Il marketplace, un vero e proprio “mercato digitale” ci consente di trovare tutto quello di cui abbiamo bisogno, riducendo il divario digitale

Marketplace fondamentali per le strategie di pagamento del futuro

Il 17 maggio 1865 nacque l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU) con lo scopo di definire degli standard nell’uso delle telecomunicazioni e delle onde radio. Durante il Summit mondiale dell’Informatica di Tunisi del 2005, il 17 maggio è stata proclamata come la Giornata mondiale dell’Informatica con obiettivi ben precisi: aumentare la consapevolezza globale dei cambiamenti portati da Internet e dalle nuove tecnologie e, di conseguenza, ridurre il divario digitale.

Oggi, nel 2017, possiamo arrivare a questa data affermando che effettivamente sia così? Il WEF (World Economy Forum), associazione no profit con sede in Svizzera, ha elaborato un indice che misura la propensione degli stati a sviluppare le opportunità legate all’informatica: il Networked Readiness Index.

Il nostro paese risulta essere tra quelli che durante il 2016 hanno attuato politiche economiche e sociali, permettendogli di balzare al 45° posto nella classifica mondiale: ben 10 posizioni dal 2015. Nello scorso anno, dunque, sono state attivate politiche volte ad incrementare la fornitura dei servizi online e si è creato un terreno più fertile per le start up e le attività innovative.

L’Italia dà il suo meglio nell’utilizzo informatico individuale, seguito da quello aziendale e infine governativo. Non possiamo che essere soddisfatti di quello che di positivo è stato fatto per ridurre il divario digitale ed effettivamente possiamo affermare con buona pace delle statistiche che il nostro paese si sta muovendo nella giusta direzione.

Usciamo dalle statistiche e caliamoci nella realtà: in che modo gli italiani hanno individualmente contribuito a questi dati? La risposta è marketplace: un vero e proprio “mercato digitale” dove diventa più semplice trovare quello di cui abbiamo bisogno. Facciamo alcuni esempi. Supponiamo che tu abbia bisogno di qualcuno per tradurre il tuo curriculum in inglese o in cinese. Per trovare un professionista per farti aiutare, è sufficiente cercare un sito come Freelancer.com, creare un annuncio per richiedere un traduttore, o cercare nell’area professionale le caratteristiche desiderate, come su Fiverr.com. Ti basterà scambiare alcuni messaggi di posta elettronica, ottenere delle risposte alle tue domande, capire i tempi di consegna e i prezzi, etc. e poi potrai decidere a chi assegnare il lavoro.

Cosa succede invece se dovessi avere bisogno di un elettricista? O qualcuno per sistemare delle tende? O un avvocato per rappresentarti in tribunale? O persino un maestro di taekwondo per il tuo bambino? Insomma, come fare, se il bisogno è quello di avere un’interazione diretta e fisica con un professionista? Anche in questo caso marketplace: un ponte tra professionisti locali e clienti su scala globale.

Basta entrare su una piattaforma come StarOfService.it, e compilare un breve modulo, e specificare nel modo più dettagliato possibile ciò di cui hai bisogno. Per esempio, la dimensione della finestra che vuoi cambiare, i materiali da utilizzare etc. Dovrai anche specificare i tuoi contatti, come il numero di telefono o l’email. In poche ore, riceverai le proposte dei diversi professionisti o delle società registrate nella community e che si trovano nella tua zona. Analizza le proposte, scegli o meno di richiedere ulteriori informazioni e chiarimenti, e decidi il professionista più adatto. È così semplice e veloce, senza intermediari e senza sprecare tempo a cercare sulle pagine gialle o nei volantini in giro per il vostro paese. 1 italiano su 3 sta contribuendo attivamente a ridurre il divario digitale: la rivoluzione informatica è una realtà.