Piwik Pro presenta i risultati di un report che indaga sulla familiarità delle aziende europee con il GDPR e più in particolare sulle azioni intraprese in termini di compliance.

GDPR

Era il 25 maggio 2018 quando è ufficialmente entrata in vigore la normativa 2016/679, più comunemente nota come GDPR, il regolamento generale sulla protezione dei dati con cui l’Unione Europea ha intensificato la difesa dei dati personali dei suoi cittadini e residenti. A quattro anni di distanza, Piwik PRO, l’azienda polacca specializzata nell’analisi privacy-friendly del customer journey su web e app, rilascia il report “Quattro anni di GDPR: come le imprese UE hanno risposto alla nuova sfida di privacy compliance”, frutto di una survey volta a mappare le opportunità e gli ostacoli creati dal GDPR, la familiarità delle aziende europee con la legge e le reali azioni intraprese in termini di compliance.

La ricerca, svolta lo scorso aprile, ha coinvolto 260 CEO e Marketing Executive di piccole, medie e grandi imprese operative nei settori B2B e B2C e provenienti da 27 Paesi UE, interrogandoli su temi quali il rispetto della privacy, il ruolo delle relative normative e l’esigenza di adeguate tecnologie.

L’importanza (e la difficoltà) di tutelare la privacy

Dal sondaggio di Piwik PRO emerge innanzitutto la diffusa consapevolezza di quanto sia oggigiorno rilevante operare nel rispetto della privacy degli utenti, come confermato da più del 70% dei rispondenti. Molti (63,2%) credono che la compliance possa adeguatamente coniugarsi a strategie di marketing efficaci e il 52,1% asserisce persino che agire in linea con le regolamentazioni sulla protezione dei dati abbia un impatto positivo sul brand e possa perfino essere considerato un vantaggio competitivo.

Quasi 3 professionisti su 4, inoltre, sostengono che l’esistenza di regolamentazioni come il GDPR sia in questo momento storico una reale necessità: tra le motivazioni dietro questa affermazione vengono citate una maggiore protezione (19,4%), la data security (16,4%) e la privacy (11,9%).

Nonostante questo, però, garantire la tutela dei dati non è considerato affatto semplice: il 63,3% dei partecipanti al sondaggio la ritiene, infatti, una vera e propria sfida.

Conformarsi al GDPR: ragioni ed effetti

L’interesse verso la compliance sembra perlopiù motivato da buoni propositi: il 55,8% dei rispondenti menziona come incentivo la volontà di accrescere la fiducia dei consumatori e il 46,3% il desiderio di agire in linea con i valori dell’azienda. Solamente il 27,7% cita come fattore decisivo il rischio di sanzioni.

Quale impatto ha avuto, però, l’entrata in vigore del GDPR sulle aziende? Mentre il 7,3% asserisce di aver subito effetti negativi, quasi 1 rispondente su 3 sostiene invece di aver riscontrato risultati positivi, tra cui l’aumento della fiducia dei consumatori (34%), della data security (14%) e della sicurezza (10%).

Il ruolo delle tecnologie di marketing nella compliance

Sarebbero i software di email marketing, i social media e le piattaforme CRM, citati rispettivamente dal 55,6%, 41,4% e 28,4% dei professionisti interpellati, gli strumenti di marketing più diffusi nelle imprese europee, secondo quanto emerso dalla survey. Soltanto il 14,7% usa sistemi di consent management (CMS) e appena il 16,5% utilizza soluzioni per l’ottimizzazione della user experience, come i software di A/B testing.

Sull’uso concreto di queste tecnologie, però, non sembra avere un reale impatto la dichiarata consapevolezza dei rispondenti circa la crucialità e i vantaggi di un’accurata protezione dei dati. Solamente la metà di loro conferma, infatti, di aver appurato l’effettiva compliance dei propri strumenti di marketing, mentre appena il 50% sostiene di aver implementato delle modifiche basandosi sui risultati delle verifiche effettuate. Coloro che si definiscono restii all’aggiornamento temono i costi eccessivi (32,7%), il dispendio di tempo (8,7%) o il cambiamento (8,7%).

Nonostante i timori, però, quasi 1 partecipante su 2 afferma di essere disposto a considerare la sostituzione del proprio marketing stack con alternative con sede in Unione Europea. Tra le diverse ragioni dietro questa intenzione non soltanto la compliance al GDPR, citata dal 36,4% degli intervistati, ma soprattutto il servizio clienti (59,8%) e il prezzo (50%).

GDPR

 

L’apertura verso soluzioni Made in EU è un passo nella giusta direzione”, dichiara Maciej Zawadziński, CEO di Piwik PRO, commentando questi ultimi dati. “Le tecnologie europee sono spesso realizzate, fin dalle prime fasi di progettazione, tenendo in considerazione la questione della tutela della privacy e offrono un livello base preconfigurato di conformità al GDPR”.