Essere efficienti ed avere un vantaggio competitivo è un must per le aziende moderne. E per farlo serve tecnologia di ultima generazione, competenze oltre che un mindset rivolto all’innovazione. Lo sanno bene Fincantieri, Leithà, Noovle, Alpitour World, Gruppo Campari e Banca Popolare di Sondrio che sono salite oggi sul palco del Red Hat Summit 2024 a Milano spiegando i loro casi di successo, ottenuti proprio con le soluzioni della multinazionale americana.
Fincantieri ottimizza la gestione dell’infrastruttura e riduce gli errori
Fincantieri, uno dei più grandi costruttori navali al mondo, ha intrapreso un processo di digitalizzazione avanzata collaborando con Red Hat per modernizzare la sua infrastruttura IT e migliorare l’efficienza operativa. Fincantieri necessitava infatti di uno strumento centralizzato funzionale ad un’infrastruttura complessa (1300 macchine e sistemi eterogenei), standardizzare i processi di Patching e Provisioning, ridurre i tempi e gli errori umani oltre che massimizzare l’efficienza sui task ripetitivi e a basso valore.
Utilizzando Red Hat Ansible Automation Platform, Fincantieri ha potuto automatizzare numerosi processi IT, riducendo la necessità di intervento manuale e minimizzando il rischio di errori. L’automazione ha contribuito a migliorare la coerenza dei processi e ad accelerare il time-to-market delle nuove funzionalità software. Non solo, Red Hat ha fornito strumenti e soluzioni per garantire un elevato livello di sicurezza nell’infrastruttura di Fincantieri, mantenendo la conformità alle normative e proteggendo le informazioni sensibili legate ai progetti e ai dati aziendali.
A seguito dei benefici ottenuti, Fincantieri prevede di estendere l’implementazione della tecnologia Red Hat anche per l’evoluzione di altri processi aziendali.
Leithà automatizza i flussi di lavoro complessi
Leithà, società del Gruppo Unipol specializzata in data science e intelligenza artificiale per supportare le attività del gruppo, si è trovata in poco tempo a dover gestire prodotti e servizi digitali end-to-end utilizzati da milioni di clienti con il problema di erogare efficacemente workload di analytics e machine learning. A tutto questo si aggiungeva la presenza di hardware poco adatti al compito (data scientist con PC da gaming), rigidità infrastrutturale e difficoltà nel distribuire il carico di lavoro oltre che una serie di limiti legati alla sperimentazione.
Per queste ragioni Leithà ha lanciato una piattaforma interna chiamata Pantopoda e basata su Cluster OpenShift con nodi GPU, 100% scriptabile, steteless e modulare. La piattaforma, grazie alle sue features di prototipazione e storage efficienti ha permesso all’azienda di migliorare la condivisione delle risorse di calcolo, una segregazione della visibilità, ma anche una maggiore flessibilità ed orchestrazione. Sono stati inoltre automatizzati i flussi di lavoro complessi e ridotti i tempi necessari per l’analisi e l’elaborazione dei dati.
Grazie ai vantaggi ottenuti con la tecnologia Red Hat, Leithà si pone l’obiettivo di sviluppare ulteriormente la piattaforma, avviare una segregazione avanzata dei carichi di lavoro e abilitare l’hybrid environment e il lancio di una piattaforma di serving.
Alpitour World: modernizzazione applicativa con OpenShift
Alpitour World, primo gruppo di turismo integrato in italiano con 2500 agenzie, una propria catena alberghiera (26 resort) ed una compagnia aerea, a fine 2019 e per tutto il periodo della Pandemia ha avviato un profondo processo di digitalizzazione continuato anche attualmente. Il progetto inNOVA ha oggi l’obiettivo di promuovere l’adozione di tecnologie di intelligenza artificiale all’interno della propria organizzazione e attualmente sono stati realizzati due prodotti (Tredi e Amelia) sulla piattaforma AlpiGPT. Per poter introdurre efficacemente l’AI in azienda, Alpitour World si è affidata a Red Hat OpenShift e al Cloud con risultati significativi: migliore efficacia commerciale testimoniata dai maggiori margini mai registrati (nel 2023 e nel 2024) e una riduzione dei tempi di setup infrastrutturale.
Gruppo Campari abbraccia l’automazione IT ibrida
Per fronteggiare al meglio il proprio processo di crescita in tutto il mondo avvenuto anche grazie ad alcune acquisizioni, Gruppo Campari aveva la necessità di standardizzare le diverse infrastrutture IT: l’ingresso di una nuova realtà comportava infatti il dover gestire architetture nuove che dovevano essere il più velocemente uniformate con lo standard del Gruppo. A tutto questo si aggiungeva il bisogno di dover ottimizzare la governance e la compliance.
Gruppo Campari ha quindi scelto Ansible Automation Platform come servizio di cloud gestito di Azure. La soluzione implementata ha permesso al Gruppo di raggiungere l’obiettivo preposto ed avviare progetti di GenAI grazie a LightSpeed integrato con IBM Watson Code Assistent.
E’ previsto nel prossimo futuro uno scaling dell’infrastruttura per migliorare la configurazione su Azure, la gestione dell’on-premise e una migliore risposta per la cybersecurity.
Noovle migliora la gestione dei 18 mila sistemi utilizzati
Noovle, digital company del gruppo Tim specializzata in soluzioni cloud e servizi digitali, gestiva oltre 18 mila sistemi Linux in maniera poco efficiente soprattutto per quanto riguardava la risoluzione delle problematiche sulle macchine: dover intervenire su migliaia di sistemi sparsi per l’Italia non era certo un compito particolarmente semplice. Non solo: l’azienda doveva affrontare anche questioni legate alla sicurezza e al monitoraggio delle macchine. Per tali ragioni Noovle ha creato una piattaforma interna grazie a Red Hat Satellite e Red Hat Insights che garantisce una gestione centralizzata, maggiore sicurezza e visibilità oltre che una crescente efficienza.
Noovle ha intrapreso il proprio progetto di ammodernamento in modo progressivo (partendo inizialmente dalla gestione di 8000 macchine): una volta constatati i benefici l’azienda ha avviato un piano per il coinvolgimento di tutti i 18 mila sistemi.
Banca Popolare di Sondrio riduce i disservizi
Banca Popolare di Sondrio, con oltre 500 sportelli in Italia e 3600 dipendenti, ha avviato un programma di modernizzazione della propria infrastruttura IT attraverso un percorso che ruota attorno alla centralità del cliente, anche sui canali digitali.
Diverse erano le problematiche da dover superare: innanzitutto l’osservabilità end-to-end e full-stack dovuta ad applicazioni estremamente variegate, la necessità di garantire la disponibilità, la sicurezza e la robustezza delle applicazioni oltre che una limitata scalabilità degli ambienti tradizionali e il bisogno di ridurre la proliferazione di strumenti standard.
Banca Popolare di Sondrio è quindi passata a Kubernetes e OpenShift che hanno permesso, grazie al Monitoring-as-Code, di automatizzare il deployment e la configurazione delle applicazioni, ridurre gli errori umani ed evitare attività manuali e ripetitive. A tutto questo si aggiunge anche l’identificazione automatica delle anomalie e una riduzione dei disservizi con un conseguente miglioramento della misurazione della qualità delle esperienze digitali degli utenti.