Secondo l’azienda ci saranno sviluppi nell’ambito dell’adversarial machine learning, ransomware, applicazioni serverless, privacy degli oggetti domestici connessi e dei contenuti generati dai bambini

Minacce informatiche

Il report McAfee Labs: Previsioni sulle minacce per il 2018 identifica le cinque principali tendenze da tenere d’occhio il prossimo anno. Il report di quest’anno si concentra sull’evoluzione del ransomware dagli usi tradizionali a nuovi campi di utilizzo, sulle implicazioni di sicurezza delle applicazioni serverless, sulle ripercussioni sulla privacy in vista della possibilità di tenere traccia delle abitudini degli utenti all’interno delle loro abitazioni, sulle implicazioni a lungo termine delle aziende che raccolgono contenuti generati dei bambini e sull’emergere di una gara all’innovazione tra difensori e criminali informatici nell’apprendimento automatico.1

La storia recente del ransomware nel 2017 ci ha fatto comprendere quanto aggressivamente una minaccia possa reinventarsi dal momento che gli aggressori innovano enormemente adeguandosi per annullare gli sforzi e l’impegno di coloro impegnati a proteggere“, ha dichiarato Steve Grobman, Chief Technology Officer di McAfee, LLC. “Dobbiamo riconoscere che, anche se tecnologie come apprendimento automatico, deep learning e intelligenza artificiale saranno le pietre angolari della cyber-sicurezza di domani, i nostri avversari stanno lavorando con il medesimo accanimento per innovare a loro volta. Come spesso accade nella cybersecurity, il fattore vincente nella “corsa agli armamenti” tra aggressori e difensori, sarà dato dall’intelligenza umana con il supporto della tecnologia”.

Il report riflette le opinioni e le riflessioni di dozzine esperti di McAfee, McAfee Labs, McAfee Advanced Threat Research e dello staff del CTO della società. Esamina le attuali tendenze nel mondo della criminalità informatica e prevede quale sarà il comportamento delle aziende che hanno necessità di sfruttare le nuove tecnologie, far progredire la propria impresa e fornire una migliore protezione.

1. Tra i difensori e gli aggressori si svilupperà una “corsa agli armamenti” nell’arena dell’adversarial machine learning

Il Machine learning può elaborare enormi quantità di dati ed eseguire operazioni su larga scala per rilevare e correggere vulnerabilità note, comportamenti sospetti e attacchi zero-day. Ma gli avversari utilizzeranno certamente i medesimi metodi per sostenere i loro attacchi, imparando dalle risposte difensive, cercando di invalidare i modelli di rilevamento e sfruttando le vulnerabilità recentemente scoperte più velocemente di quanto i difensori riescano a individuarle.

Per vincere questa corsa agli armamenti, le aziende devono aumentare efficacemente le capacità di giudizio delle macchine e la velocità di orchestrazione delle risposte, grazie all’intelligenza strategica umana. Solo allora le aziende saranno in grado di comprendere e anticipare i modelli di come gli attacchi potrebbero presentarsi, anche se non sono mai stati osservati in precedenza.

2.. Il ransomware abbandonerà le tecniche di estorsione tradizionale spostandosi verso nuovi obiettivi, tecnologie e traguardi

2La redditività delle campagne tradizionali di ransomware continuerà a diminuire dal momento che le difese dei vendor, l’educazione degli utenti e le strategie del settore progrediranno per contrastarle. A questo punto gli aggressori si indirizzeranno verso bersagli meno tradizionali e più redditizi per i loro ransomware, tra cui individui con reti di valore, dispositivi connessi e aziende.

Questa svolta vedrà l’utilizzo delle tecnologie ransomware non solo ai fini di estorsione di singoli individui colpiti a casa, portando a casi di sabotaggio cibernetico e interruzione dei processi aziendali. Questo impulso tra gli avversari per infliggere i danni più rilevanti, destabilizzare e ricercare un maggiore ritorno economico, non solo produrrà nuovi “modelli di business” in seno alla criminalità informatica, ma inizierà anche a motivare seriamente l’espansione del mercato delle assicurazioni informatiche.

“Mentre si sta ancora discutendo sulle possibili motivazioni di WannaCry e NotPetya, probabilmente continuerà l’uso di pseudo ransomware, in parte anche per la facilità con cui i fornitori di ransomware as a service possono rendere tali tecniche disponibili a chiunque, purché abbia i mezzi per pagare”, ha aggiunto Raj Samani, Chief Scientist e head of Advanced Threat Research di McAfee. “Tali attacchi potrebbero essere venduti a enti che cercano di paralizzare i rivali nazionali, politici o commerciali, il che solleva forse la più grande, inevitabile questione a proposito del ransomware del 2017: WannaCry e NotPetya sono state effettivamente campagne di ransomware non riuscite nei loro obiettivi di ottenere guadagni significativi? O forse sono state campagne malware distruttive di incredibile successo?”

3.. Le applicazioni serverless faranno risparmiare tempo e permetteranno di ridurre i costi, ma amplieranno anche la superficie di attacco per le aziende che le implementano3

Le applicazioni serverless consentono una maggiore granularità, ad esempio una fatturazione più rapida per i servizi. Ma sono vulnerabili agli attacchi che sfruttano l’escalation dei privilegi e le dipendenze delle app. Sono inoltre vulnerabili agli attacchi ai dati in transito su una rete e potenzialmente agli attacchi denial of service brute-force, in cui l’architettura serverless non riesce a scalare e subisce dispendiose interruzioni del servizio.

I processi di sviluppo e distribuzione delle funzioni devono includere i necessari processi di sicurezza, devono essere rese disponibili capacità di scalabilità e il traffico deve essere adeguatamente protetto da VPN o crittografia. 

4.I produttori di dispositivi domestici connessi e i service provider cercheranno di ampliare i loro margini di profitto raccogliendo più dati personali, con o senza il benestare dell’utente, trasformando la casa in una vetrina aziendale

4I responsabili marketing aziendali saranno particolarmente incentivati ad osservare il comportamento dei consumatori per meglio comprenderne le esigenze e le preferenze di acquisto. E, visto che i clienti leggono raramente gli accordi sulla privacy, le aziende saranno tentate di cambiarli frequentemente, anche successivamente alla distribuzione di dispositivi e servizi, nel tentativo di acquisire maggiori informazioni e profitti.

McAfee crede che ci saranno conseguenze normative per quelle aziende che prevedono di infrangere le leggi esistenti, pagare le multe e quindi perseverare con tali pratiche, pensando di ottenere comunque un tornaconto economico. 

5. Le società che raccolgono contenuti digitali dei bambini porteranno a rischi di reputazione sul lungo periodo5

Nell’intento di “fidelizzare” i clienti delle app, le aziende diventeranno più aggressive nell’abilitare e raccogliere contenuti generati dagli utenti più giovani. Nel 2018 i genitori verranno a conoscenza di notevoli abusi da parte delle aziende nell’utilizzo dei contenuti digitali generati dai minori e prenderanno in considerazione le potenziali implicazioni a lungo termine di queste attività per i propri figli.

Secondo McAfee in futuro molti adulti si ritroveranno a fare i conti con la propria “storia digitale”, per i contenuti sviluppati all’interno di app per cui non sono ancora state ben definite o applicate linee guida socialmente appropriate, e dove l’interfaccia utente è così coinvolgente che i bambini ei loro genitori non prendono in considerazione le conseguenze della creazione di contenuti che le aziende potrebbero utilizzare in futuro provocando potenziali casi di abuso. 

In un ambiente applicativo competitivo in cui si abbandona facilmente un’app per un’altra, le app e i servizi più intraprendenti e lungimiranti riconosceranno il valore del farsi una reputazione collaborando con i genitori in questo impegno educativo.

Nel mondo aziendale, McAfee prevede che l’entrata in vigore nell’Unione Europea del regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) nel maggio 2018 potrebbe svolgere un ruolo importante nella definizione di regole di base per la gestione dei dati e dei contenuti generati dagli utenti negli anni a venire. Il nuovo regime normativo incide sulle imprese che hanno una presenza commerciale nei paesi dell’UE o elaborano i dati personali dei residenti nell’UE, il che significa che le aziende di tutto il mondo saranno costrette ad adeguare il modo in cui elaborano, archiviano e proteggono i dati personali dei clienti. Le aziende più lungimiranti possono sfruttarle per definire le best practice a vantaggio dei clienti che utilizzano dispositivi consumer, piattaforme app che generano contenuti e servizi online basati sul cloud.

“Il 2018 potrebbe essere ricordato soprattutto perché segna l’inizio di un impegno serio per la protezione dei dati e nello stabilire se i consumatori abbiano veramente il diritto di essere dimenticati”, ha dichiarato Vincent Weafer, Vice President di McAfee Labs. “La raccolta su vasta scala di informazioni personali e contenuti generati dagli utenti espone i consumatori al rischio di un uso improprio, di abuso e persino di violazione dei dati. I fornitori di servizi irresponsabili possono essere troppo indulgenti rispetto alla raccolta e alla monetizzazione di tali dati, lasciando che la privacy degli utenti sia in balia delle dinamiche del mercato, i dati siano compromessi e la reputazione degli utenti venga minacciata per anni nel prossimo futuro. Grazie al GDPR, il 2018 sarà un anno cruciale per stabilire in che modo le imprese responsabili possano anticipare tali problemi, rispettando la privacy degli utenti, utilizzando responsabilmente i dati e i contenuti degli utenti per migliorare i servizi e stabilendo limiti di tempo per la conservazione dei dati”.