Secondo i trend del settore Insurtech si stima che entro il 2030 le polizze stipulate attraverso canali digitali e phygital toccheranno l’80%.

Investimenti Insuretech

Secondo i dati pubblicati nel rapporto annuale dell’Associazione Italiana fra le Imprese Assicuratrici (ANIA), dopo il calo causato dall’emergenza sanitaria nel 2020, il comparto Insurance nel 2021 gode di massima salute, registrando una raccolta premi che ha superato i 140 miliardi di euro, con una crescita del 3,8%. Nel 2022, in questo contesto, secondo l’Italian Insurtech Association, gli investimenti nel settore Insurtech passeranno da 280 a 500 milioni di euro ed entro il 2030 le polizze stipulate attraverso canali digitali o phygital toccheranno l’80%, contro il 23% del 2020.

Complice la pandemia, negli ultimi due anni, infatti l’intero settore Insurtech ha riportato una significativa trasformazione digitale e nonostante la penetrazione delle polizze digitali in Italia ad oggi non superi l’1,3%, si prevede una futura crescita dell’offerta assicurativa, spinta specialmente dallo sviluppo delle polizze on demand che hanno riscontrato un incremento del 250%. A essere particolarmente apprezzate dai clienti sono le polizze pay per use integrate con altri servizi e prodotti (assicurazioni viaggi, nell’utilizzo di sharing mobility o per proteggere device digitali).

Dopo una prima fase di quiescenza rispetto al fervente mercato del Nord America, sembrano arrivati tempi per una vera e propria rivoluzione del settore Insurtech anche in Italia, rivoluzione trainata da un lato dalle tecnologie e dall’altro dalle crescenti esigenze del cliente. Per questa ragione, nel prossimo futuro il settore assicurativo dovrà adottare progressivamente un approccio data driven e sfruttare le tecnologie digitali per automatizzare i processi interni, innovare in modo efficace l’offerta, digitalizzare le interazioni con i clienti e garantire una customer experience orientata alla personalizzazione e alla semplificazione.

I clienti del mondo assicurativo richiedono oggi velocità nella risoluzione delle problematiche, agilità e trasparenza nella sottoscrizione delle polizze e la possibilità di concludere ogni operazione in modo smart da mobile. Appare evidente quindi quanto diventerà necessario integrare sistemi SPID e CIE capaci di verificare rapidamente l’identità del cliente nella fase di onboarding. Secondo i dati di NetConsulting cube, nel 2021 il mercato IT nel settore assicurativo in Italia ha raggiunto un valore di oltre 1,1 miliardi di euro, mostrando un incremento del 7,8% sul 2020, trainato soprattutto da investimenti indirizzati ad una maggiore digitalizzazione di processi e servizi.

“L’utilizzo di processi di onboarding e di firma elettronica sta diventando sempre più frequente nel settore assicurativo. Se ad oggi possono essere considerati come ulteriore elemento di facilitazione, in un futuro sempre più prossimo diventeranno prassi consolidata: i clienti si aspetteranno di poterli utilizzare in ogni occasione, per processi sempre più snelli”, afferma Matteo Panfilo, Chief Solutions Officer di Intesa, Kyndryl Company.

Sempre più nei processi assicurativi inoltre verranno impiegati strumenti IoT abbinati ai veicoli o tramite connected car per rilevare comportamenti a rischio o incidenti e grande spazio avrà anche l’Artificial Intelligence e il Machine Learning per l’elaborazione dei reclami e la gestione documentale per snellire i relativi processi. Assistenza digitale sì ma con la possibilità di una consulenza in presenza quando se ne sente il bisogno, questi i desiderata dei clienti. La necessità, infatti, è quella di passare senza interruzioni da una procedura digitale a una in presenza con una customer journey coerente.