E.ON ha diffuso oggi i risultati di uno studio internazionale sulla percezione delle tematiche legate al cambiamento climatico – in particolare le emissioni di CO2 e l’effetto serra – in sette Paesi europei: Italia, Svezia, Regno Unito, Germania, Ungheria, Repubblica Ceca e Romania.
Dallo studio emerge la sensibilità dei nostri connazionali per l’ambiente: il 75% degli italiani infatti ritiene che il Paese non stia facendo abbastanza per ridurre le emissioni di CO2, più della media dei paesi in esame (65%), e il 41,6% dei nostri connazionali pensa che sia compito del governo guidare l’abbattimento delle emissioni, in linea con la media (42%).
Riguardo alle strade migliori per raggiungere quest’obiettivo, l’82,4% concorda che occorra continuare a sostenere lo sviluppo delle rinnovabili, il 41,9% è a favore di un sistema di tassazione delle emissioni di CO2 e il 30,9% ritiene che debbano essere implementate entrambe le misure: tutti i valori sono superiori alla media.
Infine, il cambiamento climatico è il problema globale che preoccupa maggiormente gli italiani, col 33% che lo identifica come principale minaccia per la società, seguito dalla povertà (30%) e dall’inquinamento (26,3%).
“I risultati del nostro studio dimostrano che in Italia la consapevolezza ambientale e la sensibilità verso il cambiamento climatico sono mature e che il Paese è pronto per un impegno deciso per ridurre le emissioni di CO2” commenta Péter Ilyés, CEO di E.ON Italia. “Noi abbiamo messo l’efficienza energetica al centro del nostro posizionamento di mercato, affiancando i clienti grazie a soluzioni innovative per consumare meno e meglio, e il 13 dicembre lo ribadiremo nel nostro appuntamento annuale della Giornata contro gli sprechi”.
Tra gli altri Paesi, i rumeni sono il popolo più insoddisfatto riguardo allo sforzo nazionale per ridurre le emissioni, mentre all’opposto si trovano gli svedesi. Per i cechi chi dovrebbe contribuire di più alla riduzione delle emissioni sono le industrie, per gli ungheresi è compito sia del pubblico sia del privato. I tedeschi sono i maggiori sostenitori di un sistema tariffario per regolare le emissioni di CO2, mentre in Ungheria si punta tutto sulle energie rinnovabili. Quanto alle minacce per la società, nel Regno Unito spaventa maggiormente la povertà, mentre in Repubblica Ceca l’inquinamento è visto come la minaccia più sentita.