Sondaggio Binance su oltre 16.000 utenti in Europa: in Italia spiccano esperienza, visione di lungo periodo e partecipazione attiva

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Il volto del mondo crypto sta cambiando, senza dimenticare il passato. È una questione di crescita e di maturazione. Un nuovo sondaggio realizzato da Binance, – il principale ecosistema globale di blockchain dietro il più grande exchange di criptovalute al mondo per volume di scambi e numero di utenti registrati –  su oltre 16.000 utenti in Europa (Spagna, Francia, Italia, Polonia e Lituania) mostra una community sempre più matura e racconta l’evoluzione di un mercato che oggi si muove verso un’adozione sempre più estesa, consapevole e strutturata.  Un trend che si riflette nel panorama europeo e anche in Italia, dove dalle risposte degli 5773 intervistati, emerge una base di utenti sempre più informata ed evoluta. Con questi numeri, l’indagine rappresenta la più ampia survey sul mondo crypto mai realizzata nel nostro Paese.

Quello che era un terreno per innovatori audaci si è trasformato nel tempo in un ecosistema più variegato, informato e solido. Gli utenti di oggi continuano a credere nei valori fondanti delle criptovalute, come la decentralizzazione e la libertà finanziaria, ma lo fanno con maggiore esperienza professionale, una visione di lungo periodo e una più solida alfabetizzazione finanziaria. I dati del sondaggio condotto da Binance confermano questa evoluzione.

Un cambiamento generazionale che resiste nel tempo.
La fascia di età più rappresentata tra gli utenti crypto in Europa è quella tra i 26 e i 45 anni, con quasi un terzo (32%) tra i 26–35anni e un altro 30% tra i 36–45. Questo indica che molti early adopters sono ancora attivi e oggi portano con sé anni di esperienza, mentre nuove generazioni entrano nel settore con lo stesso spirito. La community cresce insieme ai suoi utenti, non li supera. In Italia, il dato conferma questa tendenza: il 29,8% degli utenti ha tra i 36 e i 45 anni, mentre il 19% rientra nella fascia 26–35. Allo stesso tempo, il 30,4% ha tra i 46 e i 55 anni, segno di una partecipazione trasversale anche nelle fasce d’età più mature.

Utenti informati, scelte consapevoli
Il 47% degli intervistati ha una laurea, mentre un ulteriore 45% ha completato almeno la scuola superiore. Un dato che conferma un pubblico europeo ben preparato, dove livelli di istruzione più elevati si riflettono in decisioni strategiche e una maggiore propensione alla ricerca. Una base utenti che prende le criptovalute sul serio. Anche in Italia il dato conferma una community istruita e consapevole: il 29,2% degli utenti ha una laurea, mentre il 60,9% ha completato almeno la scuola superiore.

Professionisti del settore
Contrariamente agli stereotipi ormai superati, gli investitori in criptovalute di oggi non sono speculatori impulsivi in cerca di guadagni facili, ma professionisti che si avvicinano a questo ambito con strategia e consapevolezza. Quasi la metà degli utenti europei (49%) svolge un’attività lavorativa a tempo pieno, mentre un ulteriore 30% è costituito da liberi professionisti o lavoratori autonomi. In Italia, questa tendenza risulta ancora più marcata: il 61,6% degli utenti è costituito da dipendenti e il 17,6% da professionisti indipendenti. Dati che confermano come le criptovalute siano ormai una componente riconosciuta della pianificazione finanziaria tra i lavoratori, e non più un semplice interesse di nicchia o una scommessa speculativa.

Dalla curiosità all’impegno
Se da un lato il 40% degli utenti ha iniziato a interessarsi al mondo crypto solo nell’ultimo anno, un significativo 45% è attivo da 1 a 5 anni. In Italia, nello specifico, il 52% è attivo da più di un anno, mentre ben il 24% da oltre 5 anni, dimostrando una continuità ancora più marcata. Una combinazione che riflette entusiasmo da parte dei nuovi arrivati ma anche una forte componente di utenti fedeli che sono cresciuti con il settore.

Uno sguardo al lungo termine
Alla domanda su cosa renda attraente il mondo crypto, la risposta più comune (43%) è stata: “una riserva di valore o una protezione dall’inflazione”, più del doppio rispetto a chi cerca “rendimenti elevati”(16%). Questo dato contrasta con l’immagine speculativa spesso attribuita alle criptovalute, mettendo in luce una visione più pragmatica e strategica. Inoltre, solo il 18% degli utenti dichiara di fare trading ogni giorno, mentre il 34% lo fa meno di una volta al mese. Un chiaro segnale di un approccio più paziente e orientato agli investimenti di lungo periodo. Anche in Italia domina una visione di lungo termine: il 46,1% degli utenti le considera una forma di investimento stabile, mentre solo il 16,9% dichiara di fare day trading.

Il passaparola conta ancora
I social media restano il principale canale di ingresso nel mondo crypto (37%), ma amici e familiari seguono a ruota (33%). Segno che fiducia e raccomandazioni personali stanno giocando un ruolo sempre più importante nell’adozione. Le conversazioni sulle criptovalute stanno diventando parte della quotidianità. In Italia ,infatti, i social rappresentano il primo punto di accesso per il 24% degli utenti, mentre il passaparola (amici e famiglia) si attesta al 36%, a conferma dell’importanza del contesto relazionale nell’approccio alle criptovalute.

“La community europea e italiana delle cripto-attività non sta solo crescendo, sta maturando” ha dichiarato Gianluigi Guida, CEO di Binance Italy. “Vediamo una base utenti sempre più eterogenea, formata da early adopters che sono cresciuti con il settore e da nuovi professionisti che si avvicinano con consapevolezza e obiettivi chiari. Un’evoluzione che racconta molto di dove stiamo andando. Con regolamentazioni e infrastrutture sempre più solide in tutta Europa, gli asset digitali dimostrano di non essere una moda passeggera, ma un movimento duraturo guidato da utenti pronti a restare nel tempo.”