L’AI generativa per il business è in grado di portare vantaggi significativi. Lo testimoniano i primi case use

AI generativa- intelligenza artificiale generativa

Il quadro macroeconomico nel quale le imprese italiane competono si presenta attualmente caratterizzato da una notevole incertezza, influenzata da diversi fattori concomitanti. Tra questi, spiccano la ridotta crescita del Prodotto Interno Lordo, l’aumento dell’inflazione e un minore potere d’acquisto della popolazione.

Ed è proprio in questo contesto che le aziende per poter sopravvivere devono aumentare la loro competitività così da alimentare la crescita, diventare maggiormente efficienti grazie ad una riduzione dei costi operativi e ad un aumento della produzione, ma anche essere resilienti e mantenere la continuità operativa.

“Soltanto il digitale rappresenta il fattore abilitante al raggiungimento di questi obiettivi” – ha evidenziato Stefano Rebattoni, amministratore delegato di IBM Italia secondo cui le organizzazioni che non abbracceranno la trasformazione digitale saranno letteralmente mangiate da chi ha intrapreso e vinto questa sfida: “O ti siedi a tavola, oppure sei il Menù” ha evidenziato il manager con un paragone.

Per sedersi quindi al tavolo dei commensali le imprese dovrebbero effettuare investimenti mirati in tecnologie abilitanti come il cloud ibrido, l’automazione, l’intelligenza artificiale, la cybersecurity, l’IoT e l’analisi dei dati. Tra queste articolare attenzione deve essere fornita dall’AI generativa per il business che secondo alcune stime creerà un mercato da 16 billion di dollari entro il 2030.

L’AI generativa per il business, che si concentra sulla creazione di sistemi in grado di generare contenuti o dati in modo autonomo, simile all’operato umano, permette di creare nativamente efficienza portando benefici sulla produttività che consentono di liberare migliaia di ore uomo da attività routinarie che possono così concentrarsi su lavori a maggior valore.

Se fino a pochi mesi fa L’AI generativa per il business non presentava ancora degli use case, oggi diverse imprese hanno iniziato ad implementare soluzioni basate proprio su questo paradigma” ha spiegato Stefano Rebattoni evidenziando alcuni degli ambiti di utilizzo.

L’AI generativa è infatti usata per effettuare lavori digitali basati sulla gestione dei dati come le attività di back office, quelle amministrative, quelle legate all’HR e nella generazione di contenuti. In secondo luogo è in grado di offrire benefici nel customare care sia interno che esterno, ma anche nel pre-sales e nel post-sales. Infine questa tecnologia è utilizzata dagli sviluppatori nella creazione di codice e nella migrazione degli ambienti.

Se prima era difficile portare l’intelligenza artificiale direttamente sul business oggi invece è molto più facile ed economico. Per questo i suoi ambiti di utilizzo, oltre a quelli citati, si estenderanno a tutti i comparti aziendali” ha aggiunto Stefano Rebattoni evidenziando al contempo alcuni fattori critici da dover tenere in considerazione. L’intelligenza artificiale deve infatti essere responsabile: è opportuno che i dati su cui si basa siano proprietari ed ottenuti legalmente. Allo stesso modo bisogna rispettare le regole e poter costantemente aggiornare i modelli senza causare downtime. Infine bisogna regolamentare l’AI a livello nazionale (non gli algoritmi, ma le applicazioni), renderla Open e creare una cultura adatta al cambiamento.

E’ un errore però pensare che l’intelligenza artificiale sia destinata solo per l’elitè: è adatta a tutte le tipologie di aziende, indipendentemente dalla loro dimensione e dal settore di appartenenza. Attualmente in Italia, 1 azienda su 2 la utilizza, ma con una maggiore propensione tra le grandi realtà (80%) rispetto che alle PMI (20%). E’ chiaro quindi che il margine di crescita sia molto ampio anche perché a livello tecnologico siamo solo all’inizio: attualmente gli algoritmi si basano soltanto su dati strutturati legati ai testi, ma nel futuro si useranno anche immagini, video ed audio che permetteranno di rendere l’AI generativa ancora più sorprendete”.