Retarus spiega come digitalizzazione, automazione e passaggio al cloud siano alla base della nuova comunicazione aziendale, in quanto garantiscono resilienza alle imprese.

Comunicazione aziendale

Il 2022 è stato un anno caratterizzato da notevoli tensioni per i sistemi economici mondiali: dalla crisi della logistica e della supply chain, alla deglobalizzazione, dall’aumento dell’inflazione alla carenza di personale qualificato. Un panorama complesso che ha richiesto sforzi impegnativi di adattamento da parte delle imprese. Infatti, anche in presenza di queste sfide, le aziende devono mantenere ad ogni costo la continuità di business e, per farlo, sono chiamate a ripensare i propri processi, in particolare per quanto riguarda la comunicazione aziendale (che sta alla base di qualsiasi processo di business).

Retarus, fornitore internazionale di soluzioni Enterprise Cloud per Messaging, Email Security e Business Integration, ha individuato per il nuovo anno le cinque tendenze da monitorare nell’ambito della comunicazione aziendale.

  1. Resilienza informatica come parte della strategia aziendale. In tempi di incertezza, le aziende dovrebbero tenersi pronte a fronteggiare attacchi sempre più ingannevoli per le loro infrastrutture di comunicazione: il ransomware, che richiede un riscatto per rimuovere le limitazioni d’accesso al dispositivo infettato, rimane la minaccia principale, e l’e-mail rappresenta ancora il canale più frequentemente preso di mira. Considerato l’impatto diretto che gli attacchi informatici esercitano sul business aziendale, le aziende dovrebbero agire in ottica di resilienza informatica e dotarsi di meccanismi completi per la protezione dalle minacce avanzate come, per esempio, una soluzione di continuità della posta elettronica separata dall’infrastruttura aziendale, che consenta così di continuare a comunicare senza problemi anche in situazioni di emergenza. Considerando poi quanto i conflitti geopolitici aumentino il rischio di cyberattacchi provenienti da regioni specifiche, alcuni servizi permettono di isolare preventivamente i messaggi in base alla loro provenienza IP, secondo requisiti di sicurezza o linee guida interne di conformità, bloccando alla radice la minaccia.
  2. Passaggio sostenibile ai modelli di business basati sul cloud. Con la diffusione sempre più capillare dei modelli di business digitali, il cloud è alla base di un cambiamento epocale della comunicazione aziendale: dall’avvento del lavoro da remoto, le opzioni di comunicazione digitale e di collaborazione virtuale sono diventate estremamente comuni e il cloud computing si è affermato solidamente nei dipartimenti IT. I servizi cloud rappresentano una soluzione valida soprattutto quando le aziende si trovano a rispondere a significative pressioni sui costi e devono pianificare nel modo più efficiente e sostenibile possibile. Grazie alla loro flessibilità e scalabilità, questi servizi, infatti, possono essere altamente personalizzati per soddisfare le esigenze aziendali del momento, evitando così sovracapacità e sottocapacità complessive. Questo consente alle aziende di introdurre più rapidamente offerte innovative sul mercato e di mantenere un miglior controllo sui costi. I fornitori di servizi cloud, dalla loro, offrono alle imprese l’opportunità di introdurre modelli di business ottimizzati, facilitando le attività agili e consentendo una comunicazione diretta e rapida con il mercato.
  3. Maggiore automazione per la supply chain. Nel 2022, in un contesto in cui i processi di approvvigionamento mostravano la loro vulnerabilità, le aziende accusavano una crisi di lavoratori qualificati senza precedenti. In questo nuovo anno, sarà essenziale per le imprese “mettere al sicuro” i canali di ricezione, invio e gestione degli ordini redendoli più resilienti e automatizzati, così da contrastare eventuali carenze di competenze e aumentare la produttività. Per esempio, attraverso l’acquisizione e l’elaborazione automatica dei documenti commerciali in entrata, un’azienda può evitare il dispendioso inserimento manuale dei dati relativi agli ordini di beni o servizi, beneficiando parallelamente di una comunicazione di processo più efficiente, di un flusso di cassa rapido e di un risparmio in termini di costi del circa 60% rispetto all’elaborazione tradizionale degli ordini. In questo modo, il personale esperto può tornare a focalizzarsi sugli ambiti di ricerca e innovazione e garantire all’azienda un vantaggio competitivo decisivo.
  4. Ottimizzazione del customer journey. I requisiti e le aspettative dei clienti nei confronti dei servizi digitali sono aumentati notevolmente dall’inizio della pandemia e, dalla loro, le aziende hanno acquisito maggiore familiarità con le interazioni e i punti di contatto digitali. Un’esperienza positiva per i clienti è oggi un prerequisito fondamentale per il successo di un’azienda e solo una comunicazione aziendale affidabile, continua e sicura può consentirle di aumentare la soddisfazione e la fedeltà dei consumatori finali. Il rischio, per chi non investe nella relazione, è di perdere terreno rispetto alla concorrenza. Grazie ai provider di servizi digitali, le aziende sono in grado di offrire punti di contatto come l’autenticazione a due fattori, le conferme d’ordine via e-mail, le e-mail transazionali come le newsletter, gli avvisi meteo via SMS e le notifiche di stato, che migliorano l’esperienza globale del consumatore e possono essere integrati perfettamente nelle applicazioni o nelle piattaforme aziendali tramite API standardizzate e adattabili in qualsiasi momento.
  5. Normative sulla protezione dei dati sempre più complesse. Secondo la società di analisi Gartner, entro il 2024, le normative sulla protezione dei dati personali tuteleranno il 75% della popolazione mondiale. Le disposizioni legali svolgono oggi un ruolo sempre più critico, poiché i requisiti normativi sulla privacy sono in continua evoluzione e diventano sempre più complessi in tutto il mondo, con rischi e multe pesanti per le aziende che li violano. Ecco perché, quando si tratta di scegliere un fornitore di servizi esterno, è essenziale assicurarsi che sia pienamente conforme alle normative vigenti in materia di protezione dei dati. Idealmente, il fornitore non solo dovrebbe soddisfare tutti i requisiti del GDPR, ma anche i relativi standard di settore e i requisiti di conformità specifici dell’azienda. In particolare, tutti i dati devono essere elaborati localmente in centri dati pronti per la revisione. Alcuni provider garantiscono già contrattualmente, negli accordi sul livello di servizio presi con i propri clienti, l’impegno verso la protezione dei dati.