Una ricerca Cloudera mette in luce il modo in cui le priorità aziendali vengono rimodellate verso una governance ESG dei dati.

priorità aziendali

Una nuova ricerca di Cloudera, the enterprise data cloud company, rivela come più di un quarto dei decisori (26%) stia dando priorità agli investimenti aziendali verso una governance ambientale, sociale e aziendale (ESG) piuttosto che lo sviluppo di nuovi prodotti/servizi (24%) o l’accelerazione della crescita finanziaria (21%). Inoltre, i knowledge worker ritengono che ben il 49% dei dati che la loro azienda usa quotidianamente dovrebbero essere utilizzati per fare del bene alle comunità in cui opera. Approccio su cui concorda il 52% dei decision maker – una chiara indicazione che profitto ed ESG non si escludono più a vicenda.

Questi risultati emergono dallo studio “Limitless: The Positive Power of AI” di Cloudera che ha coinvolto 2.213 decisori aziendali, dei quali 54% CxO, e 10.880 knowledge worker in Stati Uniti, EMEA, India e APAC. I dati mostrano che i fattori ESG vengono identificati come assolute priorità aziendali per i business leader e che chi non è in grado di agire per il bene delle comunità espone crescita e talento a un rischio enorme. Lo studio esamina anche il cambiamento di atteggiamento in azienda nei confronti di AI, Machine Learning (ML) e Data Analytics confermando che si tratta del momento giusto per accelerare sulla strategia AI/ML.

Non agire per il bene della società mette a rischio la crescita e il talento

Quasi un quarto dei decisori aziendali (24%) e un lavoratore della conoscenza su cinque (22%) ritengono che la loro azienda dovrebbe sostenere pubblicamente pratiche commerciali sostenibili. Inoltre, la stragrande maggioranza dei knowledge worker (81%) sostiene che le priorità aziendali devono focalizzarsi sulla necessità di utilizzare l’IA per adottare pratiche commerciali più sostenibili che vadano a beneficio sia della loro organizzazione sia delle comunità nelle quali operano.

Detto questo, meno di un terzo (31%) dei decisori aziendali opera attivamente per l’implementazione di queste tecnologie e ha comunque una comprensione limitata di come funzionano. Le aziende che affrontano questi temi ottengono un reale vantaggio competitivo nei confronti di clienti e talenti. Se le imprese desiderano veramente integrare la sostenibilità devono iniziare a utilizzare i dati per fornire risultati più sostenibili più velocemente. Se non si agisce tempestivamente, il 23% dei lavoratori della conoscenza e il 27% dei decisori aziendali ritiene che i dipendenti lasceranno l’azienda: mossa particolarmente negativa per il business in un momento di carenza globale di talenti.

Secondo Erica Orange, VP di The Future Hunters, big data e AI, devono rientrare nelle priorità di investimento aziendali per intraprendere azioni più sostenibili e infatti afferma: “È mia sincera convinzione che l’utilizzo di big data e AI per prendere decisioni aziendali più sostenibili rappresenti un aspetto cruciale della competitività futura. Un effetto fondamentale di questo si tradurrà nel ripensare le metriche di successo del business per andare oltre quelle orientate al profitto e concentrarsi sul reale impatto ambientale”.

La paura di perdere posti di lavoro a causa dell’AI è sostituita da un focus sull’investimento nella riqualificazione

I risultati della ricerca sul cambiamento delle priorità aziendali sfatano anche la convinzione a lungo sostenuta che i lavoratori temano che l’AI prenda il loro posto. L’esplosione nel volume di dati ha reso AI e ML un filo conduttore per molti ruoli lavorativi, oltre che un potente alleato. Più della metà dei knowledge worker afferma che le proprie attività quotidiane sono state automatizzate da AI (55%), ML (51%) e Data Analytics (63%) negli ultimi 12 mesi. I maggiori benefici sono stati il risparmio di tempo (37%) e la possibilità per loro e per i rispettivi team di concentrarsi maggiormente su attività strategiche (35%). Inoltre, l’80% si sente a proprio agio nell’assumere un nuovo ruolo grazie a queste tecnologie.

Per capitalizzare su questo trend, le priorità aziendali devono concentrarsi verso un investimento della riqualificazione dei propri dipendenti. Nove decisori aziendali su dieci (91%) dichiarano che la loro organizzazione si impegnerà a investire nella riqualificazione dei dipendenti man mano che un maggior numero di task viene automatizzato. Ma l’investimento nelle persone non può fermarsi qui. Le aziende hanno bisogno di rendere i dipendenti partner nel processo di aggiornamento e riqualificazione per garantire un esito duraturo.

I risultati di questo studio rivelano che stanno emergendo nuove priorità aziendali, una nuova forma di economia focalizzata su profitto, pianeta e persone, sulla spinta di automazione e AI”, ha aggiunto Mick Hollison, presidente di Cloudera. “Per i leader aziendali questo significa che è il momento di riconsiderare il modo in cui si valutano gli investimenti tecnologici – identificando non solo i dati che sosterranno la crescita, ma anche la tecnologia che aiuterà i dipendenti e le comunità ad avere accesso significativo ad essi. In Cloudera collaboriamo con i nostri clienti per trasformare il loro business con Data Analytics e AI”.