A causa di un attacco hacker nella notte dell’11 luglio, il Comune di Ferrara ha disattivato i servizi digitali interni

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Foto di alex1965 da Pixabay

Il Comune di Ferrara è stato vittima di un attacco cibernetico che ha avuto come conseguenza la sospensione di alcuni dei servizi da lui erogati.

In una nota ufficiale, rilasciata il 12 luglio, così si legge: “A causa di un attacco hacker nella notte, questa mattina, per sicurezza, sono stati disattivati i servizi digitali interni. Non saranno quindi disponibili fino ad ulteriore aggiornamento i servizi allo sportello e le utenze telefoniche, tra cui il numero verde dell’Urp, 800-532532. Il personale tecnico e l’azienda che opera nell’assistenza sistemistica stanno operando alla verifica dell’infrastruttura digitale”.

Non è la prima volta che l’erogazione di servizi importanti per il cittadino viene interrotta a causa di un attacco hacker, e di certo non sarà neanche l’ultimo. Questo riaccende il dibattito relativo alla sensibilità dei dati detenuti da aziende e istituzioni pubbliche: un patrimonio che le rende un obiettivo ghiotto per organizzazioni criminali che si muovono sfruttando il web. Motivo per cui è più che mai fondamentale investire in formazione del personale e nell’adozione di una corretta postura cibernetica, col fine di limitare la possibilità che questo tipo di attacco si verifichino e anche di limitare i danni qualora vadano a segno.

La conseguenza è stato l’aumento dei cyber attacchi verso la PA, che può avere conseguenze molto serie come dimostra l’episodio del Comune di Ferrara, conseguenze che vanno dal blocco dei servizi, alla perdita o divulgazione di informazioni e dati riservati e sensibili, senza contare il danno di immagine per la pubblica amministrazione, che vede calare la fiducia dei cittadini nei suoi confronti.
Investire in cyber security è quindi oggi doveroso per recuperare il gap accumulato negli ultimi anni e per permettere ai cittadini, e al Paese, di dormire sonni tranquilli.