Boom di ricerche di figure specializzate (+395%), di professioni del futuro, evoluzione rapidissima. L’Internet del futuro è già qui: dopo l’era dei pionieri (web1) e la sua versione social ed user-friendly (web2, i servizi online a cui tutti i giorni ci connettiamo), si arriva ora ad una nuova evoluzione: il web3, ovvero l’Internet del domani.
Connettività, immersività e decentralizzazione sono le parole chiave del web3, contenitore di infiniti metaversi potenziali e la cui architettura è sostenuta dalle blockchain, ovvero da database indipendenti e decentralizzati che fungono da certificati di autenticità e sicurezza per ogni tipo di informazione digitale. Una vera e propria città virtuale divisa in quartieri, dove tutto ciò che accade (soprattutto transazioni commerciali) è fedelmente documentato e dove servono professioni del futuro che se ne “prendano cura”.
Grazie a queste caratteristiche, la blockchain è diventata una tecnologia con un impatto trasversale in moltissimi settori produttivi, partendo dalla finanza (che occupa il 38% delle applicazioni odierne della blockchain, es. criptovalute) arrivando a coinvolgere industrie come arte e media (7%), agrifood (6%) e logistica (5%).
Nonostante ciò, la blockchain rimane ancora un concetto distante dalla vita quotidiana per la maggior parte degli italiani: sulla base di una ricerca svolta dall’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger, il 46% degli intervistati dichiara di aver familiarità con il concetto di criptovaluta senza però averne mai acquistate, il 21% dichiara di averle acquistate in passato (4%) o di volerne acquistare in futuro (17%). Solo l’8%, invece, dichiara di possedere effettivamente delle criptovalute.
In questo scenario, la blockchain apre nuove opportunità anche nel mondo del lavoro che è sempre alla ricerca di professioni del futuro, come dimostrano i dati: tra il 2020 e il 2021, gli annunci di lavoro pubblicati su LinkedIn relativi alla ricerca di esperti in blockchain e criptovalute nel mercato USA hanno segnato un +395% sia in ambito tech e finance che più trasversalmente.
A sottolineare lo stretto legame tra metaverso, web3, blockchain e nuove professioni è Giancarlo Valente, organizzatore dal 2018 di Meetup relativi alla Blockchain e CTO di aulab, Coding Factory italiana: “Dietro tutti i fenomeni di tendenza come criptovalute, NFT e metaverso c’è la tecnologia abilitante della blockchain. Si tratta di un nuovo paradigma che probabilmente vedremo realizzarsi tra qualche decina di anni: al momento, è come se fossimo degli esploratori impegnati a scoprire nuovi continenti. Ognuno di questi continenti è un metaverso, alcuni sono siti web, altri saranno mondi di realtà virtuale, altri ancora di realtà aumentata: non sappiamo ancora quale riusciremo a raggiungere e quale sarà effettivamente abitabile. Senz’altro, per raggiungere queste ‘terre sconosciute’ ci vogliono coraggio e conoscenze”.
Ecco quali sono, secondo Giancarlo Valente, le 5 professioni del futuro nell’economia del metaverso: “Si tratta ovviamente di previsioni: solo il tempo e l’intraprendenza ci mostreranno le future ramificazioni del web3 e della blockchain”, spiega. “Quello di cui siamo convinti in aulab è però che i portfolio di competenze digitali diventeranno fondamentali nell’immediato futuro, come anche le caratteristiche legate a queste tecnologie: flessibilità, velocità, adattabilità”.
- Web3 Developer. Categoria rientrante nelle professioni del futuro che si andrà presto ad aggiungere alle tradizionali distinzioni di Front-End, Back-End e Full-Stack Developer, lo sviluppatore web3 dovrà possedere tutte le competenze di base degli sviluppatori web.
- Esperto di cybersecurity. A differenza delle versioni del web più tradizionali dove il controllo di ambienti e dati digitali è nelle mani di chi ha realizzato la piattaforma, la vera rivoluzione della blockchain è dare la possibilità ad ogni utente di poter controllare. Da questo punto di vista quindi il web3 garantisce una maggiore sicurezza di dati e beni digitali, tuttavia in questa fase di evoluzione della storia della tecnologia l’architettura del web3 è ancora giovane e perfettibile. Proprio per questo una delle professioni del futuro più rilevanti nello sviluppo del metaverso basato su blockchain sarà sicuramente quello degli esperti di cybersecurity: queste figure professionali avranno il compito di mettere in sicurezza gli ambienti web3 controllati da blockchain e di assicurarsi che i sistemi già implementati garantiscano effettivamente la tenuta della “catena”.
- Designer di realtà virtuale e realtà aumentata. L’esperienza più completa del metaverso è quella realizzata con le tecnologie di realtà virtuale e realtà aumentata. Così come l’esplosione del web ha portato alla diffusione della figura del web designer, il metaverso apre nuove opportunità per i professionisti che sviluppano e realizzano ambienti di realtà virtuale ed aumentata. Si tratta di metodi e competenze che derivano ad esempio dal mondo dei videogiochi e che richiedono di tenere in considerazione non solo un’esperienza di navigazione in 2D ma anche ambienti 3D che interagiscano con la dimensione fisica del mondo reale ed offline. I designer del web3 avranno un ruolo fondamentale per dare una “forma” ai nuovi spazi digitali che abiteremo.
- Innovation manager. Man mano che si consoliderà, il web3 diverrà uno snodo evolutivo cruciale per le aziende di ogni tipo e dimensione. In qualità di esperto sia teorico che pratico, l’innovation manager sarà una di quelle professioni del futuro che aiuterà tali aziende a sfruttare le opportunità del metaverso e blockchain, guidando processi di digitalizzazione e trasformazione per rinnovare i modelli aziendali ed aprire così nuove opportunità di business in spazi inesplorati.
- Crypto artist. L’arte digitale ha sempre avuto difficoltà a diventare un business, in quanto era molto facile da riprodurre e quindi era difficile attribuirle unicità, proprietà e valore. Grazie alla blockchain sono stati sviluppati nuovi certificati di proprietà di beni digitali come opere di pixel art o altre forme di creatività digitale. Si chiamano NFT (non-fungible token) e consentono agli artisti, anche detti crypto artist, di creare certificati di autenticità delle opere digitali per poterle vendere ad appassionati e collezionisti proprio come nel mercato dell’arte tradizionale, ma pagate ovviamente in valuta crypto.