L’infrastruttura, che gode di un finanziamento pubblico di oltre 3 miliardi, è indispensabile per risolvere il problema del digital divide

Piano BUL

Continua il monitoraggio di Uncem sull’attuazione del Piano BUL (Piano nazionale per la banda ultralarga).

Grazie a oltre 3 miliardi di investimenti dello Stato dedicati alle aree bianche, l’infrastruttura è fondamentale per ridurre il digital divide e consentire opportuni processi di sviluppo sociale ed economico dei territori.

Il sito internet dedicato fornisce un costante aggiornamento sullo stato dei lavori e delle progettazioni nei Comuni italiani. La nuova rete viene realizzata sia con cavi in fibra ottica, sia (solo in alcuni Comuni) con strumenti wireless (sistema FWA).

Molti Comuni sono già stati contattati da Open Fiber, società che ha vinto l’appalto di Infratel (Ministero dello Sviluppo economico) per la progettazione definitiva e per l’avvio dei lavori.

Come previsto dal Contratto di concessione, il concessionario (Open Fiber) a valle dell’approvazione del progetto definitivo da parte di Infratel deve avviare l’attività di ottenimento delle autorizzazioni necessarie da allegare al progetto esecutivo dell’opera.

Sulla fase autorizzativa, registriamo in molte Regioni delle forti difficoltà sia da parte dei Comuni, sia da parte delle Province.

Uncem è a completa disposizione dei Comuni per chiarimenti e anche incontri territoriali di approfondimento.

Si suggerisce ai Comuni che non siano già in stretto contatto con le Regioni per l’attuazione del Piano BUL, di avviare un rapido contatto con gli uffici regionali competenti.

Il rilascio nei tempi rapidi delle autorizzazioni e il coordinamento stesso delle Regioni verso gli Enti locali, Comuni e Province, è decisivo. Molti rallentamenti del Piano, negli ultimi mesi, sono imputabili anche a un sistema autorizzativo troppo lento. Uncem, credendo fortemente nel Piano BUL, evidenzia la necessità di limitare i tempi burocratici interni agli Enti locali. Stessa richiesta è stata trasmessa alle Regioni, oltre che a Rfi, Anas, ad altri soggetti che devono agevolare il percorso in tempi certi.

Anche Open Fiber, sollecitata molte volte da Uncem, dovrà essere più veloce. Le risorse che lo Stato e le Regioni hanno impegnato devono essere spese e rendicontate entro il 2020. Ci sono poco più di due anni per concretizzare il Piano BUL, a nostro giudizio tra i più grandi piani infrastrutturali italiani degli ultimi due decenni, unico in Europa per colmare il divario digitale tra zone urbane e aree rurali, montane, interne.

Dall’8 al 21 ottobre sono stati emessi 115 nuovi ordini di esecuzione, di cui 104 relativi a copertura di Comuni in fibra ottica e 11 relativi a copertura di tipo wireless (FWA) per un importo di oltre 62 milioni di euro. L’aggiornamento al 23 ottobre 2018 è disponibile qui.