Ubez realizza una mappa interattiva per riscoprire l’esistenza dei mercati rionali (quasi) giornalieri, grazie agli Open Data delle Regioni.

carrello supermercato

Ci sono luoghi, dove non serve uscire di casa alle sei di mattina per essere i primi della fila per fare la spesa. Sono i mercati rionali (quasi) giornalieri. Porti sicuri di qualità, convenienza, consigli culinari. Sempre presenti. Senza coda. Valida riscoperta di un nuovo modello di acquisto alternativo al supermercato.

La loro presenza e dislocazione territoriale è messa a disposizione dalle regioni in forma di open data, con i Comuni che spesso rafforzano il messaggio con maggiori dettagli di interesse locale.

“A fine marzo si è diffusa ampiamente la notizia delle app per monitorare le code ai supermercati. Code che non hanno rappresentato per me un grande problema, visto da anni faccio la spesa al mercato rionale. E così, ho pensato, potesse essere un ottimo momento per riscoprire questo modello di acquisto” ha commentato Flavio Ubezio, ideatorie dell’iniziativa che lo ha visto impegnato in prima persona con l’amico Federico Collarin.

I due hanno definito un primo perimetro del lavoro, legato a Piemonte, Lombardia e Veneto. E, in particolare ai soli comuni di provincia. Questo perché, prosegue Flavio Ubezio “l’idea di questa iniziativa è diffondere la cultura dei mercati rionali come alternativa al supermercato, in particolare per i benefici che può avere in questo momento di Covid-19. Nei piccoli Comuni, la notorietà del mercato è sicuramente più diffusa. Nei Comuni di Provincia, spesso non ne si conosce nemmeno l’esistenza. Quindi ci siamo concentrati su questo spaccato del Paese, che riteniamo possa beneficiare maggiormente dal lavoro”.

Ma non solo, perché “per rappresentare una valida alternativa al supermercato, il mercato deve essere presente più di un giorno a settimana, a nostro modo di vedere. Quindi, abbiamo identificato i mercati con una presenza di almeno tre giorni a settimana” conclude Flavio Ubezio.

La mappa è stata pubblicata in modalità Free Cultural Works. Chiunque può dunque integrare o estendere il lavoro, nelle modalità che ritiene più opportune. Flavio e Federico, insieme con contributi di altre persone che hanno sposato l’iniziativa, stanno estendendo la mappatura alle Regioni oggi non incluse.