Il mondo retail deve creare l’adeguato mix tra l’e-commerce e il negozio offline. Lo smartphone sarà il vero mattatore

Se l’e-commerce è una delle più recenti passioni dei consumatori italiani, con numeri in continua crescita, la situazione dei punti vendita offline è più complessa. RetailMeNot ha realizzato insieme al Centre for Retail Research uno studio internazionale con lo scopo di analizzare lo stato globale attuale del mercato retail online e comprendere l’evoluzione che sta interessando il processo d’acquisto dei consumatori.

Nel 2015, le vendite totali online in Europa hanno generato oltre 185 miliardi di euro. Il numero crescerà nel 2016 di quasi il 17% toccando i 216 miliardi di euro. In Italia, il mercato retail online ha prodotto l’anno scorso un fatturato pari a oltre 7.5 miliardi di euro. Le vendite saliranno nel 2016 a quasi 9 miliardi e supereranno i 10 miliardi euro nel 2017, con una crescita di quasi il 17% anno su anno.

Alla crescita del mercato retail online corrisponderà in Europa una flessione delle vendite nei negozi fisici pari a -1.5%. Tra i paesi intervistati[1], solo in Italia, in Spagna e nei Paesi Bassi, i punti vendita offline registreranno un segno positivo, rispettivamente dello 0.4% in Spagna e Italia e dello 0.2% nei Paesi Bassi. Nonostante la crescita che si verificherà nel nostro Paese, il futuro dei punti vendita dipenderà anche in Italia dall’abilità di far fronte alle nuove necessità dei clienti, che sono sempre più esigenti e abituati a ricevere in modo comodo e veloce il prodotto che vogliono, sia che facciano acquisti online o in negozio.

Il mix di elementi determinanti per il successo dei punti vendita fisici comprende la perfetta integrazione tra il canale online e il negozio fisico, con cataloghi aggiornati sulla disponibilità e la tipologia dei prodotti, la selezione accurata della location e della quantità nei punti vendita, la coerenza in termine di qualità e prezzi attraverso tutti i canali di vendita e nuove e più flessibili modalità di consegna, come la funzione “Click & Collect” (clicca e ritira), che offre l’opportunità di ordinare online e ritirare il prodotto presso il punto vendita selezionato.

I consumatori, oggi, sono protagonisti di un processo d’acquisto multicanale. Come sottolinea Giulio Montemagno, Senior Vice President International di RetailMeNot, “sarà l’uso crescente dello smartphone a cambiare il futuro del commercio elettronico che, sfruttando la dimensione della mobilità, sarà in grado di operare in logica multichannel, transitando dal retail fisico a quello online.” Secondo alcuni dati resi noti appunto dal più grande marketplace di offerte digitali esistente al mondo, l’86% dei consumatori avvia il processo d’acquisto su un canale per poi concluderlo su un altro, mentre il 73% utilizza proprio lo smartphone o il tablet per iniziare la ricerca del prodotto da acquistare.

Anche se nel 2016, il 97% delle vendite sarà effettuato comunque in negozio, l’uso dei dispositivi mobili sarà una parte integrante del processo d’acquisto e sarà la chiave per abbattere le barriere tra online e offline. Il mobile riguarderà anche il marketing con l’adozione da parte dei brand di tecniche che utilizzano lo smartphone come strumento per attirare a sé i potenziali consumatori. In particolare, RetailMeNot sottolinea nella ricerca come i dispositivi mobili possono sostenere la vendita nei negozi attraverso, ad esempio, la consegna di coupon e voucher direttamente sul cellulare, la possibilità di pagare utilizzando il proprio smartphone, l’invio di offerte personalizzate quando il potenziale consumatore si trova vicino al negozio tramite tecniche di “proximity marketing”, e, infine, la consegna di informazioni relative al prodotto tramite QR code o beacon.

In Italia, come nel resto del mondo, il futuro sarà caratterizzato dallo shopping multicanale” dichiara Giulio Montemagno. “I due tipi di experience, online e in negozio, saranno sempre più integrati, in linea con l’esigenza crescente dei clienti che cercano la comodità e la rapidità dell’online, ma che spesso acquistano ancora in negozio. Il punto vendita trarrà enormi vantaggi dalle nuove tecniche di marketing e profilazione dell’era del mobile.”

 


[1] Lo studio condotto dal Centre Retail of Research per conto di RetailMeNot ha coinvolto 10 paesi: USA, Canada, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna e Svezia.