Secondo il recente sondaggio aziendale “State of the Market” commissionato da Epson e realizzato a gennaio 2022, negli ultimi 12-18 mesi ben l’89% dei responsabili IT ha registrato un aumento dei costi di stampa, nonostante quasi la metà di loro (45%) abbia rilevato una diminuzione dei volumi di stampa.
Sull’onda della grande diffusione del lavoro ibrido, il 53% dei responsabili IT intervistati ha registrato una proliferazione di stampanti introdotte nelle organizzazioni in autonomia dai dipendenti per supportare il lavoro da casa. Di conseguenza, la necessità di gestire il gran numero di modelli di produttori diversi rappresenta ora una pressione significativa sui costi di stampa per oltre un terzo (37%) degli intervistati. Il 70% ha invece visto i dipendenti spendere grandi quantità di denaro in cartucce a causa dell’acquisto di stampanti standard progettate per l’uso domestico e della mancata distinzione tra stampa aziendale e personale, mentre il 71% riferisce che le aziende hanno dovuto sostenerne il costo.
Allo stesso tempo, oltre un terzo degli intervistati (38%) dichiara che le stampanti in ufficio sono state sottoposte a grande stress nei momenti in cui il personale rientrato in azienda mandava in stampa i lavori memorizzati, con il 64% che afferma di aver visto i dipendenti lavorare oltre l’orario a causa dei fermi macchina delle stampanti provocato dalla mancanza di assistenza.
Queste esperienze hanno portato quasi due terzi (63%) dei responsabili IT intervistati a dichiarare che apporteranno cambiamenti significativi al modo in cui la stampa dovrà essere gestita in futuro, con più della metà (52%) che ha citato la necessità di ridurre la manutenzione della stampante e il 39% che afferma l’esigenza di diminuire i costi di stampa, concentrandosi anche sul raggiungimento degli obiettivi ambientali.
“Negli ultimi anni”, afferma Gareth Jay, Direttore della Office Print Business Unit di Epson Europe, “i responsabili IT hanno affrontato disagi senza precedenti dovendo adattare le esigenze IT e di stampa per riuscire a soddisfare un nuovo mondo del lavoro. Alcuni risultati del nostro sondaggio mostrano quanto sia ancora necessario informare sui benefici dalle stampanti inkjet a freddo per l’ufficio e in che modo esse siano in grado di supportare le sfide identificate: risparmio di tempo e sui costi di stampa, utilizzo di meno energia e quindi meno emissioni di CO2, necessità di minore assistenza e utilizzo di meno materiali di consumo rispetto alle stampanti laser. Questi risultati possono anche essere letti in chiave positiva e aprire nuove opportunità. Molti intervistati stanno infatti ora esaminando come poter diminuire l’impatto di possibili interruzioni future e diventare più resilienti. C’è l’opportunità di investire in nuove tecnologie di stampa e integrare funzionalità aggiuntive nei parchi stampanti esistenti. L’adattamento del parco stampanti per supportare meglio gli utilizzatori non deve essere visto come un grattacapo, ma come l’occasione per ottenere significativi guadagni in termini di efficienza e produttività, e per aiutare l’azienda a tornare in linea con gli obiettivi di sostenibilità“.
Nel vivo dell’indagine: sostenibilità e controllo fra le maggiori preoccupazioni per gli IT manager sui costi di stampa.
Una delle principali preoccupazioni rivelate dagli intervistati sui costi di stampa è stata la difficoltà nel dare priorità alle problematiche relative alla sostenibilità, oltre alla gestione delle nuove sfide causate dall’improvviso passaggio agli ambienti di lavoro ibridi. Nonostante il 73% affermi di concentrarsi sulle considerazioni relative alla sostenibilità quando investe nelle stampanti, molti non sono ancora consapevoli del fatto che la tecnologia inkjet offre maggiori vantaggi di sostenibilità rispetto alle stampanti laser. Sebbene il 57% riconosca che cambiando il tipo di stampanti in uso potrebbe essere possibile una riduzione delle emissioni di CO2, solo il 43% sta valutando soluzioni di stampa a freddo.
Il 75% degli intervistati ha citato il controllo dell’hardware delle stampanti impiegate per il lavoro da remoto come una pressione rilevante, con il 63% che ha ammesso che l’IT sta perdendo il controllo del parco stampanti: ritrovarlo sarà un importante passo avanti verso la risoluzione dei problemi di costi di stampa e sostenibilità. Inoltre, il 73% afferma che la gestione e il controllo del parco stampanti è una parte specifica della propria politica ambientale e di sostenibilità, quindi cercare ulteriore chiarezza sulle soluzioni di stampa sostenibili potrebbe essere un modo rapido per affrontare questa sfida. La tecnologia a freddo di Epson, per esempio, ha dimostrato di ridurre il consumo di energia e le emissioni di CO2 fino all’83% rispetto alle stampanti laser.
I principali risultati emersi.
I grandi cambiamenti nella stampa dovuti alla pandemia e all’impatto del lavoro ibrido sono:
- Costi crescenti: la stragrande maggioranza delle organizzazioni (89%) ha registrato un aumento dei costi di stampa negli ultimi 12-18 mesi, con un aumento medio del 14%.
- Perdita del controllo: durante il lavoro da remoto, mantenere il controllo sull’hardware delle stampanti è stato il problema principale. Solo il 42% ha affermato di poter contare, in una certa misura, sul corretto livello di controllo nelle decisioni di acquisto e nella gestione delle stampanti. Sebbene la stragrande maggioranza delle organizzazioni (93%) abbia imposto durante la pandemia una qualche forma di restrizione sugli acquisti di stampanti da parte dei dipendenti per il lavoro da remoto e la maggior parte (76%) abbia introdotto nuove linee guida, il 42% ammette che l’adesione a tali misure è stata limitata. Le principali preoccupazioni relative alla stampa da remoto includono la sicurezza, la gestione delle risorse al di fuori dell’ambiente dell’ufficio e la ricezione di richieste di manutenzione per i prodotti acquistati autonomamente dai dipendenti.
- Comparsa di abitudini di stampa “ibride”: anche il comportamento di stampa sta cambiando. L’attenzione è sempre più concentrata solo sulla stampa di documenti importanti e sulle stampanti in azienda, sottoposte a grande stress nei momenti di rientro del personale a causa della stampa di una elevata quantità di documenti memorizzati. Quasi la metà (44%) ritiene che entro i prossimi due anni passerà a una infrastruttura con stampanti più centralizzate, mentre circa due terzi (64%) delle aziende è già organizzata in questo modo. Circa un quarto gli intervistati (23%) ritiene che sarà disponibile un numero maggiore di dispositivi per un minor numero di utenti. I modelli di lavoro previsti variano: poco più di un terzo (36%) degli intervistati riferisce che i dipendenti verranno reinseriti sul posto di lavoro in modo incrementale e il 27% dichiara che verrà utilizzato un sistema di rotazione.
- Crescente importanza della stampa, con richiesta di velocità e affidabilità: la metà degli intervistati (49%) da Epson per l’indagine che indaga sull’aumento dei costi di stampa, ritiene che nei prossimi 12 mesi la stampa e la tecnologia di stampa diventeranno più importanti per la propria organizzazione. Dopo la pandemia, il 61% ritiene che la stampa rimarrà importante per quanto riguarda la gestione dei dati critici, mentre la maggior parte (72%) degli intervistati dichiara di avere bisogno di una maggiore affidabilità delle stampanti, e il 53% afferma di necessitare di velocità di stampa più elevate per soddisfare la domanda.
- Obiettivi di sostenibilità a rischio: la maggior parte degli intervistati (69%) ritiene che all’indomani della pandemia di Covid-19 le considerazioni sull’impatto ambientale e sociale diventeranno più importanti, ma la metà ha ammesso che la sostenibilità è passata in secondo piano negli ultimi 12-18 mesi. Sebbene il 60% si aspetti di vedere un passaggio a una stampa più sostenibile come risultato del lavoro ibrido, una percentuale analoga (61%) ritiene che la proliferazione di nuove stampanti per supportare il lavoro da remoto sia un ostacolo al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.
- Il consumo energetico è una sfida fondamentale: sebbene il 95% delle organizzazioni monitori i consumi energetici del proprio parco stampanti, solo il 35% ha una visione chiara. Tuttavia, vi è un forte desiderio di migliorare la comprensione dei risparmi sui costi di stampa che si potrebbero ottenere cambiando sia il modo in cui viene gestito il parco stampanti (66%) sia il tipo di macchine in uso (57%).
- Percezioni errate diffuse: nonostante il sondaggio abbia messo in evidenza una lacuna nella conoscenza dei benefici aziendali ottenibili con la stampa inkjet, gli intervistati hanno identificato i prodotti basati su questa tecnologia come portatori di vantaggi più facili da mantenere, più economici da gestire e in grado di assicurare una migliore qualità di stampa.