Per gli esperti, l’elemento tecnologico più importante nella transizione alle reti di quinta generazione sarà l’automazione

Rivoluzione 5G: cosa cambia nel mondo della cybersecurity?

A cura di James Feger, General Manager – Service Providers, F5 Networks

A conclusione del Mobile World Congress di quest’anno e delle tante novità presentate a Barcellona, mi sono trovato a riflettere sull’anno entusiasmante e ricco di sfide, che attende i service provider e le aziende di telefonia mobile, ora che il 5G sta diventando sempre più una realtà.

Il wireless può finalmente divenire la scelta preferita per la connettività, con velocità e latenza simili alla rete tradizionale o alla fibra, la rete di quinta generazione possiede il potenziale per creare enormi opportunità dal punto di vista dell’espansione dell’IoT, della creazione delle connected-cars, delle città intelligenti e tanto altro ancora.

Ci attende un futuro roseo, quindi, quasi a portata di mano, anche se ci vorrà ancora tempo e impegno perché le promesse del 5G si realizzino in modo concreto.

Intanto, i service provider stanno compiendo grandi passi avanti con il lancio di nuovi sistemi 5G radio, ma alcune parti della loro infrastruttura rimarranno ancora per diverso tempo 4G. Una preoccupazione, quindi, attanaglia gli operatori: nessuno vuole abbandonare i cospicui investimenti effettuati nel 4G ma, allo stesso tempo, nessuno intende restare indietro nella corsa verso le reti di nuova generazione.

La buona notizia è che le aziende possono sfruttare ancora l’infrastruttura esistente, per avere successo oggi ma anche posizionarsi in prima linea per l’arrivo della nuova connettività intelligente. Quest’anno a Barcellona abbiamo annunciato diverse integrazioni della nostra offerta NFV proprio per consentire l’ottimizzazione e la scalabilità delle reti 4G esistenti e del 5G, in modo che i service provider che implementano il 5G muovendosi verso l’edge delle reti, possano iniziare a ottenere profitto dai servizi “5G-like”, dando in questo modo il “calcio di inizio” alla partita del 5G, con nuovi servizi e in previsione di nuove integrazioni nei prossimi anni.

L’importanza del fattore umano: competenze emergenti

L’avvento del 5G non rappresenta solo una nuova era per la connettività, ma anche un cambiamento culturale per le organizzazioni e richiede quindi un’evoluzione significativa delle competenze per imparare a gestire le aziende come ambienti virtuali.

Molti dei servizi di rete, in passato forniti da router e switch si trasformeranno, infatti, in applicazioni e questo richiederà che i dipendenti comprendano le dinamiche di tutti i componenti software necessari a offrire i servizi.

Verrà loro incontro l’automazione, che consentirà alle persone di dimenticarsi di attività di routine e dispendiose dal punto di vista della tempistica, come la gestione dei report di capacità o il monitoraggio della rete per individuare eventuali limiti alla scalabilità o rilevare il traffico dannoso, in modo da potersi dedicare maggiormente a ottenere risultati di business. Mentre in passato, un ingegnere era costretto a pianificare, acquistare l’hardware, implementarlo, sistemare i cavi e avviare progetti, con il risultato che erano necessarie intere settimane o addirittura mesi per modificare o rendere disponibili nuovi servizi, in un ambiente automatizzato questi problemi possono essere risolti in pochi minuti, e a volte persino del tutto evitati. Per ottenere questo successo, però, è necessario che il board di direzione dell’azienda possieda una visione chiara della transizione in atto e faccia in modo che tutti i propri dipendenti la comprendano e si sentano coinvolti in tale cambiamento.

Parola d’ordine: automatizzare

Possiamo considerare l’automazione come l’elemento tecnologico più importante nella transizione alle reti di quinta generazione. Per un certo periodo, infatti, i service provider dovranno gestire richieste simultanee di larghezza di banda e di connessione, e sfortunatamente molte reti 4G non sono state costruite su piattaforme in grado di gestire tale richiesta di scalabilità. È qui che entra in gioco l’automazione: grazie a tecnologie virtualizzate e basate su cloud, le reti esistenti scaleranno in base alle necessità, facilitando e ottimizzando la migrazione verso i servizi 5G.

Un’ulteriore sfida della gestione di un ambiente altamente distribuito sarà quella di estrarre dall’infrastruttura le analitiche e i dati relativi alle prestazioni. Passando a un ambiente virtualizzato e automatizzato su diversi cloud e reti, i service provider potranno ottenere una visibilità comune sulle applicazioni per comprendere quale sia l’esperienza dell’utente finale e le prestazioni reali delle applicazioni.

Una volta che le core network 5G verranno implementate in un ambiente virtuale nativo, saranno proprio gli strumenti di automazione a contribuire ancora di più, per semplificare aspetti come l’aumento della capacità, il failover, l’alta disponibilità e il ripristino dei servizi, offrendo al tempo stesso una maggiore prevedibilità dei servizi su reti e sistemi.

Offrire nuovi servizi

Ritengo, quindi, che i service provider non debbano aspettare che il 5G sia pienamente avviato per lanciare nuovi servizi. Con un’organizzazione snella e una rete ottimizzata tramite l’automazione, possono sfruttare già oggi gli aggiornamenti incrementali della tecnologia 5G per offrire servizi differenziati e, dal momento che ci si basa su un’infrastruttura virtualizzata, ridurre al minimo sia i costi iniziali che i rischi.

Se consideriamo l’IoT, ad esempio, già oggi la richiesta di nuovi servizi è in crescita e i service provider possono ottenere un profitto dalla connettività dei dati nell’immediato, avendo la capacità di gestire requisiti per elevati volumi e latenza, e riuscendo a creare e supportare nuovi servizi costruiti su queste migliaia di endpoint aggiuntivi. Insieme ai nuovi servizi possono, inoltre, offrire nuovi livelli di sicurezza, SLA ottimizzati e servizi gestiti in grado di migliorare l’intero ecosistema.

Come per tutte le più grandi rivoluzioni del mercato, la chiave per prepararsi al 5G consiste nel non opporsi al cambiamento. Per i service provider, questo sarà un anno cruciale, che offrirà opportunità enormi per progredire nell’implementazione di una tecnologia davvero straordinaria, in grado di risolvere problemi reali e creare nuove soluzioni, in precedenza semplicemente impossibili.

Prestando particolare attenzione al cambiamento che stiamo vivendo e investendo nella giusta direzione, le aziende possono cogliere il valore del 5G fin da ora, trovando il proprio spazio nel nuovo mondo del wireless ad alta velocità e a bassa latenza.