Con l’installazione di un sistema di High Performance Computing Lenovo e l’utilizzo della tecnologia di raffreddamento a liquido Lenovo Neptune, l’ateneo di Pisa accelera le attività di ricerca e abbatte fino al 40% i consumi di energia

Pisa Università

Foto aerea di Pisa, in primo piano il Palazzo della Sapienza, sede storica dell’ateneo. Credit: Fabio Muzzi

Obiettivo: supportare nuove sfide nel campo della ricerca scientifica e della didattica, sostenendo al contempo la transizione digitale del territorio. E’ quanto realizzerà l’Università di Pisa (UniPi) avendo a disposizione il più grande supercomputer universitario in Italia, grazie all’installazione di un sistema di High Performance Computing Lenovo che porta a 104 i rack presenti nel sito. L’adozione di Lenovo Neptune per il raffreddamento ad acqua consente infatti di ridurre fino al 40% i consumi energetici, rappresentando un’eccellenza anche dal punto di vista della sostenibilità.

Il sistema HPC del supercomputer Lenovo

HPC LenovoUniPi ha una posizione di avanguardia nello sviluppo dei processi di digitalizzazione, che sono sempre più strategici per la formazione, la ricerca e il trasferimento tecnologico. Grazie all’espansione del supercomputer, l’UniPi riceverà un’ulteriore spinta per esplorare temi all’avanguardia come il 5G, l’AI e il quantum computing.

  • Il nuovo sistema HPC di Lenovo installato nel data center dell’UniPi è composto da 16 nodi SD650 V3 con due CPU Intel® Xeon® Max 9480, primo processore x86 con high-bandwidth memory (HBM).
  • La soluzione garantisce anche una migliore efficienza energetica, rispetto a soluzioni simili raffreddate ad aria.
  • L’utilizzo della tecnologia ad acqua Lenovo Neptune™ Direct Water-Cooling, infatti, è in grado di catturare fino al 98% del calore prodotto dal supercomputer
  • e il raffreddamento a liquido consente di risparmiare l’energia usata per le ventole
  • e inoltre, grazie alla maggior efficienza, la temperatura delle CPU non raggiunge valori critici, evitando la riduzione della frequenza massima dei core.
  • Tra i principali fattori che hanno determinato la scelta di soluzioni Lenovo ha influito l’adattabilità del sistema che è stato adottato dal centro di ricerca per il potenziamento tecnologico. Il nuovo sistema di HPC, infatti, non ha snaturato il progetto originale, pensato per avere l’impatto ambientale minore possibile ed evolvere verso un data center sostenibile.
  • L’adattabilità del sistema HPC di Lenovo standard ha inoltre reso più agevole e rapida l’installazione nel data center UniPi.
  • Con questa nuova soluzione, il supercomputer è così in grado di supportare workload HPC e AI di ultima generazione per i prossimi anni limitando i consumi energetici.

“Siamo orgogliosi di poter contribuire all’installazione del più grande centro di supercomputer all’interno di un’università italiana. E di farlo con una delle nostre soluzioni più all’avanguardia, dal punto di vista della sostenibilità dei data center, come Lenovo Neptune” – ha commentato Alessandro de Bartolo, AD e Country General Manager Infrastructure Solutions Group di Lenovo. “Come Lenovo, riteniamo che l’HPC e l’AI possano aiutare l’umanità a risolvere le più grandi sfide e l’ampliamento di questa struttura consentirà ai ricercatori un salto di qualità in progetti competitivi a livello globale per la ricerca nell’ambito delle scienze e dell’ingegneria”.