Erminio Polito di Minsait spiega come la digitalizzazione abbia portato ad una rivoluzione Phygital della società e ad un miglioramento delle infrastrutture e dei servizi pubblici.

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Le tecnologie digitali hanno sempre avuto e continueranno ad avere un ruolo fondamentale nella strategia e nel successo dell’impresa. Tuttavia negli ultimi due anni la digitalizzazione ha assunto un ruolo diverso in quanto non solo è diventata parte integrante delle risposte delle aziende ad eventi dirompenti come la pandemia ma sta contribuendo sempre di più ad innovazioni radicali mettendo in discussione lo status quo e favorendo l’implementazione di nuovi modelli di business.

Un evento così profondo come la pandemia ha spinto molte organizzazioni ad adottare cambiamenti per implementare nuovi modelli operativi (come lo smart working o la didattica a distanza) però ha anche messo in evidenza alcune grandi sfide a livello globale che stanno influenzando e possono modificare diversi settori, una per tutte quella della sostenibilità e della necessità di un benessere diffuso.

La spinta verso questo rinnovamento e la digitalizzazione arriva soprattutto dal basso. Secondo dati Ipsos, i cittadini-consumatori chiedono alle aziende di occuparsi del miglioramento della società (41%) e della protezione dell’ambiente (31%). I temi sociali più urgenti da affrontare secondo gli intervistati riguardano il miglioramento delle condizioni di lavoro e la salute e la sicurezza dei lavoratori. Per quanto riguarda la protezione dell’ambiente, invece, i cittadini pongono l’accento sulla riduzione dei rifiuti e dell’inquinamento, oltre a una riduzione dell’uso della plastica e allo sviluppo di prodotti più ecologici.

Se da un lato molte aziende stanno lavorando a trasformazioni incrementali che consentono di migliorare i servizi offerti ai clienti finali oppure di incrementare la produttività, quelle più innovative hanno colto la sfida della sostenibilità come motore di un cambiamento. Grazie alla digitalizzazione, queste aziende stanno contribuendo a costruire una società più equa e sostenibile agendo sia sugli impatti ambientali, rendendo il digitale più eco-compatibile, che sulla sostenibilità come driver di sviluppo, utilizzando le tecnologie digitali per nuove ed efficienti infrastrutture e nuovi sistemi di energia.

Negli ultimi anni la generazione di energia elettrica è diventata sempre più distribuita grazie alla presenza di molti impianti a fonti rinnovabili. Questi micro-generatori hanno una produzione variabile difficilmente programmabile che crea complessità nella gestione della rete elettrica e dei servizi di bilanciamento. Grazie ad alcune tecnologie come IoT e Blockchain possiamo lavorare direttamente sulle infrastrutture attivando o disattivando i vari sistemi sulle base delle previsioni della domanda e di fenomeni meteorologici e quindi gestire con grande flessibilità le risorse energetiche. Inoltre attraverso soluzioni quali Advanced Analytics, Intelligenza Artificiale, IoT, è possibile creare soluzioni che permettono di anticipare e ridurre drasticamente i fault della rete evitando spostamenti ed interventi in loco non necessari.

Questi sono alcuni esempi di come la digitalizzazione e l’integrazione con il mondo fisico, che porta alla “rivoluzione Phygital”, possa supportare la trasformazione delle infrastrutture migliorando servizi pubblici come la gestione dell’energia e dell’acqua, la mobilità, l’ottimizzazione del riciclaggio dei rifiuti e di come le innovazioni radicali possano consentire alle aziende di partecipare come attori protagonisti per il miglioramento della società e della vita dei cittadini attraverso la creazione di nuovi modelli più sostenibili e lo sviluppo di un economia circolare.

di Erminio Polito, responsabile Energy & Utilities di Minsait in Italia