Crescono le iniziative tecnologiche e commerciali legate al metaverso, mentre si fanno strada professioni nuove.

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Valeva già 50 miliardi di dollari nel 2020 la quota di business correlata al Metaverso, ma è destinata a crescere toccando 800 miliardi nel 2024 e 1.000 miliardi nel 2025. Sono numeri importanti, che testimoniano la crescita di un fenomeno che non è più catalogabile come hype. Nel frattempo, Meta (la nuova holding che detiene Facebook, Instagram, WhatsApp e molto altro) ha comunicato i dati di utilizzo di Horizon Worlds, la sua piattaforma social VR: in due mesi (gennaio e febbraio 2022) gli utenti attivi hanno oltrepassato i 300.000, un record se consideriamo che fino a novembre era ancora in beta testing e solo sviluppatori e creatori potevano accedervi.

L’interesse nei confronti del Metaverso è crescente e la circostanza è confermata anche dai dati di ricerca sul web da parte degli utenti: considerando per ora solo l’Europa, la Francia è in testa con 1020 ricerche mensili per milione di abitanti, seguita dal Regno Unito (942), Svizzera (831), Germania (778), Belgio (659). Italia presente al nono posto con 326 ricerche online al mese per milione di abitanti.

In parallelo alla crescita dell’interesse nei confronti del Metaverso e delle prime esperienze tecnologiche e commerciali, ecco che stanno nascendo letteralmente delle nuove professioni: in Italia è all’avanguardia la Geeks Academy, che ha appena lanciato ben cinque nuovi corsi a tema, Gaming & Metaverses Junior Professional, Blockchain & Metaverses Specialist, Blockchain & Coding Specialist, Cybersecurity Specialist e Big Data Specialist, mentre le offerte di lavoro legate nello specifico alla Blockchain sono cresciute del 395% nei soli Stati Uniti (2021).

Tra le professioni più richieste, ecco gli Architetti del Metaverso: si tratta di figure creative capaci di immaginare e creare mondi nuovi e ingaggianti. L’estrazione e il background sono quelli dei 3D game designer, ma il loro compito sarà quello di progettare, prototipare e creare ambienti virtuali e 3D immersivi, accompagnando utenti ed aziende a fare esperienze diverse e coinvolgenti.

Sull’onda di questi trend è nata Versy, startup che riunisce creatori ed imprenditori italiani che stanno lavorando alla creazione di metaversi privati per aziende (store virtuali).

Il metaverso”, spiega Piero Fioretti, CEO e Founder, “è per sua stessa natura un luogo dinamico. Le persone non trascorrono tutto il loro tempo in un unico mondo virtuale, ma si spostano da uno all’altro. L’interconnessione, ovvero la persistente possibilità di accedere a mondi sempre nuovi, è quindi il concetto fondamentale alla base del metaverso. Vogliamo fare sì che con Versy le aziende abbiano un loro spazio in questa nuova era tecnologica, e per farlo, stiamo lavorando a metaversi privati, interconnessi e accessibili direttamente dal loro sito web. Tutto questo può avvenire in maniera funzionale solo integrando alla base i concetti di socialità, ecosistema e decentralizzazione”.

Per quanto concerne la socialità, è certamente meraviglioso poter creare store virtuali fantastici con esperienze uniche, ma quanto sarebbe noioso viverli da soli?
La felicità è reale quando è condivisa”, non è questa una delle citazioni dei nostri giorni? Versy, infatti, punta alla socialità e alla condivisione di esperienze e spazi. Chi visiterà il negozio di un brand o di un creator nel Metaverso potrà farlo in compagnia, scambiandosi opinioni e consigli su cosa gli piace e cosa no.

Se parliamo di ecosistema, l’interconnessione è anche tecnologica. Versy vuole essere accessibile da più dispositivi, offrendo esperienze sempre coinvolgenti. Sia attraverso un computer, un headset, una console o un telefono, ogni utente deve poter accedere al metaverso del suo brand preferito in qualsiasi momento.

E per quanto riguarda la decentralizzazione”, conclude Piero Fioretti, “non vediamo un futuro in cui esista un enorme e singolo metaverso, ma molti metaversi più piccoli che le persone frequentano. Proprio per questo, Versy si presenta come un collegamento piuttosto che un aggregatore. Lo rendiamo possibile attraverso un portale, presente in ogni spazio Versy, che permette alle persone di passare da un metaverso all’altro, creando un’esperienza continuativa”.