatti, che la macchina virtuale utilizza risorse condivise con il sistema principale, inclusi alcuni elementi ad alta criticità come la rete, l’hard disk e la memoria RAM.
Nonostante questa potenziale minaccia, si tratta comunque di scenari estremamente rari.
Nella pratica comune, la maggior parte dei virus che penetrano una macchina virtuale rimane circoscritta a tale ambiente, mantenendo così la sicurezza del sistema principale in gran parte intatta.
Come può un virus passare dalla macchina virtuale al sistema operativo principale
Sebbene sia da considerarsi come un evento piuttosto raro, non è completamente improbabile che un malware possa permeare nel sistema operativo principale del computer.
Ma quali sono le cause che possono portare a questo pericoloso “salto”?
Ecco le due principali:
- Condivisione di file: ciò può avvenire, ad esempio, durante il download di un software da una fonte non affidabile all’interno della macchina virtuale. Se il file scaricato contiene inavvertitamente un virus, questo finirà con l’intaccare il computer principale. La situazione può complicarsi se lo stesso file viene copiato su una pen drive e fatto circolare tra diversi utenti;
- Connessione in rete: la presenza di una macchina virtuale e di altri dispositivi connessi in rete introduce un altro possibile scenario di diffusione. La creazione di cartelle condivise o l’utilizzo di risorse di rete potrebbe consentire a un virus di propagarsi tra i dispositivi collegati.
In conclusione, la conoscenza di queste possibili cause è necessaria per ridurre i rischi di attacchi virus e perdita dei dati.
Come evitare la perdita dei dati in una macchina virtuale attaccata da virus
La possibilità che un virus possa passare dalla macchina virtuale al computer principale suggerisce di adottare alcune strategie preventive.
Ecco alcuni consigli per proteggere il sistema principale, con rispettivi dati personali, quando si fa uso di una macchina virtuale, riducendo così il rischio della perdita di informazioni importanti:
- Scelta di un programma affidabile: un aspetto cruciale è l’impiego di un programma affidabile per la creazione della macchina virtuale come VMware;
- Verifica della partizione del disco rigido: una partizione accurata separa in modo netto i file della macchina virtuale da quelli del sistema principale, impedendo così il trasferimento involontario di malware tra i due ambienti;
- Creazione di un indirizzo IP separato: questo stratagemma riduce il rischio di diffusione del virus all’interno di una rete condivisa, fornendo un’ulteriore barriera tra la macchina virtuale infetta e l’host.
Oltre a queste indicazioni, è importante rispettare le consuete misure di sicurezza valide per qualsiasi dispositivo fisico.
Alcune pratiche come l’installazione di un antivirus affidabile e l’aggiornamento regolare del sistema operativo, contribuiscono in modo significativo a ridurre la possibilità di attacco di virus.
Qualora la macchina virtuale venga attaccata, è possibile richiedere l’intervento di aziende, come Recovery Italia, che supportano le organizzazioni nel recupero dati e le informazioni compromesse.