Bollette triplicate e filiera turistica in grande difficoltà. È questo che emerge dall’ultima indagine di Federalberghi, un quadro drammatico per il settore ricettivo che visti gli aumenti del prezzo dell’energia e del gas sono costretti ad addebitare i costi agli ospiti con la “tassa energia”. Ma una soluzione alla crisi alberghiera esiste, si chiama Energy e Room Management e consente di risparmiare dal 20 al 40% dei costi in bolletta.
C’è chi si appella al buon senso e chi invoca un uso consapevole dell’energia in camera d’albergo, gli albergatori stanno facendo di tutto per contrastare il caro energia ma con questo trend sono poche le attività che resisteranno a ulteriori aumenti e a rischio è soprattutto la stagionalità invernale.
In Italia tanti hotel hanno utilizzato il piano Industria 4.0 per installare un sistema di Risparmio Energetico (EMS) e di Gestione Camera (GRMS), funzionale alla ottimizzazione dei consumi e alla riduzione degli sprechi.
“Fare un uso consapevole dell’energia all’interno delle camere d’albergo è necessario, ancor più in questo periodo”, dice Massimiliano Cognigni, Sales Manager VDA. “Come solution provider proponiamo tecnologie che possono aiutare a superare la crisi alberghiera risparmiando energia e evitando sprechi, parliamo delle soluzioni di Energy Management (Risparmio Energetico) e di Guest Room Management (Gestione Camera) grazie alle quali gli hotel riescono a ottimizzare i consumi e massimizzare i processi operativi interni”.
I sistemi di Energy Management basati sull’occupazione sono pensati per gestire in maniera intelligente le camere quando inoccupate e notificano al gestore dell’albergo informazioni utili come: quale camera può raggiungere il set point desiderato nel più breve tempo possibile, tenendo conto dell’esposizione della struttura e della temperatura esterna. Con un termostato intelligente è possibile adottare la strategia di controllo termostatico -detta Recovery Time – con la quale un termostato programmato con un set point desiderato avvierà il riscaldamento con 15 minuti di anticipo per ogni grado di differenza tra la temperatura ambiente e il set point del mattino.
Anche la tecnologia GRMS aiuta l’albergatore a risparmiare energia, basti pensare alla possibilità di attivare/disattivare alcune funzionalità di camera quando l’ospite è assente o di spegnere l’aria condizionata in presenza di una finestra aperta. Un sistema di GRMS aiuta a superare la crisi alberghiera anche attraverso il miglioramento del processo operativo interno, riuscendo a ottimizzare la comunicazione tra il guest e la reception. Si pensi alle richieste di Make-up Room o di servizio in camera, che oggi transitano direttamente in reception. Con la tecnologia GRMS è possibile avanzare le proprie richieste direttamente da pannello interno o addirittura in alcuni casi da Tv, riuscendo a ottimizzare i processi operativi interni e risparmiando soldi/tempo/consumi.
La manutenzione predittiva valida è funzionale al risparmio di costi. Secondo il Dipartimento statunitense dell’energia, la manutenzione predittiva e consente di risparmiare 20% l’anno. Parliamo di manutenzione effettuata in base alle effettive condizioni dell’apparato piuttosto che secondo un programma predeterminato, così da valutare la condizione ed eseguire la manutenzione nel momento più propizio, prima che l’apparecchiatura subisca un grave degrado delle prestazioni.
Ottimizzare i consumi e limitare gli sprechi è l’unica ricetta possibile per gestire il l’aumento dei prezzi dell’energia.
“Nel mondo circa l’89% degli hotel non ha un sistema di EMS né di GRMS. Nella maggior parte dei casi quindi il risparmio energetico è affidato alla responsabilità degli ospiti o agli operatori alberghieri che manualmente gestiscono le funzionalità di camera e il sistema di raffreddamento/riscaldamento. In Italia con il piano Industria 4.0 e il PNRR sempre più hotel riescono a ottenere fino al 50% di detrazione, godendo così dei vantaggi economici derivanti dall’ottimizzazione dei consumi. È necessario un cambio di approccio da parte degli stessi albergatori e probabilmente sarà proprio il caro energia a fare da acceleratore“, conclude Massimiliano Cognigni.