Per potenziare la sua i Beauty Tech Data Platform L’Oreal ha scelto gli strumenti per la gestione dei dati di Google Cloud.

L’Oreal

L’Oréal è nata dalla scienza. Da oltre 100 anni, l’azienda porta la sua ricerca verso nuovi orizzonti. Questo ci ha permesso di conquistare l’attuale posizione nel mercato mondiale del beauty, con una presenza in 150 paesi e un organico di oltre 85.000 dipendenti.

Oggi, con la forza della scienza rivoluzionaria, potenziata da tecnologie all’avanguardia, L’Oréal continua il suo viaggio per disegnare il futuro del beauty. In qualità di azienda Beauty Tech, punta sull’esperienza decennale e sugli importanti asset di dati che consentono di potenziare il processo decisionale con analisi istantanee e sofisticate.

Operando con marchi globali, che devono adattarsi a esigenze locali, è necessario conservare una profonda comprensione di ciò che i dati di un brand rappresentano, garantendo al contempo la gestione di differenti requisiti legali e normativi di diversi paesi. L’obiettivo finale di L’Oréal è quello di gestire un data warehouse sicuro, compliant e sostenibile nel modo più efficiente ed efficace possibile.

L’Oréal sincronizza e aggrega dati interni ed esterni provenienti da un’ampia varietà di fonti attraverso organizzazioni e negozi al dettaglio. Questo ha reso la gestione dell’infrastruttura di data warehouse molto complessa, prima dell’avvento di Google Cloud. L’impronta dell’azienda era talmente vasta da rendere impossibile disporre di un metodo standardizzato per gestire i dati. Ogni processo era legato al fornitore e l’infrastruttura era quindi vulnerabile. Serviva, quindi, una soluzione alle complesse esigenze di infrastruttura di dati aziendali e sono stati definiti i seguenti criteri non negoziabili:

  • No Ops. Il lavoro di un developer in L’Oreal non è quello di gestire i server. Serve un’infrastruttura flessibile e scalabile on demand, in modo da permettere ai developer di concentrarsi sull’offerta di esperienze beauty personalizzate e inclusive per tutti i consumatori e non sulla gestione dei server.
  • Sicuro. L’azienda ha requisiti di sicurezza e conformità severi (che variano a seconda del paese) e si attiene a una strategia di sicurezza “zero trust“. Si devono mantenere i dati interni e dei clienti sicuri e criptati.
  • Sostenibile. I dati provengono da più ambienti, compresi data center e cloud pubblici. È necessario poter accedere e analizzare questi dati in modo sicuro, evitando le complessità e gli impatti ambientali legati allo spostamento e alla duplicazione degli stessi.
  • Supervisione end-to-end. Poiché i developer di L’Oréal non gestiscono i server, serve accedere a una dashboard “single pane of glass” che supporti l’azienda nel monitoraggio e nell’organizzazione del sistema qualora insorgessero complicazioni.
  • Easy to deploy. Implementare il codice in modo sicuro non dovrebbe compromettere la produttività. L’azienda sviluppa continuamente innovazioni che estendono i confini della scienza e reinventano i rituali di bellezza. Servono strumenti integrati che rendano il processo di distribuzione del codice aziendale lineare e sicuro.
  • Architettura event-driven. I dati sono impiegati a livello globale dai team di ricerca, prodotto, business e ingegneria con elevate aspettative in termini di qualità e disponibilità dei dati stessi. Molti dei processi e analisi interni dell’azienda si servono di dati quasi in real-time.
  • Prodotti di dati “as a service”. L’Oréal vuole dare la possibilità ai propri dipendenti di generare valore per il business a velocità record. A tal fine, servono soluzioni che permettano all’azienda di sollevare il più possibile i developer dalle criticità legate alla consegna.
  • Extract-load-transform (ELT).L’obiettivo dell’azienda è implementare il pattern per il caricamento dei dati nel data warehouse in tempi brevi per beneficiare delle trasformazioni SQL.

Dopo aver considerato molteplici fornitori presenti sul mercato e tenendo conto dei criteri esposti, L’Oréal ha optato per l’end-to-end serverless e gli strumenti per la gestione dei dati di Google Cloud. L’azienda utilizzava già Google Cloud per alcuni processi, per esempio BigQuery.

Ora la società ha ampliato l’utilizzo di Google Cloud, per supportare completamente la L’Oréal Beauty Tech Data Platform.

L’Oreal Beauty Tech Data Platform integra dati provenienti da due tipi di fonti: diretti tramite API, ovvero dati che si adattano facilmente al  modello aziendale e vengono inseriti direttamente in BigQuery, e dati in blocco provenienti da integrazioni che richiedono trasformazioni event-driven che utilizzano meccanismi Eventarc. Tali trasformazioni vengono eseguite in Cloud Run, e Cloud Functions (2nd gen) o direttamente in SQL. Con Google Cloud l’azienda riesce ad adattarci molto rapidamente.

Attualmente, L’Oréal dispone di 8.500 flussi per circa 5.000 utenti, utilizzando le funzionalità native Zero Trust offerte da Google Cloud Platform. I flussi provengono da GCP e da servizi di terze parti.

BigQuery ha consentito alla società di adottare SQL standard come linguaggio universale nel proprio data warehouse e di soddisfare tutte le aspettative per le query e il reporting. È stato possibile caricare i dati originali usando caratteristiche come le query aggregate e a migrare in modo efficiente da ETL al caricamento dei dati ELT gestendo i dati semi-strutturati con SQL. Questo approccio con caricamento dei dati originali dalle fonti in BigQuery con trasformazioni non distruttive, permette a L’Oréal di rielaborare i dati per nuovi casi d’uso in modo semplice, direttamente in BigQuery.

Le applicazioni sono collocate in più ambienti – on premise, in Google Cloud e in altri cloud pubblici. Ciò rendeva l’analisi nativa dei dati tra i cloud molto complessa per i data engineer e analisti di L’Oréal, fino a quando non è stato introdotto BigQuery Omni. Questa funzionalità di BigQuery  ha consentito l’accesso e l’analisi dei dati tra i cloud a livello globale grazie ad un unico pannello di controllo nell’interfaccia utente nativa di BigQuery. In assenza di BigQuery Omni, sarebbe stato impossibile per i team condurre analisi cross-cloud in modo nativo. Inoltre, questo ha permesso di eliminare la necessità di spostare i dati sensibili, un’operazione costosa, a causa delle tasse locali e del trasporto sottomarino, ma anche molto rischiosa – talvolta persino vietata – dalle normative locali.

Oggi Google Cloud alimenta la L’Oréal Beauty Tech Data Platform che immagazzina 100TB di dati di produzione in BigQuery ed elabora 20TB di dati ogni mese. L’azienda di oltre 8.000 dataset gestiti, 2 milioni di piattaforme BigQuery provenienti da diverse fonti di dati come Salesforce, SAP, Microsoft e Google Ads.

Quando si tratta di trasformazioni più complesse in cui sono previste dogane e librerie specifiche, Cloud Workflows aiuta L’Oréal a gestire le complessità in modo molto efficiente, orchestrando i passaggi in container attraverso Cloud Run, Cloud Functions e anche processi in BigQuery – il metodo maggiormente utilizzato per trasformare e creare valore per dati.

Inoltre, utilizzando BigQuery e il calcolo Serverless per la generazione di API di Google Cloud, il caricamento di dati in blocco e le trasformazioni post-loading, è possibile mantenere l’intero sistema entro un unico perimetro sicuro e a un prezzo ridotto. Con l’ingest, le query e le trasformazioni flessibili e on-demand, L’Oréal non è più vincolata alla capacità di pianificazione dei componenti di calcolo o di analisi del sistema. E naturalmente, il modello pay-as-you-go di questi servizi si adatta perfettamente alla strategia aziendale di pagare unicamente nel momento in cui si usufruisce di un servizio.

Google Cloud ha soddisfatto tutti i requisiti della Beauty Tech Data Platform. Inoltre, offrendoci una piattaforma no-ops, sicura, semplice da implementare, con personalizzazione gratuita, event-based e con una supervisione end-to-end, Google Cloud supporta L’Oréal anche negli impegni di sostenibilità.

La capacità di misurare e analizzare l’impronta ambientale dell’utilizzo del Public Cloud è uno dei principi cardine della roadmap per una tecnologia sostenibile. Con Google Cloud Carbon Footprint, l’azienda è ora in grado di osservare l’impatto dell’approccio all’infrastruttura e dei criteri di architettura sostenibile. La Beauty Tech Platform è un’ambizione strategica per L’Oréal: ideare i prodotti di bellezza del futuro e diventare l’azienda del futuro.

La tecnologia sostenibile è un imperativo e un passo molto importante verso l’ambizione di creare una bellezza responsabile per i consumatori e servizi tecnologici sostenibili per i dipendenti.

L’ecosistema di dati e gli strumenti serverless di Google Cloud sono altamente complementari e hanno reso possibile costruire una piattaforma di analisi dei dati di nuova generazione che soddisfa tutte le esigenze di L’Oréal.

di Antoine Castex, Enterprise Architect, L’Oréal