Da uno studio realizzato da EOLO e The European House – Ambrosetti, emerge che se tutte le province italiane raggiungessero un tasso di sottoscrizione alla Banda Ultra Larga pari a quello della provincia di Milano, il PIL crescerebbe del +3.5%, circa 69 miliardi di euro, mentre la produttività media per lavoratore aumenterebbe di 203 Euro all’anno.

Presentiamo quanto è emerso dal recente studio Fixed Wireless Access (FWA): opportunità strategica per lo sviluppo del Paese”, presentato in questi giorni a Roma e realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con EOLO, Società Benefit e prima B Corp del settore Telco.

 

       L’accesso alla Banda Ultra Larga è motore di inclusione: nelle aree caratterizzate da digital divide, il rischio di disoccupazione per lunghi periodi è del 45%, contro il 6% delle aree connesse.

     Persiste un gap fra i grandi centri abitati e le aree extraurbane: qui dovrà concentrarsi il 90% degli investimenti per la realizzazione del piano Italia a 1 Giga.

       Solo una combinazione di FTTH e FWA consentirà di colmare il gap entro il 2026: la tecnologia wireless è strategica per connettere il 15.9% delle unità immobiliari (5.8 milioni).

       Puntare sulla tecnologia FWA genererebbe un beneficio in termini di efficacia ed efficienza degli investimenti di circa 3 miliardi di euro.

 

Da un lato le città, dall’altro i territori extraurbani: così il nostro Paese continua ad andare a due velocità, almeno per quanto riguarda la connessione a Internet. Questo genera un’opportunità: se tutte le province italiane raggiungessero un tasso di sottoscrizione alla Banda Ultra Larga pari a quello della provincia di Milano, il PIL crescerebbe del +3.5%, circa 69 miliardi di euro, mentre la produttività media per lavoratore aumenterebbe di 203 Euro all’anno.

Sarebbe dunque un fattore abilitante per una crescita inclusiva, cercare di garantire un accesso più diffuso alla Banda Ultra Larga. I risultati elaborati da The European House – Ambrosetti evidenziano infatti che, nelle aree senza connettività veloce, i cittadini a rischio di disoccupazione per lunghi periodi sono il 45.5%, contro il 6.3% di chi si trova in aree che dispongono di Banda Ultra Larga. Lo studio sottolinea poi l’importanza di applicare il principio della neutralità tecnologica promosso dal Piano Italia a 1 Giga: la complementarità progettuale e realizzativa di Fiber To The Home (FTTH) e Fixed Wireless Access (FWA) sbloccherebbe infatti benefici in termini di efficacia ed efficienza degli investimenti di circa 3 miliardi di euro.

Il ruolo della tecnologia FWA

Studiando le differenze nell’accesso alla Banda Ultra Larga fra i grandi centri cittadini e le aree extraurbane, la ricerca evidenzia che, per raggiungere gli obiettivi del Piano Italia a 1 Giga, il 90% degli investimenti pubblici e privati dovrà concentrarsi nei prossimi anni proprio nelle aree extraurbane. Emerge dunque il ruolo strategico della tecnologia FWA, che risulta la soluzione migliore per 5.8 milioni di Unità Immobiliari, circa il 15.9% del totale.

 Ma non è tutto. Se l’FTTH è la soluzione più adeguata nelle zone a maggior densità abitativa, l’FWA è la soluzione che meglio si presta per le aree montuose, collinari e periferiche o – in generale – a scarsa densità di popolazione. In queste zone, infatti, creare l’infrastruttura per portare la fibra ottica in ogni singola casa avrebbe costi significativi o risulterebbe complesso a causa della morfologia del territorio. Lo studio consente perciò di considerare quanto il modello FTTH e quello FWA risultino complementari e non alternativi.

 

Portare l’Italia tra i primi Paesi europei

 Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House-Ambrosetti, osserva che “nel quadro europeo della connettività, l’Italia presenta ritardi di copertura infrastrutturale e sottoscrizione di servizi, soprattutto con riferimento a connessioni superiori a 100 Mbps, che si riflettono in velocità di navigazione inferiori. Inoltre, l’Italia presenta profonde differenze territoriali in termini di velocità di navigazione, tra le diverse province e tra le aree urbane e quelle rurali. Il ritardo è dovuto alle difficoltà di attuazione dell’investimento pubblico (PNRR) e alla mancanza di stimoli all’investimento privato. Tuttavia, l’Italia è consapevole di quanto sia strategica questa partita e si è dato l’ambizioso obiettivo di coprire l’intero territorio nazionale a 1Gbps entro il 2026, anticipando le richieste dell’UE. Per accelerare e centrare il traguardo, serve adottare un principio di neutralità tecnologica, cioè utilizzare la migliore tecnologia disponibile in base alle caratteristiche del territorio e all’obiettivo da raggiungere. La Fixed Wireless Access, con la sua velocità di implementazione e i costi contenuti, può essere la chiave per portare la connettività nei territori più difficili da coprire con la fibra, per raggiungere i target del PNRR e porre l’Italia tra i primi Paesi a livello europeo per copertura e qualità dei servizi”.