Personalizzati, flessibili, ibridi. Il mondo degli eventi è in profonda trasformazione. Un fenomeno che è stato innescato dal Covid si sta lentamente trasformando in un trend secolare. Fiere e sfilate, ma anche esposizioni, tour in azienda, persino concerti si ampliano nello spazio e nel tempo, si diversificano per offrire soddisfazione a profili di utenti diversi, tentano di raggiungere più pubblico possibile. Virtuale e fisico tenderanno a coesistere sempre più, in una commistione virtuosa abilitata dalle tecnologie (intelligenza artificiale e realtà aumentata in particolare, ma anche big data, tutti confluiti nel grande contenitore del Metaverso) e mirata al soddisfacimento della domanda di personalizzazione e flessibilità di organizzatori e fruitori dell’evento.
Raggiungere il pubblico è l’imperativo
Si pensi ad un mondo in cui ogni fase dell’evento, dall’organizzazione, allo svolgimento, fino all’analisi dei dati successiva alla sua conclusione, può essere potenziata dalla tecnologia. Si tratta di una rivoluzione, per adesso accennata ma che possiamo vedere all’orizzonte, che porterà una ventata di aria fresca in un mondo che dopo le sofferenze dovute ai lockdown ha da poco ripreso le sue attività a tutto gas: dai concerti alle convention aziendali, sembra che ci sia una fortissima sete di eventi. E infatti non è un caso se, per la prima volta negli ultimi 10 anni, secondo il database ICCA (International Congress and Convention Association), l’Italia è la seconda destinazione in Europa per congressi associativi internazionali e la terza al mondo dopo gli USA.
In questo contesto competitivo, vince chi conosce meglio il proprio pubblico e chi riesce a coinvolgerlo di più. Ed è qui che la tecnologia farà tutta la differenza: per fare degli esempi concreti, già oggi è possibile usare strumenti che consentono una profilazione avanzata dei partecipanti, o ancora, che favoriscono l’interazione con il brand durante gli eventi attraverso meccanismi di gamification, quiz interattivi e in alcuni casi, anche utilizzo della realtà aumentata. L’obiettivo è creare un coinvolgimento attivo, trasformando gli eventi in esperienze immersive che vanno oltre la semplice presenza.
Un altro elemento sempre più richiesto è la possibilità di fruire di eventi e contenuti da remoto. Con l’avvento della virtualizzazione degli eventi, sarà sempre più facile offrire contenuti speciali ai partecipanti distanti, ma anche seguire l’evento in differita in termini temporali. Questa flessibilità non solo amplia la portata degli eventi ma risponde anche alle esigenze di un pubblico sempre più diversificato e geograficamente disperso.
Eventi che cambiano in tempo reale, con il virtuale
Tutte queste necessità trovano risposte in tre tecnologie in particolare, che saranno sempre più fuse tra loro: intelligenza artificiale, realtà virtuale e Metaverso.
Analizzando i dati attraverso sistemi avanzati di ticketing, registrazione e accreditamento, ma anche dai profili dei social media, dai moduli di registrazione e dalle interazioni passate degli eventi, l’intelligenza artificiale potrà aiutare gli organizzatori ad adattare la fruizione dell’evento alle preferenze di ogni singolo individuo suggerendo contenuti, sessioni o interazioni personalizzate in tempo reale. Ad esempio l’AI sarà in grado di monitorare l’affluenza durante un evento, identificare le sessioni più popolari e adattare l’orario delle presentazioni per gestire efficacemente la partecipazione. O ancora, utilizzando tecniche di analisi del linguaggio naturale e rilevamento emotivo, potrà valutare le espressioni facciali, le reazioni vocali e i commenti del pubblico, incrociandoli anche con i commenti online – tutto al fine di ottenere e analizzare feedback istantanei sulla reazione dei partecipanti, consentendo ad esempio agli speaker di adattare la loro presentazione al volo, modificando il tono o aggiungendo informazioni ed elementi interattivi per mantenere alta l’attenzione. Inoltre, l’IA può offrire suggerimenti personalizzati per migliorare le abilità di comunicazione degli speaker (rallentare il ritmo, utilizzare esempi più concreti, adattare lo stile comunicativo in base al profilo della platea… e via dicendo!).
Questo livello estremo di personalizzazione può portare a un maggiore coinvolgimento e soddisfazione dei partecipanti, contribuendo in definitiva al successo dell’evento e alla programmazione ottimale di quelli successivi, evidenziando cosa ha funzionato e cosa ha scricchiolato di volta in volta.
L’AI diventa inoltre un alleato cruciale del marketing: abilita di fatto un nuovo paradigma (che non a caso è chiamato Artificial Intelligence Marketing) che consente di creare campagne promozionali praticamente in real time anch’esse mirate, ça va sans dire, al singolo individuo. Se poi mettiamo l’AI in combinazione con la realtà virtuale, il potenziale diventa sconfinato.
Attraverso stanze virtuali e visori, i visitatori possono già oggi esplorare prodotti e servizi in modo coinvolgente, oppure visitare luoghi remoti in esperienze immersive. Per esempio, durante la Design Week 2023 Superstudio Events ha creato delle stanze virtuali in cui gli ospiti hanno potuto interagire con le ricostruzioni tridimensionali di oggetti di design che gli espositori non avevano con sé per i motivi più svariati: per questioni di spazio e di logistica, o perché disponibili solo in finiture diverse, o che non erano ancora in produzione.
L’evoluzione finale di questo sistema basato su AI e RV è quella del Metaverso – che oltre a rappresentare un ambiente virtuale supplementare a quello fisico dove l’evento può svolgersi, permette di valorizzare i contenuti creati durante un evento, offrendo la possibilità di vivere l’esperienza anche dopo la sua conclusione. È un mercato in forte crescita e ancora una terra di conquista: secondo le stime Boston Consulting Group (BCG), varrà tra i 250 e i 400 miliardi di dollari entro il 2025, o fino a 3.000 miliardi di dollari nel 2032 secondo Nick Clegg, presidente affari globali di Meta (che cita un white paper stilato dalla società di consulenza indipendente Analysis Group).
Col virtuale, creare connessioni più profonde tra le persone
Tutte queste tecnologie digitali e virtuali non solo aiuteranno a creare eventi realmente più coinvolgenti e di qualità, ma potranno anche essere messe al servizio del lato più umano degli eventi che, si sa, possono essere momenti di incontro, networking e anche nascita di amicizie. In un’ottica di potenziamento di questo tipo di esperienze, l’AI potrà facilitare la creazione di connessioni significative: proprio attraverso l’analisi dei profili e degli interessi, potrà suggerire potenziali connessioni e promuovere interazioni più profonde tra gli ospiti. E la realtà virtuale non sarà da meno: giocherà un ruolo cruciale, creando esperienze immersive e quindi consentendo ai partecipanti di sentirsi coinvolti e presenti, anche se fisicamente distanti.
Il futuro degli eventi in Italia, tra ostacoli e opportunità
Va da sé che nel settore degli eventi esistono, oggi, alcuni ostacoli all’implementazione delle soluzioni basate su intelligenza artificiale e realtà virtuale, specialmente nel nostro Paese. Primo tra tutti, il costo economico di queste innovazioni, in secondo luogo, la scarsità di professionalità specializzate, in terzo luogo, limitazioni squisitamente tecnologiche come la mancanza di infrastrutture apposite. Per superare questi ostacoli, il mondo degli eventi sta cercando di investire nella formazione e nell’acquisizione di competenze specifiche. Ciò implica la creazione di programmi di formazione dedicati, partnership con istituti educativi e l’attrazione di talenti specializzati.
Tuttavia, il principale ingrediente della diffusione delle tecnologie è una cultura del dato: è necessario un cambio di paradigma, che faccia vedere con chiarezza che bisogna partire dal presupposto che i dati sono un elemento imprescindibile per progettare e realizzare eventi di successo. Per fare questo è necessario costruire solide basi, digitalizzando in primis alcuni processi chiave come l’accesso all’evento e implementando una struttura hardware e software in grado di monitorare i flussi, ovviamente nel pieno rispetto della normativa sulla privacy. Costruire queste basi è fondamentale per assicurare l’accesso ai dati primari in grado di alimentare opportunamente sistemi più avanzati come quelli di intelligenza artificiale.
Per arrivare ad un utilizzo davvero disruptive della realtà virtuale sarà necessario, da un lato, puntare su un miglioramento della realizzazione grafica e, dall’altro, creare nuove modalità di fruizione dei contenuti che seguano una logica di interconnessione tra virtuale e reale. Bisognerà ad esempio evitare la duplicazione di contenuti già realizzati dal vivo e creare format interattivi. Non a caso, uno dei risvolti fondamentali per il settore eventi sarà la realtà mista, che genera un connubio perfetto tra contenuti digitali ed esperienza fisica.
Il futuro è alle porte, saremo in grado di coglierne le opportunità?
Di Antonio Toccarelli, Digital product manager di Superstudio Events e Matteo Ferioli, COO di Venticento