Nell’attuale contesto di crescita nell’utilizzo di piattaforme online e digitali, i brand hanno effettuato grandi investimenti in questo settore, attuando importanti strategie di digital advertising. Negli ultimi anni questi investimenti si sono rivolti al programmatic: in Italia nel 2018 si prevede una crescita del 20% del budget dell’adv display investito in programmatic. Inoltre la spesa del programmatic non può che aumentare perché i pubblicitari e i brand vogliono massimizzare l’impatto, la reach e le conversioni.
Questo aumento della spesa è considerato come un passo avanti di rilievo per la digital adv, ma il programmatic e il retargeting hanno sollevato la questione della trasparenza e la richiesta di avere maggiore chiarezza e controllo su come vengono spesi i soldi degli investimenti adv.
L’impatto della tecnologia sulla trasparenza
Mentre altri settori, come per esempio quello sanitario, stanno già vedendo da tempo gli effetti positivi dell’intelligenza artificiale, il settore pubblicitario invece sta realizzando solo ora quanto sia importante l’intelligenza artificiale per recapitare l’adv alla persona giusta e per affrontare la sfida della transparenza. I sistemi che implementano l’intelligenza artificiale mettono a disposizione dei pubblicitari più dati e di conseguenza più insight riguardo all’adv.
La tecnologia può anche fornire dati maggiormente precisi sull’efficacia del budget investito. Questo rassicura i brand sul valore che stanno ottenendo dalla loro spesa pubblicitaria e stanno raggiungendo il numero ottimale di consumatori con la corretta comunicazione adv. Sono informazioni efficaci che possono essere usate per pianificare future campagne, attività marketing o anche strategie corporate.
Scoprendo il contenuto della scatola nera
Una cultura basata sulla segretezza genera solo una mancanza di fiducia tra agenzie, advertiser e provider di tecnologie pubblicitarie. In aggiunta, una modalità simile servirà solo a limitare e ad ostacolare il successo di una campagna. Aprendo la “scatola nera” di un sistema di adv per rivelare come funziona e come fornisce i risultati, aumenta la visibilità riguardo alla struttura dell’ecosistema pubblicitario, e mostra esattamente ciò che viene speso e fornisce importanti insight.
Scegliendo di lavorare con quello che viene definito un “walled garden”, i brand e le agenzie media rischiano di perdere delle informazioni vitali per prendere decisioni importanti. Per questo motivo Sizmek si impegna per avere con i suoi clienti una conversazione a doppio senso. Non ha senso ottenere, organizzare e implementare tutti questi dati se non possono essere usati per aiutare gli advertiser ad ottenere migliori risultati, imparando dai consumatori e creando delle strategie marketing efficaci.
Fiducia e trasparenza devono diventare una norma nel settore. Senza questi due elementi i provider di tecnologia per adv rischiano danni alla loro reputazione, e danni anche a livello di risultati.
“Lo scopo finale per tutti deve essere quello di deliverare adv su larga scala alla persona giusta, nel momento perfetto e in un ambiente sicuro.” – conclude Enrico Quaroni, Managing Director Italy di Sizmek – “Il programmatic può aiutare i vendor a perseguire questo obiettivo e se mostrerà apertamente il suo modo di operare e la direzione verso cui vuole tendere, verrà ancora più apprezzato per i vantaggi dal punto di vista della personalizzazione e della rilevanza per i consumatori. Può essere quindi un approccio vincente per tutti.”