Inarcassa ha deliberato una variazione di bilancio da 100 milioni di euro destinati agli associati in difficoltà. Ecco le novità

Il CDA di Inarcassa ha deliberato lo stanziamento aggiuntivo di 100 milioni di euro da destinare nel 2020 alle misure di assistenza tese a fronteggiare l’emergenza Covid-19, dopo le misure, già varate nella seduta del 13 marzo scorso, con un impegno preliminare di 8 milioni di euro. Dopo che queste linee di azione saranno sottoposte al Comitato Nazionale dei Delegati, che sarà chiamato a valutare con urgenza e ad integrare, per consentire ad Inarcassa di procedere con le autorizzazioni dei Ministeri Vigilanti, alle quali essa è obbligata.

Le proposte discusse in Consiglio hanno riguardato questi provvedimenti:

  • Sulla liquidità
    • sostegno alla professione con ampliamento del finanziamento/prestito d’onore a tasso zero;
    • costituzione di un Fondo di garanzia per chi non ha merito di credito;
    • ulteriori stanziamenti assistenziali/sanitari per quanti interessati da patologia COVID-19;
    • sussidi aggiuntivi a quelli eventualmente previsti dal Governo.
  • Sui contributi:
    • deroga del contributo soggettivo minimo 2020 con possibilità di riscatto, nel futuro, con le modalità già operative in Inarcassa.
  • Sulla genitorialità:
    • Sussidio una tantum – aggiuntivo rispetto al cosiddetto bonus ‘baby sitter’ previsto dal Governo – per papà e/o mamme con bambini under 12.

Il Consiglio di Amministrazione ha altresì messo a punto i servizi già deliberati il 13 marzo 2020 che riguardano:

 

  1. Agevolazioni finanziarie
    Finanziamenti fino a un massimo di € 50.000, da restituire in 5 anni, per tutti gli iscritti e pensionati in regola con gli adempimenti contributivi, con il 100% degli interessi a carico di Inarcassa. Il finanziamento è concesso in regime di convenzione con l’istituto di credito tesoriere, Banca Popolare di Sondrio. Il bando sarà pubblicato lunedì 30 marzo sul sito della Cassa, contestualmente all’attivazione della procedura.
    Il finanziamento può essere concesso:
    per qualsiasi esigenza di liquidità nello svolgimento dell’attività professionale connessa all’attuale stato di crisi;
    •    per l’anticipazione dei costi da sostenere per progetti e interventi da effettuarsi a fronte di committenze di uno o più incarichi professionali;
    •    per l’acquisto di strumentazioni materiali ed immateriali necessarie allo svolgimento dell’attività professionale.
  2. Misure di assistenza
    Sussidi per coloro che hanno contratto il Covid-19. Il sussidio, da erogarsi una tantum viene previsto per nucleo familiare degli iscritti e pensionati in caso di contagio: sia dell’associato che di uno o più componenti il nucleo, coniuge o figli aventi diritto alla pensione ed ai superstiti. E’ già disponibile sul sito il modello di richiesta, alla voce ‘modulistica’.
    •    Assistenza sanitaria nell’ambito delle coperture assicurative della Polizza collettiva, offerte con la Compagnia RBM Salute. E’ stata introdotta, con onere a carico dell’Associazione, un’ulteriore garanzia valida per tutti gli iscritti e i pensionati in regola con la contribuzione. E’ in particolare prevista un’indennità giornaliera di 30 euro fino ad un massimo di 30 gg in caso di ricovero per Covid-19 e una indennità una tantum di euro 1.500, in caso di terapia intensiva.

In relazione ai quesiti posti da molti iscritti il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto opportuno deliberare che le singole misure adottate sono tra loro cumulabili e che, stante la natura straordinaria e temporanea della tipologia di interventi, la cumulabilità si estende a qualsiasi altra prestazione assistenziale e previdenziale, ordinariamente erogata dall’Associazione sia direttamente, sia in regime di convenzione, con particolare riferimento alle indennità di maternità, paternità, inabilità temporanea, copertura sanitaria, diaria da ricovero.

Sulle tematiche connesse ad Inarcassa Card è in fase di negoziazione – per quanto attiene la linea contributi e finanziamenti – il blocco temporaneo dei pagamenti.

Rientrerebbe nei provvedimenti proposti dal Governo un assegno ‘una tantum’ di 600 euro per gli iscritti fino ad un limite di reddito da definirsi, ex art 44 del ‘Cura Italia’, dal Fondo di 300 milioni di euro, per i soli liberi professionisti non pensionati. La copertura coinvolgerebbe una platea di circa 700.000 iscritti alle Casse, ivi compresi ingegneri e architetti.

Infine, Inarcassa insieme alle altre Casse di Previdenza aderenti all’AdEPP ha sottoscritto una lettera di richieste urgenti indirizzate al Governo e ai Ministeri Vigilanti, sollecitando, in considerazione della gravissima situazione, una immediata risposta.