Il 91% delle Direzioni HR sta attuando iniziative per affrontare la Digital Transformation, questo porterà ottimismo sull’impatto occupazionale e un aggiornamento di competenze

Onboarding tra digital technology e interazione umana

Secondo i risultati della ricerca dell’Osservatorio HR Innovation Practice della School of Management del Politecnico di Milano presentata al convegno “Costruire l’organizzazione del futuro partendo dalle persone: il ruolo della direzione HR nella Digital Transformation” che si è basata su un’analisi empirica coinvolgendo oltre 170 HR Executive di medio-grandi aziende operanti in Italia, le Direzioni HR delle imprese italiane sono sempre più consapevoli di dover giocare un ruolo da protagonista nella Digital Transformation.

La ricerca ha indicato che lo sviluppo di cultura e competenze digitali è la principale sfida del 2017 (indicata dal 45% delle organizzazioni), mentre nel 2016 era tra le ultime priorità. La quasi totalità dei responsabili risorse umane (il 91%) italiani si è già mosso per affrontare la sfida digitale con iniziative specifiche, in particolare con progetti di Open Innovation.

A dispetto degli scenari più foschi, emerge un nuovo – seppur cauto – ottimismo sulle prospettive occupazionali: il 47% dei Direttori HR pensa che nei prossimi 2 anni la trasformazione digitale genererà una richiesta di nuovo personale. Mentre praticamente tutti prevedono una crisi di competenze: per il 97% dei referenti HR sarà necessario adeguare le skills dell’organico aziendale (per il 69% di tutte le persone, per il 28% solo di alcuni). Intanto, i lavoratori non vedono in un impatto imminente, ma entro i prossimi 10 anni il 55% ritiene che il proprio lavoro subirà cambiamenti o non esisterà più per effetto della Digitalizzazione.

Oltre a supportare l’organizzazione, la Direzione HR deve modificare i propri processi utilizzando le tecnologie digitali, ma le aziende che usano applicazioni Cloud, Mobile, Social e Analytics in almeno un processo HR al momento sono ancora una minoranza (il 22%). Se la maturità appare lontana, alcuni ambiti sono già ben sviluppati, come i Social, utilizzati dal 68% delle aziende per almeno un processo delle risorse umane.

Tra le priorità delle direzioni HR acquista sempre più importanza quella di attrarre e trattenere talenti, in particolare attraverso politiche di employer branding: il 48% delle aziende le adotta già e il 16% lo farà nel 2017. Per ricercare i candidati, i canali più utilizzati sono le segnalazioni (indicati dall’83% dei responsabili HR) e i social network professionali (81%), seguiti da agenzie del lavoro (76%), dai corporate career site (76%) e dalle società di ricerca e selezione (76%).

“Le Direzioni HR sono ormai pienamente consapevoli che la Digital Transformation avrà un impatto significativo sul mondo del lavoro nel prossimo futuro, soprattutto per la richiesta di nuove professionalità, la necessità di un aggiornamento continuo delle competenze digitali in azienda e la revisione continua dei processi – afferma Mariano Corso, Responsabile scientifico dell’Osservatorio HR Innovation Practice -.Nei prossimi anni, la competitività e la sopravvivenza stessa delle organizzazioni dipenderanno dalla capacità di trasformare processi, prodotti e modelli di business per rispondere alle sfide della rivoluzione digitale. Alla radice di questa capacità, ancor prima che le risorse tecnologiche e finanziarie, ci saranno le competenze interne, il capitale umano dell’organizzazione“.

Le Direzioni HR sembrano aver compreso che tecnologie come Cloud, Social, Mobile e Analytics possono essere a supporto delle loro attività, oggi tuttavia il livello concreto di adozione di queste tecnologie e per lo più nelle fasi iniziali. – sottolinea Fiorella Crespi, Direttore dell’Osservatorio HR Innovation Practice – Una crescente attenzione, inoltre, viene data all’utilizzo di strumenti e canali innovativi per l’acquisizione dei talenti, con il diffondersi di iniziative di employer branding on line per attrarre quei candidati, soprattutto giovani, abituati all’utilizzo di Internet e dei social per informarsi autonomamente sull’azienda ancor prima che questa riesca a comunicare con loro“.