Nel centro di ricerca e sviluppo si progettano e si sviluppano le tecnologie per le smart cities

Calzavara Labs: le smart tower e la città del futuro

Per toccare con mano come funzionerà la città del futuro bisogna entrare in Calzavara Labs, il laboratorio di Basiliano appena ultimato dove si progettano e sviluppano le tecnologie per le Smart City, oggetti intelligenti tutti connessi tra loro, capaci di offrire servizi e al tempo stesso di raccogliere dati e analizzarli per fornire rappresentazioni utili della realtà. Dai gestori di torri per telecomunicazioni alle municipalità, dai gestori di centri commerciali agli aeroporti e stazioni, sono molti i referenti che possono trovare interessanti queste applicazioni. Infatti, non è certo un caso che vengano a testarle dalla Cina, dagli Emirati Arabi, dall’Australia.

Qui, un’”edicola digitale” alimentata a pannelli solari e munita di una rastrelliera con prese di alimentazione per biciclette elettriche, in cui entrare liberamente per ricaricare i cellulari o pagare varie utenze. Poco più in là, smart tower di varie tipologie e dimensioni in grado di contenere antenne e tecnologie 5G per la comunicazione mobile, ma anche di supportare grandi schermi su cui fare scorrere pubblicità e informazioni di servizio oppure di alloggiare un defibrillatore automatico a uso pubblico. E ancora, pali per l’illuminazione cittadina con sensori e telecamere che registrano moltissime informazioni – dall’andamento dei parcheggi liberi al numero di persone che transitano per una via, e a che distanza tra loro; dal livello del traffico a quello dell’inquinamento – e le restituiscono sotto forma di dati e statistiche utili alla comunità, in modo da gestire le criticità e migliorare la vita di tutti.

Calzavara Labs: le smart tower e la città del futuro

“Abbiamo voluto dare vita a una struttura che fosse un vero laboratorio di innovazione in cui mettere a punto applicazioni e soluzioni per la Smart City, non semplicemente un luogo dove mostrare i nostri prodotti”, spiega Massimo Calzavara, amministratore delegato di Calzavara Spa, società italiana tra le più note nella fornitura di torri tradizionali per telecomunicazioni e oggi apripista nello sviluppo delle nuove infrastrutture che aiuteranno le towerco a trasformarsi e a diventare attori strategici della Smart City.

Le torri per la telefonia mobile, infatti, finora sono state strutture passive affittate agli operatori di rete per installare le antenne e consentire la diffusione del segnale. Le smart tower di nuova generazione, invece, sono i pilastri della nuova città sicura, ecosostenibile e interconnessa, grazie all’integrazione di altre e nuove funzionalità, che vanno dal monitoraggio dell’inquinamento alla videosorveglianza, dalla gestione del traffico e dei flussi, anche di persone, all’illuminazione stradale, al supporto di schermi informativi e pubblicitari.

Senza dimenticare il gusto italiano per la bellezza. È dal 2006 che l’azienda realizza strutture in cui design e tecnologia si fondono per dare vita a una rete di oggetti intelligenti che vanno dalle torri per la copertura macrocellulare, le Mosaictower, alte fino a 42 metri (e ora utilizzabili pure come microdatacenter per ospitare capacità di calcolo e di storage sull’”edge”), alle Dicecell, hub tecnologici che offrono anche in spazi chiusi servizi per la sicurezza, per il monitoraggio ambientale, l’informazione e l’intrattenimento su grandi schermi. E ancora: pali stradali per aree urbane e per la smart road, a supporto dalla futura infrastruttura per i servizi di guida autonoma, e lampade per segnalare grattacieli e altri ostacoli agli aeromobili, anch’esse connesse e in grado di comunicare telemetrie e dati di funzionamento.

Fondata nel 1966, oltre 100 dipendenti, Calzavara SpA ha visto salire nel 2020 il fatturato a 21 milioni di euro (10% in più rispetto al 2019) ed è diventata un fornitore globale di soluzioni ad alto contenuto tecnologico. Attualmente conta 3 sedi operative in Italia (Bologna, Udine, Roma) e 2 in corso di apertura (Milano, Padova), una a Marsiglia, in Francia, e una in Cina a Shanghai, dallo scorso novembre. L’azienda ha sempre dimostrato una spiccata vocazione per l’innovazione: è del 1976 il primo brevetto, un ripetitore passivo per ponti radio che negli anni ’90 ha ceduto il testimone ai pali-pino, strutture per telecomunicazioni a basso impatto visivo dall’aspetto di alberi, pino, palma e cipresso. La svolta però è arrivata nel 2006, con lo sviluppo di torri per telecomunicazioni che coniugano bellezza, design e tecnologia, premiate in breve tempo dal riconoscimento del mercato internazionale.