Spesso capita di parlare di un argomento con i nostri amici e, poco dopo, vedere sui social media annunci pubblicitari proprio su questo tema. Questo ha fatto supporre che i cellulari ascoltino le nostre conversazioni per personalizzare gli annunci. Ma cosa c’è dietro questo fenomeno? Gli esperti di Kaspersky smentiscono questa idea e offrono alcuni consigli pratici per migliorare la privacy online.
Secondo Kaspersky, l’idea che i nostri smartphone ci ascoltino è dovuta principalmente a due fattori: il tracciamento delle abitudini online e lo scambio di informazioni tra dispositivi vicini.
Come funziona il tracciamento delle abitudini online
Quando si naviga su Internet, ogni sito visitato, prodotto cercato, recensione scritta e contenuto preferito sui social media e persino la posizione registrata tramite il GPS del dispositivo vengono tracciati. Queste informazioni consentono alle aziende di conoscere meglio i nostri interessi e le nostre preferenze, così da proporre suggerimenti personalizzati. Ad esempio, se si cercano sentieri escursionistici, non sarà insolito vedere annunci pubblicitari di viaggi in destinazioni popolari per l’escursionismo, anche se non si è cercato specificamente quella destinazione.
Cosa si nasconde dietro il falso del ‘cellulare ci spia’
Il motivo per cui i cellulari ascoltano le nostre conversazioni è la loro capacità di condividere preferenze tra dispositivi vicini. Nota come “proximity data sharing”, questa funzione consente lo scambio di informazioni tra device sulle abitudini di acquisto, migliorando così la personalizzazione delle offerte online. È importante notare che questi scambi di dati non sono associati a persone specifiche, ma al dispositivo o all’IP collegato, quindi, tecnicamente, ciò che viene condiviso sono metadati, che non consentono l’identificazione dell’utente.
Proteggere la nostra privacy
Per evitare che le nostre preferenze possano essere tracciate e proteggere la nostra privacy, Kaspersky consiglia alcuni semplici passi:
- Controllare le autorizzazioni delle app: verificare quali app hanno accesso ai dati sensibili e disattivare le funzionalità considerate invasive. Ad esempio, è possibile limitare l’accesso delle app alla cronologia di navigazione o delle abitudini di consumo.
- Utilizzare la modalità in incognito: se si preferisce non modificare l’intera configurazione del proprio browser, la modalità in incognito permette di nascondere semplicemente la cronologia di navigazione e di non memorizzare le informazioni sulle pagine visitate, i cookies, le password e così via.
- Bloccare i web tracker: l’utilizzo di programmi ed estensioni speciali, come AdBlock Plus e le soluzioni di sicurezza Kaspersky, impedisce il tracciamento delle nostre attività online, anche sui social media, e forniscono un elenco di tutti i tracker bloccati per impostazione predefinita.
- Usare una VPN: è essenziale per chi si connette a reti Wi-Fi pubbliche o poco sicure. Grazie a una VPN affidabile, possiamo proteggere i nostri dati personali da occhi indiscreti, riducendo significativamente i rischi di essere tracciati.
“Ogni giorno, senza rendercene conto, condividiamo e consumiamo enormi quantità di dati online, e questo scambio tra dispositivi avviene costantemente in background. Tuttavia, prestiamo attenzione solo quando l’argomento è molto specifico o personale, come un viaggio in una destinazione insolita o un prodotto particolare”, ha dichiarato Cesare D’Angelo, General Manager Italy & Mediterranean di Kaspersky. “In questi casi, sembra che il nostro smartphone abbia ascoltato le nostre conversazioni, ma in realtà si tratta semplicemente di un sofisticato sistema di tracciamento e analisi delle nostre attività digitali”.