La nuova edizione del report “Global Workforce of the Future 2024” di The Adecco Group indaga l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sul mondo del lavoro e il ruolo cruciale che le aziende devono svolgere per affrontare le sfide future

AI e lavoro

L’impiego dell’Intelligenza Artificiale in azienda inizia a registrare effetti tangibili nel mercato del lavoro. Ad indagare la percezione dei lavoratori italiani nei confronti dell’applicazione dell’AI e il ruolo delle aziende in questo nuovo contesto è la nuova edizione della ricerca “Global Workforce of the Future 2024” di The Adecco Group, da cui emerge tra i lavoratori una chiara consapevolezza delle potenzialità dell’AI e dei suoi vantaggi in termini di produttività ed efficienza.

Coloro che la utilizzano quotidianamente, infatti, dichiarano

  • di risparmiare in media 48 minuti al giorno
  • e più di 1 lavoratore su 5 (23%) afferma di sfruttare questo tempo risparmiato per dedicarsi ad attività lavorative più creative e di maggior valore.
  • Tuttavia, per quanto il 39% degli intervistati sia convinto che i propri dirigenti siano preparati a comprendere pienamente i rischi e le opportunità legati all’adozione dell’IA,
  • in realtà solo il 16% di loro afferma di essere stato correttamente istruito all’utilizzo di questi strumenti.
  • Da qui, l’importanza del ruolo manageriale nel supportare il 42% degli italiani intervistati che ancora esprime preoccupazione per la propria stabilità occupazionale a lungo termine, proprio alla luce del crescente utilizzo dell’IA nell’ambiente aziendale.

In questa cornice, le aziende italiane sono chiamate ad aiutare i propri collaboratori ad entrare in confidenza con queste tecnologie e porre anche le basi per lo sviluppo del proprio futuro professionale con percorsi di formazione adeguati. Il 78% dei lavoratori italiani ritiene, infatti, che le aziende dovrebbero investire nel reskilling dei propri dipendenti per permettere loro di ricoprire nuovi ruoli in azienda, anche digitali, prima di cercare candidati specializzati all’esterno.

Il futuro del mondo del lavoro cresce con i future-ready workers

Parallelamente, investire nello sviluppo delle competenze dei dipendenti risulta fondamentale per la crescita di quelli che vengono definiti i “future-ready workers“, ossia quei lavoratori che vengono identificati come persone con le competenze, la mentalità e la flessibilità necessarie per adattarsi e prosperare in un mercato del lavoro in continua evoluzione, caratterizzato dalla rapida trasformazione tecnologica e dai cambiamenti socioeconomici. Secondo la ricerca, questo segmento è rappresentato solo dal 5% della forza lavoro italiana (contro una media globale pari all’11%). Il 91% di loro dichiara di avere ottenuto dalla propria azienda un piano di sviluppo professionale personalizzato, rispetto ad una media globale del 51% dei lavoratori che non rientrano in questa categoria, e il 99% di partecipare regolarmente a corsi di formazione sulla leadership, rispetto al 57% della media globale tra coloro che non rientrano in questa categoria.

I dati di questa nuova edizione evidenziano come i lavoratori italiani si trovino di fronte a una fase di trasformazione, fatta di incertezza ma al tempo stesso di grandi opportunità. In questo contesto, è compito delle aziende affrontare queste sfide investendo in programmi di formazione dedicati, per migliorare le competenze dei lavoratori nell’utilizzo della tecnologia, ma anche per permettere loro di affrontare con maggiore sicurezza il proprio futuro lavorativo. Solo attraverso un approccio strategico e proattivo alla formazione e allo sviluppo professionale sarà possibile promuovere un ambiente lavorativo più solido e innovativo, dove IA e talento umano possano crescere insieme” ha commentato Angelo Lo Vecchio, Amministratore Delegato di Adecco e Presidente di The Adecco Group in Italia.