Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, ha recentemente confermato quanto indicato anche nel Recovery Plan della UE: è necessario accelerare la trasformazione digitale dell’economia europea. Per l’Italia, in particolare, ha indicato che il rilancio delle imprese deve necessariamente puntare, oltreché sul capitale umano, “sull’innovazione e sulle nuove tecnologie”, facendo esplicito riferimento al sistema finanziario.
Negli istituti di credito di medie e grandi dimensioni la transizione verso il digitale è già ben avviata (secondo i dati forniti dalla Banca d’Italia, nel 2019 la quota di clienti che ha avuto accesso ai servizi bancari attraverso i canali digitali è salita di quattro punti percentuali), ma salta all’occhio la situazione ancora molto arretrata, in tal senso, di molte piccole banche.
Appare chiaro che, in un’ottica di rilancio dell’economia, non si possa prescindere dai tangibili vantaggi offerti dalle soluzioni digitali. Solo per fare un esempio, come spiegato anche da Visco: “La digitalizzazione dei servizi finanziari favorisce il calo dei costi, anche quelli a carico della clientela; le spese di gestione di un conto corrente online sottoscritto e amministrato digitalmente ammontano in media a circa un quinto dei costi di un conto bancario tradizionale.”
Visco ha inoltre annunciato la nascita di una struttura interamente dedicata all’area Fintech che avrà sede nel capoluogo lombardo, la principale piazza finanziaria del Paese, e dialogherà con università e operatori finanziari. Tra gli obiettivi, rendere più veloci e trasparenti l’offerta e l’erogazione di prestiti.
È proprio in questo contesto che PRESTIAMOCI, la prima piattaforma italiana di Social Lending, si pone come pioniere della trasformazione, in quanto tecnologia, digitalizzazione, trasparenza, rapidità e semplicità sono tutti fattori distintivi del proprio business model, così necessario in questo momento di rilancio dell’economia.
Daniele Loro, Amministratore di PRESTIAMOCI, commenta: “La digitalizzazione auspicata da Visco conferma il trend che da anni perseguiamo e del quale possiamo considerarci pionieri. La situazione emergenziale ha portato ad un significativo aumento nell’utilizzo e nell’apprezzamento dei servizi digitali finanziari. La spinta alla digitalizzazione è stata fortissima, dettata dalla necessità durante il lockdown. Ma noi siamo realmente nativi digitali: la nostra piattaforma è stata creata nel 2009, in tempi non sospetti e per questo ci definiamo innovatori del settore. Il cambio di prospettiva avvenuto è un vero cambio culturale e diventerà strutturale: l’esperienza digitale, una volta provata, non sarà più abbandonata. Solo attraverso un reale ammodernamento di tutto il settore finanziario, raggiungibile mediante una profonda innovazione tecnologica, si potrà attuare il rilancio del nostro sistema paese”.