In risposta all’invasione militare su larga scala della Russia in Ucraina, Bitpanda ha deciso di aprire il Bitpanda Emergency Response Fund: una piattaforma di crowdfunding con cui si possono donare criptovalute a scelta per contribuire a fornire aiuti di emergenza alla popolazione ucraina.
Questo il messaggio rilasciato dai fondatori sulle motivazioni dell’apertura di Bitpanda Emergency Response Fund: “Negli ultimi giorni, abbiamo assistito con orrore al terribile susseguirsi di eventi che ha seguito l’invasione militare della Russia in Ucraina. Una settimana fa, la guerra in Europa sembrava un lontano ricordo del passato; oggi, è la nuova realtà in cui viviamo. Rimanere spettatori senza fare nulla non è un’opzione: di fronte alle atrocità, comportarci da esseri umani è tutto ciò che ci rimane. Qui di seguito troverai perciò la nostra risposta alla guerra in Ucraina e il modo in cui abbiamo intenzione di contribuire a fornire soccorso umanitario alle persone colpite dalla guerra”.
Tutti i fondi donati tramite Bitpanda Emergency Response Fund saranno convertiti in euro senza alcuna commissione e trasferiti ogni settimana da Bitpanda alle organizzazioni selezionate in base all’allineamento con i valori dell’Unicorno Austriaco:
- Save the Children – Ukraine Crisis Relief Fund, che fornisce aiuti per la sopravvivenza dei bambini ucraini e delle loro famiglie, le quali hanno bisogno di acqua, riparo e cibo;
- Medici Senza Frontiere – Medecins Sans Frontieres (MSF), che fornisce attività di risposta alle emergenze in Ucraina e al confine.
“Abbiamo la convinzione fondamentale che il tutto è più grande della somma delle sue parti: agendo insieme, possiamo avere un impatto molto più rilevante rispetto a quello che avremmo se agissimo da soli”, continua il messaggio rilasciato alla community. “È quindi il momento di sfruttare la potenza dell’incredibile community di Bitpanda, che conta oltre 3 milioni di persone. Ecco perché stiamo creando il Bitpanda Emergency Response Fund, una piattaforma di crowdfunding che permette alla nostra community di donare criptovalute a propria scelta a sostegno di organizzazioni che forniscono supporto umanitario alle persone colpite dalla guerra”.
Come funziona
Tramite Bitpanda Emergency Response Fund sarà possibile, per chiunque all’interno della community, donare qualsiasi cripto a scelta, inviando la donazione a ukraine@bitpanda.com. Successivamente verrà effettuata la conversione in euro senza alcuna commissione e il trasferimento verrà completato alle organizzazioni selezionate.
Bitpanda darà inizio alle donazioni con un contributo di 100.000€ e, per ogni donazione degli utenti, aggiungerà al fondo una cifra di pari importo fino a un totale di 500.000€.
Inoltre, ciascuno dei tre Founder di Bitpanda darà un contributo individuale di 50.000€.
Donazioni in criptovalute all’Ucraina
Come anticipato, è possibile effettuare una donazione direttamente al governo ucraino, che ora accetta anche donazioni in criptovaluta. Le donazioni possono essere fatte direttamente dall’account Bitpanda, usando i seguenti indirizzi:
- Bitcoin 357a3So9CbsNfBBgFYACGvxxS6tMaDoa1P
- Ethereum 0x165CD37b4C644C2921454429E7F9358d18A45e14
- Tether TEFccmfQ38cZS1DTZVhsxKVDckA8Y6VfCy
- Polkadot 1x8aa2N2Ar9SQweJv9vsuZn3WYDHu7gMQu1RePjZuBe33Hv
I fondatori di Bitpanda concludono il messaggio di presentazione del Bitpanda Emergency Response Fund, supportando i colleghi russi e dicono: “In questi tempi difficili, siamo anche profondamente preoccupati per i nostri colleghi russi. Sono persone incredibilmente talentuose che non hanno fatto nulla di male e sono sotto shock e inorriditi quanto tutti gli altri per quello che sta succedendo. Nulla di ciò che sta accadendo in Ucraina è imputabile a loro. Qui a Bitpanda, abbiamo una politica di tolleranza zero per la xenofobia e i discorsi xenofobi. Siamo forti solo se siamo uniti, indipendentemente dalla nostra provenienza. I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno quindi a tutte le persone colpite da questa guerra inutile e indesiderata: sia al popolo ucraino, colpito direttamente, sia al popolo russo che non supporta la guerra, vittima indiretta delle atrocità commesse dal proprio governo”.