Tutto, dal PNRR al nuovo Green Deal europeo, spinge le aziende verso l’adozione di criteri di sostenibilità ambientale e sociale. I vantaggi sono tanti e includono anche un maggiore profitto per le imprese. Qui le iniziative messe in atto da Retelit

Retelit
Francesco Fontana, Chief Transformation Officer di Retelit

Il PNRR, in coerenza con quanto definito a livello europeo dal programma Next Generation UE, ha individuato nella digitalizzazione e nella sostenibilità due assi strategici di sviluppo per il futuro del Paese e il rilancio della competitività nel quadro della ripresa post pandemica. Due assi che spesso viaggiano di pari passo e che, se ben armonizzati, possono contribuire allo sviluppo di una società più competitiva, inclusiva e resiliente. Retelit, gruppo che offre ad aziende, pubblica amministrazione e operatori competenze e tecnologie per affrontare la digital transformation, si è impegnata in prima linea per promuovere questo nuovo modello, nella convinzione che la sostenibilità sia un vero e proprio fattore competitivo.

Una nuova forma mentis

Il cambiamento climatico e la sostenibilità sono oggi due temi direttamente collegati al valore economico delle aziende e la crescita delle emissioni non può più essere correlata alla crescita economica: l’imperativo attuale è quello di crescere e ottenere risultati importanti senza andare però a penalizzare l’ambiente” – spiega Francesco Fontana, Chief Transformation Officer di Retelit.

Per questo Retelit, nel 2020, ha dato il via a un vero e proprio percorso verso la sostenibilità pubblicando la sua prima Dichiarazione Non Finanziaria e si è posta l’obiettivo di pubblicare nel 2022 il suo Primo Piano di Sostenibilità, andando a definire obiettivi qualitativi e quantitativi chiari che verranno integrati nella strategia aziendale e nella compilazione del questionario CDP Climate change per quantificare le emissioni di gas a effetto serra e l’impatto del Gruppo.

Il Gruppo Retelit sta già provvedendo all’efficientamento dei propri Data Center (18 in Italia e 1 in Austria) con interventi di riqualifica degli impianti energetici e di condizionamento: azioni che si stima consentiranno un risparmio d’energia pari a 480 tonnellate di Co2 risparmiate nel biennio 2020-2021. Il Gruppo – continua Fontanasi è inoltre impegnato nell’acquisto di sole auto ibride, introducendo una premialità in welfare legata al numero di km percorsi in modalità elettrica e adottando accorgimenti organizzativi per semplificare in modo concreto la gestione delle ricariche”.

Sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale negli obiettivi di Retelit: il Gruppo è attivo nella promozione di una cultura aziendale inclusiva, volta alla partecipazione, valorizzazione delle diversità e delle pari opportunità nei percorsi di carriera.

“Sul fronte dell’inclusione e della diversità – prosegue Fontana Retelit ha già pubblicato il manifesto di Inclusion e Diversity e già dal prossimo anno adotterà una Politica di Diversity & Inclusion, che formalizzerà gli obiettivi del Gruppo in materia di diversità e inclusione”.

Tra le altre iniziative in campo anche la promozione di un corretto uso delle parole all’interno e all’esterno dell’azienda con la sottoscrizione del manifesto “Parole O_stili” che intende promuovere in azienda comportamenti che evitino l’insorgenza di fenomeni di social hating  e iniziative di formazione rivolte ai giovani per contrastare il cyberbullismo. Entro fine anno, verrà inoltre creato un Codice di condotta per i fornitori per garantire che questi mettano in atto condizioni di lavoro sicure e che i loro dipendenti siano trattati con pieno rispetto.

Un impegno per promuovere la crescita del valore

L’impegno in ambito climatico e sociale, del resto, oggi, sta diventando sempre più un requisito fondamentale non solo per il benessere del mondo, ma anche per la competitività delle aziende, sempre più spesso misurate dal mercato e dai diversi stakeholders, anche per la loro capacità di contribuire agli obiettivi di sviluppo sostenibile e per le loro performance ambientali.

Le tecnologie Ict, come chiarisce il report dell’ITU “Turning digital technology innovation into climate action” possono ricoprire un ruolo concreto nella risposta all’emergenza climatica e nell’adozione di modelli di economia circolare, a patto che venga promossa l’adozione di best practice in materia di efficientamento energetico.

Un aspetto molto positivo delle aziende che hanno scelto di abbracciare la sostenibilità nelle proprie strategie di crescita è inoltre quello di essersi dimostrate resilienti di fronte ai principali shock del mercato come la crisi finanziaria del 2008 o il primo trimestre del 2020. Tanto è vero che proprio lo scorso anno è servito per accelerare gli investimenti in questa direzione con 288 miliardi di dollari investiti da investitori in fondi comuni ed ETF in asset sostenibili, con un incremento del 96% rispetto a tutto il 2019 (Fonte: Lettera del 2021 di Lerry Fink ai CEO). Sempre più investitori stanno facendo della sostenibilità un requisito standard nei loro criteri selettivi perché ritengono che aziende con modelli di business sostenibili generino una sovraperformane a lungo termine.

Perché la sostenibilità porterà a migliori performance

Ma perché i modelli di business sostenibile porteranno a una maggiore crescita sul lungo periodo? I motivi sono variegati, a partire da un incremento dell’attività regolatoria che spinge in quella direzione e dalla possibilità per le aziende più sostenibili di avere maggiori probabilità di successo nei bandi pubblici. Il PNRR si sta poi rilevando uno strumento formidabile prevedendo criteri premianti per le aziende che utilizzano strumenti di conciliazione vita-lavoro, promuovono le pari opportunità e la parità di genere. Ecco, quindi, che fattori ESG (Environmental, Social and Governance) rivestiranno sempre maggiore importanza e assicureranno maggiore competitività delle aziende nel settore pubblico.

Lo sforzo verso la transizione verde e digitale è poi al centro della strategia UE che prende il nome di Green Deal che prevede l’investimento di importanti somme di denaro in questi comparti. E anche la politica è scesa in campo con la promozione di misure vitali a contrasto dei cambiamenti climatici: nel 2020, l’UE, la Cina, il Giappone e la Corea del Sud hanno preso impegni storici per azzerare le proprie emissioni e gli Stati Uniti sono ufficialmente rientrati all’interno degli accordi di Parigi.

“Inoltre – conclude Fontanaoccorre sottolineare come lavorare sulla sostenibilità stimoli direttamente l’innovazione, perché obbliga a un’analisi profonda di processi e prodotti, stimolando maggiormente il progresso tecnologico e aumentando l’impegno e la motivazione dei dipendenti, oltre che la reputazione aziendale nei confronti del mercato e degli stakeholder di riferimento. Elementi che fanno ritenere che aziende che perseguono obiettivi di sostenibilità possano prevedere maggiori crescite e maggiore evoluzione, sul lungo periodo”.