“L’impiego di tecnologie digitali e di internet nei processi scolastici appare ormai sempre più centrale ed ineluttabile nella convinzione che esso rappresenti il viatico per la formazione e la crescita di una società civile inclusiva, efficiente e preparata ad affrontare le sfide di un futuro, a sua volta, sempre più digitale”, a dirlo è l’Agcom nel suo report dedicato alla digitalizzazione delle scuole dal titolo “Lo stato di sviluppo digitale delle scuole in Italia”.
In Italia il 97% delle scuole è connessa alla rete internet, ma solo il 12,5% ha una connessione con velocità superiore ai 30 megabyte al secondo. Il fatto che le connessioni siano lente diventa di particolare importanza se si pensa ai vantaggi della banda ultralarga, sottolineati dal Piano Scuole Connesse, incluso nella Strategia nazionale per la Banda Ultra Larga – “Verso la Gigabit Society” – che ha l’obiettivo di fornire accesso internet a tutte le sedi scolastiche presenti sul territorio nazionale con velocità simmetriche di almeno 1 Gbps entro il 2026, così come indicato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Di particolare importanza in tal senso è il dato secondo cui il 3% degli edifici scolastici (oltre 1.200) risulti essere privo di qualsiasi connessione, con scuole prevalentemente primarie e dislocate per la maggior parte nel sud Italia. Non da ultimo, è di particolare rilievo il fatto che i plessi più grandi siano avvantaggiati rispetto a quelli piccoli, così come l’evidenza che il livello di connessione veloce, già piuttosto basso, sia anche poco uniforme, nonostante il 61% delle scuole abbia una figura di riferimento che si occupa della programmazione e di tutte le attività inserite nel Piano nazionale scuola digitale.
Nel proprio rapporto, Agcom prova anche a ricostruire le cause legate alla bassa digitalizzazione delle scuole e ne identifica tre: i vincoli di natura finanziaria, difficoltà tecniche e poca spinta dal basso. Secondo lo studio, infatti, oltre ai costi particolarmente elevati, infatti, non sono da sottovalutare anche aspetti di natura tecnica, dal momento che è ragguardevole la complessità sottostante l’architettura di una rete telematica di una scuola. È altresì evidente che questi vincoli si rafforzano nel momento in cui vi è comunque ancora una bassa propensione all’uso di tecnologie digitali a scopi didattici e amministrativi; in tal senso, la spinta dal basso, cioè dal corpo docenti e dagli studenti, può rappresentare un forte stimolo alla realizzazione di una rete telematica in una scuola.
Con l’obiettivo di promuovere la propria digitalizzazione, 14 scuole di Toscana e Lombardia hanno deciso di fare affidamento sulle soluzioni Uania, azienda innovativa nel campo dell’Information Technology e TLC, e in 6 mesi di tempo sono riuscite ad ottenere una connessione veloce, andando a risolvere una situazione generalizzata di carenza nella connettività.
“In un mondo in cui la tecnologia diventa sempre di più un’estensione dell’essere umano, noi aziende dell’ITC abbiamo un ruolo e una responsabilità determinante. Quale posto migliore delle scuole per veicolare tecnologie ed educare le nuove generazioni all’utilizzo consapevole delle stesse? Proprio per questo Uania è impegnata nell’educational con lo scopo di portare un’esperienza di connettività sempre più efficiente e sempre più protetta dalle minacce informatiche che minacciano le nuove generazioni”, spiega Stefano Aversa, Socio Fondatore di Uania. “Quello raggiunto è un risultato di cui andiamo particolarmente fieri, siamo certi di poter contribuire in modo rilevante alla digitalizzazione delle scuole, mettendo le soluzioni Uania al servizio della didattica. Abbiamo la ferma convinzione che il futuro sarà trainato dall’utilizzo della tecnologia e intendiamo continuare a lavorare in tal senso”.