Grazie al design modulare e ai programmi di supporto estesi dei nuovi dispositivi mobili è possibile interrompere il loro ciclo di sostituzione ogni quattro anni.

Dispositivi mobili

Secondo una nuova ricerca commissionata da Panasonic TOUGHBOOK, gli uffici acquisti IT europei si trovano costretti in un ciclo che prevede ogni quattro anni la sostituzione dei dispositivi informatici in dotazione alla forza lavoro mobile, nonostante le crescenti pressioni in fatto di sostenibilità. Riferiscono infatti di rinnovare i loro dispositivi mobili in media ogni quattro anni, e di aspettarsi, da parte dei produttori, un supporto ai dispositivi per poco più di tre anni dopo il lancio del prodotto.

Nonostante una crescente consapevolezza dei problemi legati alla sostenibilità e un desiderio generale di utilizzare i dispositivi mobili più a lungo, assistiamo con preoccupazione a come aziende in tutta Europa siano ancora ferme alla mentalità dell’aggiornamento tecnologico quadriennale“, commenta Lisbeth Lashmana, Head of the European Marketing di Panasonic TOUGHBOOK. “In realtà, con il nuovo design modulare dei dispositivi di mobile computing e il supporto esteso disponibile per i più recenti dispositivi, è davvero possibile estendere la vita della tecnologia utilizzata dalla forza lavoro mobile, semplificare la gestione e migliorare il costo totale di proprietà“.

La ricerca, commissionata da Panasonic TOUGHBOOK, è stata condotta in maniera indipendente da Opinion Matters, che ha intervistato 750 buyer di tecnologia mobile in aziende con più di 50 dipendenti – appartenenti ai settori dei servizi pubblici, servizi di emergenza, sanità, logistica, manufacturing e costruzioni – nel Regno Unito, in Francia e in Germania.

Secondo gli intervistati, i 5 principali elementi da considerare al momento di acquistare dispositivi informatici mobili per la forza lavoro sono Sicurezza (23,7%), Affidabilità (23,7%), Prestazioni (22,9%), Durata della batteria (19,3%), Robustezza (18,7%) e Costo iniziale (18,3%).

Sorprendentemente, la metà di loro non conduce ancora alcun test con gli utenti prima dell’acquisto di nuovi dispositivi informatici.

In media, le aziende supportano 2-3 diversi tipi di dispositivi di mobile computing all’interno della loro organizzazione, che vanno da laptop e tablet a workstation mobili e dispositivi indossabili.

A riconoscimento di una crescente consapevolezza in fatto di sicurezza, circa il 70% degli intervistati considera importanti gli aggiornamenti regolari di bios, firmware e driver, con aggiornamenti che avvengono in media tra le 2,5 e le 3 volte l’anno, e che impiegano in media 4 giorni all’anno per essere implementati.

Le aziende si trovano davanti a un’enorme opportunità: reimpostare il loro approccio all’acquisto di tecnologia per la forza lavoro mobile e colmare il divario di sostenibilità“, prosegue Lisbeth Lashmana. “Coinvolgendo la forza lavoro in progetti pilota prima dell’acquisto, i buyer possono assicurarsi che i dispositivi siano molto più adatti alle esigenze degli utenti. In secondo luogo, acquistando i più recenti dispositivi mobili modulari, la tecnologia può essere modificata e personalizzata dagli utenti sul campo in base a esigenze diverse, o ricollocata in seguito per un altro scopo all’interno dell’azienda. Se uniamo tutto ciò alle incredibili prestazioni di CPU e memoria disponibili sui dispositivi di ultima generazione, alla possibilità di eseguire aggiornamenti in base alle esigenze e al supporto esteso a lungo termine offerto dai produttori, è evidente che ci sono buoni motivi per essere ottimisti. Oggi in campo ci sono tutti gli elementi affinché le aziende possano estendere l’usabilità dei loro dispositivi mobili – in molti casi anche di anni“.