I dati rappresentano la nuova proprietà intellettuale e le imprese che possono distillare i propri dati sul posto saranno “le imprese che guideranno i mercati”

Hpe a Las Vegas ha puntato sull’innovazione e sulle sfide del futuro, con una scommessa da 4 miliardi di dollari per accelerare lo sviluppo di soluzione di Intelligent Edge computing. Una partita a poker contro il tempo per rivoluzionare il modo di creare valore attraverso il digitale.

Il management del colosso americano ha ben chiari gli obiettivi e le strade che i diversi settori devono percorrere per raggiungerli e nei meeting a Las Vegas si è potuto ascoltare un coro che va a tempo sotto la guida del presidente Antonio Neri che nei suoi interventi ha sottolineato: “I dati rappresentano la nuova proprietà intellettuale e le imprese che possono distillare i propri dati sul posto, siano essi quelli di un ospedale smart o di una macchina a guida autonoma, saranno le imprese che guideranno i mercati. Per questo Hpe sta sviluppando da tempo applicazioni e soluzioni per l’Intelligent Edge computing e l’investimento di quattro miliardi di dollari in quattro anni è finalizzato a far crescere velocemente la nostra capacità di guidare questo settore”.

HPE 2L’importante investimento sull’Intelligent Edge è stato pensato da Hpe nell’ottica di implementare potenti capacità di gestione e analisi dove i dati vengono generati e contempla un vasto ventaglio di prospettive future anche all’interno di collaborazioni con Microsoft, Sap, Spark, Citrix e altre ancora per arrivare ad avere programmi che girino direttamente nell’edge.

Con questo progetto Hpe si pone l’obiettivo di permettere ai clienti di trasformare tutti i loro dati in intelligence, per creare user experience personalizzate e sfruttare l’Intelligenza Artificiale e il machine learning.

Dove nascono i dati

Le previsioni più recenti prevedono che nei prossimi quattro anni, per via della digitalizzazione delle attività delle aziende, ben tre quarti dei dati generati dalle imprese verranno creati al di fuori dei sistemi tradizionali, centralizzati in centri di calcolo o in cloud, rispetto all’attuale 10%. Con l’edge computing i dati vengono creati e analizzati ai margini della rete, al di fuori del cloud o dei datacenter e all’interno degli apparecchi intelligenti connessi al network: computer, router locali, internet delle cose. Quindi un luogo fisico in cui i dati vengono generati, elaborati, interpretati e indirizzati. Così Neri ha sottolineato che “l’evoluzione dell’edge computing è l’architettura edge-to-cloud, con intelligenza artificiale e analitic per raccogliere in tempo reale i dati rilevanti da milioni di fonti diverse e passarli al cloud aziendale, dove forniscono gli insights necessari al singolo business”.