Una recentissima ricerca di Sharp esamina l’impatto della pandemia sui giovani lavoratori in Europa, le loro aspettative riguardo ripartenza, modalità e luogo di lavoro.

il lavoro del futuro

Poter lavorare in qualsiasi luogo che non sia necessariamente la sede di lavoro, ma avendo la possibilità di usufruire di un ufficio tecnologicamente avanzato che dia anche la possibilità di incontrare e relazionarsi con i colleghi. Questa la fotografia dell’ufficio del futuro, secondo “The future of work”, la ricerca realizzata da Sharp che ha coinvolto circa 6mila lavoratori impiegati nelle piccole e medie imprese di tutta Europa.

Rispetto al contesto italiano, alla domanda su quale fosse la priorità rispetto al proprio lavoro in un prossimo futuro, il 73, 54% degli intervistati non ha avuto dubbi: la possibilità di lavorare da qualsiasi luogo. Esigenza, questa, sentita soprattutto dagli under 30 (66,79%). Segue la possibilità di avere un ambiente dinamico (70,21%) e, infine, poter incontrare fisicamente e confrontarsi con i propri colleghi (60,11%).

Dopo un periodo nel quale si è stati costretti a lavorare da casa, il 70,21% sostiene che avere un ambiente lavorativo dinamico avrà una rilevanza sempre maggiore, mentre per il 60,11% la possibilità di incontrare fisicamente i propri colleghi costituirà un elemento imprescindibile per il lavoro del futuro.

E se fosse richiesta la presenza in sede? Per il 30, 45% degli intervistati poter bilanciare il lavoro in presenza con quello a distanza continuerà a rappresentare un elemento fondamentale da qui ai prossimi due anni, ma la vera necessità è rappresentata dalle forniture tecnologiche: per il 38,70% degli intervistati l’assenza di adeguati strumenti di ultima generazione rappresenterebbe un motivo che potrebbe scoraggiare il loro ritorno in sede.

E cosa pensano i colleghi europei? Dopo un periodo in smart working a causa della pandemia, il 58% degli intervistati ha dichiarato che la possibilità di lavorare in un ambiente aziendale dinamico assume oggi una maggiore importanza e il 55% ha sottolineato quanto sia produttivo incontrare i colleghi e lavorare insieme in presenza.

Alla domanda su quali siano le modalità di lavoro preferite per il futuro, gli impiegati spagnoli, seguiti dai tedeschi, hanno risposto che apprezzerebbero poter lavorare da remoto a tempo pieno, mentre i dipendenti polacchi preferirebbero lavorare in ufficio full time. Un punto su cui tutti gli impiegati europei si trovano d’accordo è la possibilità di conciliare lavoro in ufficio e lavoro a distanza in un approccio ibrido. Questa possibilità ha raccolto in tutti i paesi un maggior numero di preferenze sia rispetto al lavoro da remoto che al lavoro in ufficio a tempo pieno.  Tuttavia, mentre da un lato c’è una forte domanda di rientrare in ufficio, dall’altro ci sono alcuni aspetti che possono scoraggiare questo ritorno. Ecco le prime cinque cause: mancanza di tecnologia adeguata; organizzazione degli spazi limitata; servizi condivisi con altre società; accessibilità esclusivamente con mezzi pubblici / design banale o poco interessante; scarsa disponibilità di ambienti di lavoro e sale riunioni.

L’esperienza del lavoro da casa è stata vissuta in modo diverso nei paesi europei, facendo emergere opinioni contrastanti sulle modalità attese per il futuro. La possibilità di incontrare e lavorare fisicamente con i colleghi è al primo posto per i francesi (87%), mentre la flessibilità e la possibilità di organizzare la propria giornata di lavoro senza orari fissi, è più importante per i polacchi (71%) e per gli inglesi (63%).

“L’impatto della pandemia sulle carriere, soprattutto dei giovani , è una difficile eredità, tra le altre, che ci lascia il 2020”  dichiara Carlo Alberto Tenchini di Sharp Italia “ma la tecnologia non deve giocare solo in difesa ma anche contrattaccare affinché non vengano mutate del tutto consuetudini lavorative importanti quali, ad esempio, lavorare in team negli uffici con scambi generazionali e di esperienze che possono svilupparsi  solo negli ambienti di lavoro e alle quali è impensabile rinunciare”. Da Sharp mettiamo al primo posto le persone e lo scambio tra esse, per questo attendiamo a breve il ritorno al passato che in realtà sarà comunque un nuovo futuro” conclude Tenchini.

Rob Davis, Solutions & Services Business Manager di Sharp ha dichiarato: “Si sente l’esigenza di far tornare le persone in ufficio, ma è importante saper gestire le aspettative e considerare cosa si aspettano i dipendenti per rendere la transizione agevole e bilanciare lavoro da remoto e in presenza. È tempo di adottare spazi, sistemi e atteggiamenti più collaborativi per soddisfare le esigenze del lavoratore post-pandemia.”