Si può accompagnare il Paese nella transizione digitale senza un vertice politico che ne presieda la direzione e le strategie? La risposta per Assintel è semplice: no.
Il digitale non è ancora uno strumento metabolizzato, che abbia solo bisogno di essere sostenuto e implementato nei vari settori economici e organizzativi, ed è per questo che ci vuole una spinta decisa e decisiva che può e deve arrivare dal Governo.
Assintel non riesce a comprendere l’assenza assordante di un Ministero dedicato, sebbene fosse stato proprio il Centro Destra a lanciare il primo dicastero dell’Innovazione nel lontano 2001. È questa la sfida e l’auspicio che l’associazione nazionale delle imprese ICT e digitali di Confcommercio – lancia a commento del nuovo Governo che si sta insediando, per voce della sua Presidente Paola Generali: “Il mercato dell’Information Technology è in netta controtendenza rispetto ai segnali della crisi, con una crescita secondo il recente Assintel Report del +7,4% nel 2022 e una tendenza positiva prevista anche nel 2023. Ma è un processo che va sostenuto, soprattutto nei confronti delle micro, piccole e medie imprese che molto spesso ne restano ancora ai margini. Per queste ragioni”, continua Paola Generali, “ci aspettiamo che all’assenza di un Ministro faccia da contraltare una netta responsabilizzazione del MISE, che non a caso cita nella nuova denominazione proprio le imprese e il Made in Italy, attraverso deleghe mirate e un Sottosegretario competente dedicato all’innovazione. Correlate al Digitale ci sono almeno altre 3 voci che devono essere presidiate, per non buttare all’aria i passi avanti fatti finora: l’attuazione dei progetti PNRR, la trasformazione della Pubblica Amministrazione e – trasversale a tutti – il sostegno alla formazione delle competenze digitali.
“Fin da subito”, conclude la Presidente di Assintel, “diamo al Governo la nostra piena disponibilità a collaborare per creare tavoli di coordinamento che siano da presidio alla transizione digitale”.